585 MDXXVj FEBBRAJ0. 586 fico Podestà di Crema al campo francese solo Pavia, dice de lì esser partilo beri malina, fo a di 12, avanti giorno due hore. El che le gente stanno continua-mente in ordinanza, et hanno fallo tre battaglie excepto le genie che sono alla guardia de Pavia, et la persona dii Re con tutto il resto di lo esercito è ritirato nel Barco, dicendosi che il Re combalerà 354 se li cesarei lo andarano a trovare, ma altramente non, perchè è deliberato haver Pavia senza combattere, se non sarà sforzalo. Et dice che le fanlarie che sono nel campo, passano el numero di 30 milia al suo iuditio. Et Sabato, a dì 11, li arrivò uno capi-tallio di la caxa Doria con 1000 schiopetieri, che veniva da Saona, et si d¡cea in campo che si aspetava etiam de giorno in giorno buon numero de sgui-zari. Dicendo che ogni giorno scaramuzano etiam spagnoli. Et che Sabato, a dì 11, inteso il signor Zanino che spagnoli haveano fatto una imboscata, fece levar tre pezi de artellaria dii campo per andar a quella volta, et per il mover dì dilla artellaria, li cesarei deteno voxe che si levavano li francesi; ma poi ditta artellaria è stata ritornata a li suoi lochi. Dice etiam che quelli di Pavia escono alla scara-muza ogni zorno, el che nel campo francese li sono victuarie in abundantia; dicendo che il Re ha cassato alcune bandiere di fanti del lago Mazor, che erano a la guarda de alcune arlellarie, per non si haver portato bene. Zuan Piero da l’Ochio, mandato ut supra al campo francese, (fice, de fi esser partito beri malina a dì 12 a zorno, et che ditto exercito si atrova comenzando nel Barco fino acanto Ticino da la banda de San Jacomo, exeeplo le gente che sono a la guarda de Pavia. El Sabato a dì 11 scaramuzorno cum spagnoli tirandoli de l’artellaria; et quelli de Pavia escono a scaramuzar. Et Venere a dì IO ne fumo presi 8, quali disseno che dentro stavano mal di victuarie. Francesi hanno disfato il ponte che era sopra Ticino alla Resana di sotto de Pavia, et lo hanno condutto dì sopra. Sabato a dì 12 (?) missier Piero da Birngo prese 6000 scudi, che mandava il signor duce di Zenoa a li cesarei; dicendo esso ref-ferenle, ha dimandato, che nel campo francese sono al suo iuditio da t^enlacinque milia fanti. 355 Da Brexa, di! Surian podestà, vidi lettere di li, hore 4 di notte. Manda una lettera aula di Bergamo dii signor Camillo Ursini, di 13 hore, I di notte ; et manda il riporto dii Perosino, quale parli hozi a dì 13, hore 15, da Milano. Dice come beri scaramuzorno quelli stanno dentro de Milano con spagnoli alla volta di Biagrassa, et che spagnoli fu- rono rebatuti tre fiale, et che in ultimo preseno 15 cavalli lizieri di spagnoli. Iter», che lo soccorso che hanno Imbuto in Pavia, non hanno haulo altro che uno poco di monition di artellaria. Et che dentro Pavia si lavora molto forte di cavalieri per battere nel campo di francesi, et che in campo di spagnoli è victuarie assai, salvo vino, eh’è mollo caro. Item, che dal campo francese a Milano non si va mollo sicuri, perchè spagnoli batleno per lulto. Ex litteris residentis apud reverendissivnm 355 dominnm Legatimi, datis Placentiae, die li Februarii 1525. Se ha per diverse vie, che l’uno et l’altro campo se fortifica de repari alzando et ingrossando li principali, quali sono distanti quanto è il borgo de la Predella. È venuto homo dii reverendissimo Legalo, quale referisse li imperiali non essere per soccorere Pavia, per star francesi in lo forte fra la terra et essi imperiali, di sorte che quando volessero pur far sforzo per soccorerla, usciriano dii forte loro el anderiano a combalcre con loro disavantngio. Baveano dillo essi imperiali di voler andar ad allogiare a Santo Lazaro; ina hora quel loco è stalo fortificalo et fornito da francesi de 500 schiopetieri, fra li capi de li quali è il conte Azo. Baveano etiam ragionato di passare il Tesino, poi non li è parso, perzió (che) in far lo efleclo sariano da francesi stali assaltati nel mezo dii passar. Se è dello maxime, per il signor Lorenzo Salviati, che da Genoa sono gionti alli signori imperiali da 8, o 9000 ducati. Il termine di dar danari a le genie imperiali tolto per il marchexe di Pescara a Lodi fu alli 10 di questo; hora se intende è deflerilo alli 15. Il campo dii Cristianissimo potrebbe haver più vielualia che non ha, perchè per il Po non gli rie va; per terra dal canto di quà gli ne va, il viagio è longo e sinistro. Li signori imperiali ne hanno più abundantia; gliene viene porlata da Lodi, Cremona el da quelle contrade. Se fosse vero che giongessero li svizeri novi per l’altra mia dilli, il Cristianissimo poiria mandare una summa de fanti a Marignano con cavalli quali disturbarono alli imperiali le victualie, che li seria grandissimo danno, per esser in loco che non ne possono haver per altra via.