421 MCCCCCIU, NOVEMBRE. 422 193 193' Oficiali de le gabelle,..... lire --- Judice de le apellation, quello guada¬ gnava le sue sportule . . . . » --- Castelan de Russi,...... » 60 Castelan de Brixegella,..... » 75 Vicario de Russi,...... » 8 Summa lire 603 s. 10 La qual summa, a lire 3 s. 10 de bolognini per ducato, monta . due.11 173 E per el censo dii papa, a rason di ducati 700 a 1’ anno, monta . » 581.2,1 Summa tutta la spexa, due.1'2311.2 Da poi disnar fo Consejo di X con zonta di Colegio, et vene le infrascripte lettere di Spagna et di Roma, qual fono lete. Et poi feno li soi capi di X per il mese di decembrio : fo sier Andrea Venier, sier Stefano Contarmi e sier Alvixe Malipiero, tutti stati altre fiate. Di Roma, di V orator, di 22. Come se diceva per Roma la Signoria nostra aver auto Faenza a dì 19 a pati, poi bombardata 3 zorni. La qual nova vene per via di Fiorenza, unde lui orator andò dal papa, qual li dimandò si havea nulla di novo. Rispose di no, e l’ultime soe era di 15. Et parlando di Faenza si era vero, 1’ orator disse non saper nulla, ma quando el fusse, saria venuto in le man di fìoli di Santa Chiesia etc., e che ’l papa poria disponer. Or il papa parlò, dicendo averlo ditto assai, che volea le terre immediate di la Chiesia redurle soto la Chiesia, le altre far raxon a li vicarj le aspectano di jure, dicendo dii Cardinal San Zorzi per soi nepoti, quali etiam sono soi parenti e reliquie di la santa et felice memoria di papa Sisto ; et che, aziò la Signoria non credesse che ’l facesse per Valentino, havia mandà do cardinali à Hoslia dal ducha Valentino eh’ è lì, videlicet Surento e Voliera, acciò li dagi li contrasegni di le roche. Voi mandar l’arzivescovo di Ragusi a tuor il possesso di le ditte a nome di la Chiesia, e farà che fiorentini lievi le zente, dicendo : « Domine orator, scrive a quella illustrissima Signoria ne ajuti, e intendemo che a Veniexia si fa gran provisione e fa cavalehar il conte di Pitiano. Questi è mali principj. Sapeti, tutti li principi cristiani è ubligati ajutar la Chiesia ». Dicendo non voria questi fusseno principj di mala sorte. L’orator sapientissime li rispose, dicendo le raxon di la Signoria nostra, e che soa santità doveria dimostrar l’amor porta a la Signoria nostra che li è obsequentissima, e che di le terre di la Chiesia era certo non se impa-zeria ; ma di le altre, tinto era a soa santità fosseno in man di la Signoria come di altri etc. 11 papa disse : « Scrivete pur a la Signoria la opinion nostra ». Poi intrò che ’l ducha di Urbin renonciaria il ducato a suo nepote prefeto, qual, si havesse quel stalo, saria più grando. Et l’orator li disse: « Bisogna l’habi con gratia di la Signoria nostra » la qual saria quella che per amor di soa santità lo conservaria etc. 11 papa disse: « È vero; non habiamo fede in altri ». E sopra queste materie, feno alcuni conferimenti. Dii ditto, di 23. Come fo a palazo e visitò il ducha di Urbino, qual è alozato lì in palazo, qual li disse che ’l papa havia auto lettere de li do cardinali mandati a Hostia, che ’l ducha non si voi risolver a darli li contrasegni, dicendo non voi rimaner privo di stati. El qual ducha è in galia e non si fida dismontar. Item, che è bon la Signoria habi auto Faenza, 194 che si poi dir aver li do terzi dii partito conzo ; ben aricorda la Signoria non vadi più avanti, perchè vede il papa di quel voler di aver le terre di la Chiesia ; e che ’l voria fusse tra ’l papa e la Signoria optima intelligentia e non qualche alteralione ; che da una banda lui è tanto servitor di la Signoria, da l’altra non voria esser contra il papa, et che el creperia di doglia; dicendo è molti emuli contra la Signoria, quali ogni dì sono a le orechie dii papa etc. Item, che lui non mancheria sempre far ogni bon oficio. Item, l’orator yspano ha nove di Spagna, che su quelle marino erano stà prese da certa loro armata alcune fuste de’mori che danizavano de lì via, e dice sono numero 36. Item, manda un gran mazo di lettere aute di Spagna. Di campo nulla. 11 mar-chexe di Mantoa sta grieve et è a Sermona ; e le zente soe si vano spartendo molto mal conditiona-te. Item, il re di romani, inteso la morte di papa Pio 111.0, à scrito a molti lì in corte voy elezer un bon pastor per la Chiesia. Etiam a lui orator à scrito, et manda la copia, qual sarà scripta qui avanti. Item, come ricevete nostre di 16 et 17, con una lettera va al papa. Dii ditto, di 24, hore 24. Come fo dal papa, qual era ocupato zercha ste cosse di Valentino per el ritorno di do cardinali iti a Hostia. E par il ducha non li voy dar li contrasegni di le roche, et il papa à ordinato al patron non si movi dove è,' ni etiam si poi partir le galie per esser in Hostia. E à inteso il papa à scrito di sua man al commissario ito con le zente di Valentino, che fazi relenir dite zente e me-ler le mano su quel don Michalelo. Item, a manda