. 225 MDXX1V, N0VEMBBE. a fortificarsi, facendo cavalieri per poter batter ne la terra; et si iudica li darano uno altro assalto; et etiam li ha fato intender che lo illustrissimo signor ducha de Milano ha capitolato cum il signor Zanino di Medici et li ha mandato danari per pagar le gente sue, et che el dia andar in Alexandria : nè altro ha di novo per hora. Parte di una lettera dii conte Zuan Francesco da la Somaglia alla contessa sua moglie, data in Santo Colombano, a dì 17 Novembrio 1524. Vi aviso, come il signor Zanino di Medici vene al servicio de presente del nostro Re, con soldo de 2000 fanti et 200 cavalli lizieri; et questo, possele pensare, non è fatto senza consentimento del Papa. 11 Re nostro manda il ducha di Albania con 500 ho-mini d’arme et 6000 fanti a la volta del reame de Napoli; et il ponte è fatto a la Stelli per passare; cosi per la gralia de Dio se partirà. De le italiane compagnie fino ad hora non è stato comandato che li vada, excepto quela era del Fregoso, et hora del Popoli. Vero è, se dice lo accordo del Papa esser concluso et che lui, per aiutare il Re a questa impresa de Napoli, li dà 400 homini d'arme, 6000 fanti. 10 per me il credo che li nostri non se parliriano per andar là senza il stabilimento del Papa. È acordato il conte Guido Rangone. In corte io ho Hironi-mo mio secretano manda dal Re. A la sua ritornata saperò ogni cosa, et la firma de li capitoli et le divisione de Siati, et poi per le prime vi aviserò il tutto, et se le cose nostre succedeno come penso, non scio come questi signori spagnoli se salverano. 11 signor Renzo è gionto a Savona con l’armata del Re; passerà di longo et anderà a la volta di Napoli. Di Brexa, di 19, hore 20, dii provedador menerai Pexaro. Manda una relation havula da un suo explorator nominalo Marco da Verona, stalo in campo de francesi, qual parti a di.....Et refe- risse come Domenega a di 13 la Maestà dii Re parlò con alcuni ussiti di Pavia quali volevano rendersi a patti ; ma il Re non li ha voluti e li voi a sua de-scrition ; et dice che in Pavia era carestia e ussivano 134* fuora di la terra 40 ianzichenech al tratto et venivano in campo del Re, e questo per desasio dii viver. Item, che se diceva erano zonli 10 milia sgui-zari in campo; e altre particularità. Item, dice ha-ver visto passar zenle vanno di là dii Po a l’impresa I Diarii di M. Sànuto. — Tom XXXVII. con il ducha di Albania per il ponte di la Stellà ; le qual zenle vano in reame. Item, scrive aver auto aviso di Amplio da quel Proveditor, come li lanzinech erano zonti lì apresso et davano fama di 12 milia, et li haveva quelli capitani mandato a dir li preparasseno victuarie: richiedendo esso Provedador quello habbi a far et se li mandi qualche fanti. Et cussi li manderà di conseio dii Capitanio zeneral 50 schiopetieri, e scrittoli provedi di victuarie per i loro danari, eie. Da poi disnar, fo Consejo di X semplice, el spa- 135 zono do i quali assaltono p. „ . . . . Zotica scrivan al dazio dii vin per causa di certi conlrabandi in * Rialto per amazarlo. Uno fo bandito di terre e lochi per esser absente, l’altro condanà in prexon a compir uno anno et poi 4 anni di Venezia, qual fu .... mazà. Et veneno zoso a hore 24 in zerca. A dì 23. La mattina, hessendo venule in questa note do man di poste con lettere di più bande, dirò il sumario, Et se intese esser zonli in questa terra li do si aspectava : quel domino Carlo Ragom per il Viceré et il cavalier Bilia per il ducha de Milano, el fono insieme con li oratori stanno qui. Vene il Legato del Papa in Colegio per cose par-ticular di beneficii, che per non esser cose da conto non ne farò nota. Veneno in Colegio domino Carlo di Bagon per nome del Viceré et il cavalier Bilia per nome dii ducha Francesco Sforza di Milan, et apresentono una scrittura, la copia sarà qui avanti scritta. Di Bergamo, di sier Tomà Moro capitanio, vidi lettere, di 20, hore 17. Come, per do loro messi gionli in quella malina, l’uno vien dii campo francese eh’ è sotto Pavia, et l’altro dii milanese; quel vien di campo dice che Mercorea •dì 16 a hore 22 partì, et che le genie francese erano ai soliti lochi, et publice se diceva che erano per butar uno ponte sopra Po per far passar lanze 400, per mandar quelle in reame. Lo altro messo che vien dii milanese, qual é 1’ ultimo gionto, dice che le gente francese, quale erano per le forteze come è a Cassan et altri loci, haveano hauto comandamento de cavalcar in campo, sì quelle da piedi, come quelle da cavallo. La causa è perchè se diceva che heri il Re voleva far dar uno altro asallo a Pavia; il che si tien non sarà fato per le grandissime pioggie regnano, che par il mondo vengi da allo a basso1, e sono per questo le aque molto grosse. Scrive haver mandato doi a la volta de grisoni, perchè pur risona clic ivi sono reduti alcuni capitani 15