469 MDXXV, CENNAJO. 470 . Dio e di San Zorzi liozi dia ussir in campagna tulio lo esercito cesareo et duchesco, che Dio fazi sia a benefìzio dii Slado noslro. Si dice alozerano a Lodi vechio, eh’ è mia 4 lunlan di Lodi ; alcuni allri dicono a Marignan, per aversi habuti avisi che alcuni fanli de li cesarei erano stati dentro. Et che uno secretano dii signor ducila di Genoa havia lettere di Genoa, per le qual'è avisato che l’armala soa volea ussir fora e andar a ritrovar l’armala del re Chri-stianissimo, qual era a Vis ivi fortificata ; et questo volea far con el primo tempo, non aspectando altro soccorso da lerra. Ancora si ha dillo, per uno secretano che è a Piasenza apresso il reverendissimo Cardinal Salviati, come de li è aviso, che li grisoni de Milan sono partiti per andar a diflender caxa loro, et questo per la presa feceno questi di Chia-vena, et lui dice haver tal cosa per vera, tamen di questo non si ha per altra via. Del ducha di Albania, cui dice che '1 oaminava avanti, allri che ’1 ritornava a Pavia! Di Bergamo, di 22, vidi lettere di sier To-mà Moro capitanio. Come de lì si attendeva a dar danari a tre compagnie de fanli erano lì, Mattilo Rangon di fanli 200, el capitanio Babon di 500, et il capitanio Chison di 200. Vi è ancora il conte Gentil di Ugubio, et il conte Roberto di San Lorenzo con fanti 300 per uno. Sono in tulto fanti 1500, et il signor Camillo Orsini con 40 homini de arme, et do compagnie di cavalli lizieri di 50 per uno. Item, si ha hauto questa matina aviso,che li hispani et cesarei, heri a Trevino dove erano gionti cerca 30 homini d’arme, fevano in gran pressa ferar li 282 cavalli, et haveano posto uno ponte a Cassan et a Pontirol, et di qua di Ada erano venuti zerca 300 cavalli lizieri, non di meno non si poi intender a che efleclo; ma si pensa Io fazino per passar di là o andar verso Milan, o per metter zelosia a francesi sono sotto Pavia. Item, scrive esser venuto a hora uno di soi messi, che dice che eri li cesarei in Rivolta solicita-vano dar danari a li fanti et li fevano passar Adda. Da Crema, di 21, liore 4 di notte. Come hozi, per uno venuto da San Columbano,li è slà re-ferito che ad uno loco ditto lo Inferno, pocho distante da Santo Agnolo et San Columbano, verso Pavia, se atrova monsignor de la Palisa cum lanze 500, et essendo a San Columbano, dice haver inteso da una persona de conditione venuta dal campo, che il re Christianissimo havea terminato venir a l’impelo di le genie cesaree con 1500 homeni de arme, 24 milia fanti et buon numero de cavalli le- gieri, aziò che, volendo passar le gente cesaree, fus-seno constrecli combattere, dicendo che quelli che sono a Santo Agnolo et San Columbano, altendeno a fortificarsi. Et uno suo venuto da Lodi li ha reffe-rilo, che li cesarei hanno fatto fare le spianate verso Marignano, et hanno posto ad ordine pezì 9 de ar-lellaria per condurla secho, et cadauno se apare-chiava per ussir in campagna. Et per quanto li ha scritto il magnifico Morone, diman, ch’é 22, darano principio ad ussir. Di Brexa, dii proveditor seneral Fexaro, di 22, liore . ... di nocte. Come par, per spagnoli sia stà preso uno homo d’arme dii magnifico Antonio da Martinengo condutier noslro. Vene in Collegio 1’ orator cesareo Sanzes et il cavalier Bilia orator dii ducha di Milan soli, però' che al protonolario Carazolo li era venuto mal a uno ochio, et l’altro Taverna,di Milan,è con febbre in letto, però non è venuti. Ilor dillo orator disse che, certissimo, eri, eh’ è 23, tutte le zente sariano di là di Adda, da fanli.....milia et lanze 900, compulà quelli 300 a la borgognona et ... . Fo in Rialto publicà, da parte di Cai dii Conseio di X, in execulion di le parte, che de coetero niun si travestaci homo come femina, nè in caxa nè fuor di caxa, sotto le pene staluide in leze ; et questo fo fato per la festa se dia far doman per le noze di la neza dii Doxe. Da poi disnar, fo Pregadi per il Sinico di le- 282 * vante sier Filippo Trun, per expedir sier Borlolo-mio da Mosto fo capitanio a Famagosla: et questo è il terzo Consejo. Et reduto il Principe con la Signoria, el andò in renga il detto Sinico et parlò benissimo. Li rispose domino Francesco Fileto avochato; et compito di parlar, qual parlò mal, tamen, erano molli venuti a posta per absolverlo, però che era - _ no solimi \n Pregadi numero 121, posto la parie di procieder per il ditto Sinico, et fu preso di no, non melando quelle non sincere a conto. Fu adunca 11 non sincere, 45 di la parte, 64 di no. Et come ho scriplo, fu preso di no, el veneno zoso a bore 2 e meza di notte. A dì 25, fo San Bolo, qual zorno è ponto di stella. Zorno depulado al sponsalicio di la neza dii Doxe. El redule le done invidate a palazo, qual fono numero cerca 100, parenti di una parte e P altra, et compagne Ortolane, veneno le donne driedo la noviza in chiesia tutte in vestura da una