543 MDXXV, FEBBRAIO. 544 Antonio de Leva in Pavia, come era dato l’ordine per questi cesarei ; il quale signor Antonio ha risposo col prefato segno con fochi, quali ha faclo questa nocte. Altro non me occorre dire, se non che di giorno in giorno non mancaró di avisare vostra Excellentia di quello che si dirà. Dii campo de l’imperiali in Ardiragho, a di 3 di Febraro, a hore 10, 1525. • Circa lo esser mio, fo intender a quella che hor sto con quanto disagio si po, dormendo per le stalle, senza una comodità; ma mi conforta, che tutti questi signori stanno al simigliatile. Supplico vostra signoria ad dover fare partecipe de li mei advisi il magnifico signor conte Matheo de Persico, et tenermeli racomandato. Sottoscritta: Di Vostra Excellentia servitor Fortunatcs Vechius orator Una altra littera dii ditto. Illustrissimo signore mio. Ileri non parti lo exercito de qui de Lardiragho come scripsi a vostra excellentia. Li cavali legieri lutto il di searamuzono nel borgo, ma non fumo sca-ramuza grossa. De li cesarei fumo morii 4, et alcuni cavali de li francesi, non si sa, vero è che eri sera fumo menali tre pregioni. Preseno ancora li imperiali Santo Alexio, eh’ è una torre presso al Barello mezo miglio, a guardia de la qual (erano) * quatordici schiopetieri, i quali si lassarno andare, et ge fu fallo cortesia de l’arme. È venuto adviso al signor duca de Milano, che di Savona venivano da 1500 fanti in adiuto del Cristianissimo, et come fumo ad uno loco dilto el Castellalo, se li feseno incontra quelli che erano a la guardia di Alexandria, et tagliono a pezzi 11 bandiere. Di 1’ armala di Genoa era aviso, esser dismontata in terra per assaltare li inimici, et erasl qualche dubiod’epsa. Venne ben novo adviso che era salvata, et non erano periti più che 100 homini, et era salvo don Hugo ar-miraglio di Cesare. 11 campo si leva de qui questa malina e va a la volta de Pavia ; pigliasi la via verso porta Justina, et lassasi il Barco a man dritta; di lo qual vi hanno fatto spianate et gitati ponti sopra la Boia, secondo la opportunità che rizercha la zente. Altro non g’ è di novo, se non del continuo novi disagii et fastidii, maxime di corpo, che sono già 12 giorni che se dorme per le stalle con reverenlia di vostra excelenlia, et bisognasi più volte scrivere in piedi. Del campo de li cesarei in Lardirago, a dì 4 di Febraro ad bore 10, 1525. Sotoscrita : Di Vostra Excellentia Servitor Fortunatcs Vechius orator Senartm. Vene in Collegio il reverendo domino Richardo 328 Pazeo orator anglico, qual Vieti di Trento, ha faclo la via dì Padoa per visitar uno nepole dii Re studia li, et ha auto nove lettere dii suo Re che ’I vegna orator iterurn a la Signoria nostra, per esser lui stà quello fo a la conclusion dì la liga con Cesare. Era vestito di raso nero dì martori a la longa, et vene acompagnalo con sier Andrea Badoer el cavalier, sier Gabriel Moro el cavalier, alcuni dottori et altri zer- cha numero.....vestiti dì scarlato. Et inlrato in Collegio, il Principe li vene contra al pè del mastabè facendoli careze. El qual sentalo, apresentò la lelera dii Re suo, data a dì.....poi usato alcune parole zeneral . . . •........... Vene l’oralor di Mantoa con alcuni sumarii di nove. BiBrexa, dii proveditor generai Pexaro, di 6*, hore 6. Manda la relalion di uno suo venuto dii campo cesareo, qual è questa : Baptistin da Brexa mandato per il clarissimo Proveditor al campo cesareo, parti questa matina a zirca 18 hore, dice il campo preditto esser stato questa note nel loco predilto di Praia, dove non è salvo case doi. in una aloza monsignor di Barbon in l’altra el Viceré, tarnen tulle scoperte, ita che non li po’ capir 10 persone per una. Et li cavalli et muli stanno tulli al scoperto loco aralino, che per la neve che tutta questa integra nocte è cascata adosso a persone et cavali, et poi questa matina neve agiazata cum uno vento che taiava le persone, et per dieta neve et acqua el terren è inumedito, sichè li cavali sono come in uno mezo paludo, et tulli tremavano, che era compassion a veder. Poi el campo in extrema penuria de victualie, de vino. Uno a cena ha bevuto G 328* parpaioli di vin, et questa carestìa é per esserli (aiate le victualie, c[praesertim da San Columban et Bel-zoioso. Pur dice dillo refferente, che apresso Santo Agnolo ha incontrato da 200 cavalli de victualie, et