391 MCCCCCIU, NOVEMBRE. 392 Da Milan, di Agustin Bevazan, di 22. Come, hessendo servitor, avisa ogni successo. Prima manda lettere aule di Pranza ; poi, che monsignor di Gimel govemador di Parma, ritrovandosi a cena con domino Carlo di Belzojoso, ave a dir la Signoria à dato danari a l’exereito di Spagna; et che ’l roy voi far pace con Spagna per poter cognoscer li amici etc. Item, che domino Seharamuza Visconte, qual a tempo dii Moro havia stipendio in arte militari, inteso la Signoria feva zente, si oferiva venirli come bon servitor. Et iezendo le dito lettere, vene lettere di le poste, videlicet di Ravena, con lettere di Roma e di Zervia. 11 sumario è questo : Di Roma, di V orator, di 18. Come è ambiguo dii voler dii papa verso il ducha Valentino, e non sa 1’ opinion sua, perchè le so zente si parie e va con uno comissario dii papa per soa securtà, et vien in Romagna. Item, parlò al Cardinal San Zorzi, qual dice dispiacerli tal cosse e tal favori ; sichè non sa : da una banda il papa dice voler le terre di la Chiesia, da l’altra tolera Valentino vadi in Romagna e li dà favor, come fusse suo fiol ; sichè son cosse incompatibile. Item, che in quella corte non manchano emuli alla Signoria noslra, videlicet Roan e Volterà, quali vanno dicendo la Signoria non so-lum voi Romagna, ma altro. Item, si dice il ducha di Urbin vien li, e si trata far el renoncii el ducato di Urbin post mortem al prefetin, è fiol di una sua sorela et dii fradelo dii papa, et è in Franza. Dii ditto, di 19. Come il ducha Valenlino, in quella matina avanti zorno partì con barche per andar a Hostia, dove è preparate do galie, capitanio Melino, e anderà over a Pisa over le Specie o Livorno a dismontar, et vien cercha 40 cavali con lui di quelli soi romani. E come li ha ditto il Cardinal di Medici, che va a Pisa, dove larà zente, et è in acordo con fiorentini; e fato le zente, darà quella terra a’ fiorentini e fiorentini lo fa loro capitanio; el che ’l papa mostra dispiacerli questo, pur li dà favor. Item, lui orator voi di questo aclvertir li oratori pisani sono de lì. Item, à inteso à solum 80 homini d’arme, et con Michaleto a Rocha Suriana è solum 300 cavali lizieri eie. Item, diman si parie di Roma el vescovo de Tioli vien legato a la Si-180 * gnoria nostra, e vien a la liziera, el qual ha òompfà dila legatione con assa’ danari et presenti dati ad altri eh’a il pontefice, e promete obtenir il tufo con la Signoria noslra. Item , il comissario dii papa doveva venir in Romagna, non partirà si presto, qual è l’arzivescovo di Ragusi. E homo da ben, ma à mal franzoso. Dii ditto orator, di 19, hore 2 di note. Come lo episcopo di Aste li ha mostra lettere di suo fra-delo di campo, che per li tempi cativi francesi haveano diliberato mandar li fanti a Gaeta, e le zenle d’ arme dividerle per quelle lerre circonvicine; tamen non sa la verità, licet è da creder questo perchè loro medemi lo dicono. Di Zervia, di sier Domenego Malipiero proveditor, date a dì 23, hore 21, Come, volendo andar a tuor il possesso di la terra di Rimano, et aspetando li 50 balestrieri a cavalo mandò a dimandar a li proveditori in campo, mandò il suo schalcho avanti a Rimano con alcuni passazieri, el qual fo asaltato da 30 cavali di Cesena e fuzite al Porto Cesenalieho ; sichè la strata non è sicura, e aspeta scorta. Di Faenza, di sier Nicolò Balbi proveditor di Brixegele et capitanio di la Valle di Lamon, date a dì 21. Come era venuto lì per le pratiche di Ymola, e che missier Zuan di Saxadello è di primi. E par che uno domino Obizo de Castel de Rio, cugnato di dillo missier Zuane, zà signor di Ymola, el qual sta a Roma e con il mezo di uno suo fradello sta in palazo dii papa, unde el vene uno breve dii papa a li citadini e popolo di Ymola con uno mandatario, et che tra loro ymolesi fu gran tumulto; qual ave di gratia di tuor suso, e fu svalizato. Item, hanno mandato oratori a Roma al papa a scusarsi etc. Item, lui ha parlato con li provedilori di le • pratiche di Oriol, Secho e Tusignan e Bagnara pur dii teritorio ymolese ; sichè è stà mandato missier Dionisio di Naldo verso quelle contra’ a informarsi quello bisogna, e dia tornar per le zente achaderà a otenirli. Di Cao d’ Istria, di sier Sebastian Ztisti-gnan el cavalier, podestà et capitanio. In risposta di nostre, come non vien fanti alemani a Trieste per passar in reame; et che lui à amieilia col vescovo di Trieste, che li scrive nulla esser etc. E ditta lettera fo comunichata a I’ orator di Franza, el qual ringratiò assai la Signoria di tal bon aviso. Da Ragusi. Io feci lezer una lettera di 3 novembrio di uno Zuan Querco tragurin, qual scrive a sier Dolfin Venier conte di Traù. et ditta lettera vene qui per eror. Avisa che fo mandato per esser col secretario nostro a Cataro, e dolersi con Ferisbeì sanzacho di l’escursion fate su quel di Traù. Item, come el vien uno ambasador dii Turcho a Venecia, 1