587 MDXXV, FEBBRAIO. 588 Ex ìitteris domini Jacobi de Coppo datis in Triveler, a di 13 Febraro 1525. Per altre mie ho advisato a vostra excellontia come et quanto questi exerciti siano vicini, et che il nostro si fortifica intorno al l’incontro de i minici, quali heri cominzoruo a levare l’arligliaria dove era a l’incontro dii castello et condurla più al basso 355 verso il Burco, et li nostri, da poi che sono accorti di ciò, fano tre cavalieri apresso al reparo novo più vi cino a li francesi, duo verso il castello dal capo, l’altro da l'altro capo, et vi hanno lavoralo con grandissima diligentia, di modo che il signor Viceré et molti altri signori, per invogliar gli altri soldati a lavorare, non si vergognorno heri a pigliar le zappe et badili in mano, et torsi feceno de uno viaggio doi servizii per lo intollerabil freddo che qua regna. Vero è che a molli (punti) l’urlegliaria li cazia da le quale non se è securi ne le case, benché qua non ne siano più che 4 o 5, et ha dato in una dii signor duca di Borbone piccia partita in due camere da uno muro che li é in mogio, et ha passalo il muro di fora et quello di mogio (mezzo). Ex ìitteris domini Ludovici Guerrerii, datis Placentiac, 13 Februarii 1525. Come per altre mie ho scriplo a vostra excel-lentia, li cesarei sono a le Caso di Levreri lontano do miglia e più da Pavia, et li so fanno forti. 11 Cristianissimo è a San Jacomo et altri monaslerii fra el ditto exercito e Pavia,et tiene uno presso alTecino, de modo che non può andare soccorso in Pavia che non passi per ol suo forte da quel canto. Quelli de Pavia hanno tirato certi pezi de artel-laria sulla torre del castello, et tirando nel campo in una certa piazza dove il Cristianissimo passeggiava, amazò cinque svizari, non senza pericolo dii ditto Cristianissimo, el qual tornerà a Mirabelle finiti che siano certi repari, che ’1 fa fare a l’impeto de li cesarci. Dicesi che deveno gionger 4000 svizari, quali Madama ha pagati per tre mesi, et che ha mandalo a dire al Cristianissimo, clic non combatti, che lei non li lassarà mancar dinari da sostener la guerra. 356 Dii proveditor zeneral Pcxaro, di 14, liore 20. Manda una lettera aula dii campo cesareo, dii Prctello, di 13, lioro 23. Questa malina, certi cavalli lizieri veronesi che sono in la compagnia di monsignor di Chrepc han- no rotto la strada di Binasco al campo de francesi, et hanno pigliato molli vivanderi et presoni, ma non soldati. Fra gli presoni han pigliato uno corier che portava lettere al signor Theodoro Triulzi per parte dii re Cristianissimo, che li cornette celeramente volesse mandar polvere di arlellaria nel campo, el che fra tre o quattro di mandarla danari da pagar quelle gente sono in Milano. El dice quelli presoni il bocal dii vino valer in campo 5 et 0 soldi di nostri, et dui pandi a la parpaiola. Li francesi lavorano mollo forte ad quello reparo el cavaliere» che per altre fu scritto. Si dice Padellarla di Pavia fa maggior danno ai nemici che a noi le ai lellarie. Ha faclo far questi spagnoli li aliogiamcnli sotto terra. 11 forzo de li cavalli legieri, zoò albanesi el italiani, dicono fra questi 4 o G giorni finire la sua paga, et non voler minarsi se non li darano danari. Tanti fanti el cavalli vanno chi a sacoman e chi a rohar, che non li resta nel campo di le 4 parte le 3. Questi signori poneno ordine di dar meza paga a questi lanzchenech. Bozi questi signori sono sidi più di tre hore in parlamento, el non si po’ saper fin qui la lor deliberation ; ma spero stasera in parte intender Circa la Ave Maria zonse qui fra muli el cavalli parlo cargi di polvere et chi di piombo; ma il forzo di zape el zaponi fali che da una parlo taglia in foza di manara el di l’allra foza di zapon. Come ho dillo hozi non s’ é faclo scaramuza ; ma cavalcando il signor marchexe da Pescara, li inimici lirorno un pozo de arlellaria et amazete uno cavallo che un zen-lilhomo era sopra, et parlava con il prefato Marchexe. Da Mantoa si aveaviso,che l’oralor dii Marchexe mandò in Collegio una lettera ha aula il suo signor dii campo cesareo, qual dice cussi. Ex ìitteris domini Jacobi de Cappo, datis in 356* Treviler, a dì 12 Fevrer 1525. Vostra excellenlia saperà, che qua non se fa altro che searamuzar il giorno, et se è inteso per pre-gioni che la Maestà dii Be ha ordinalo ehejisoi soldati non vengano più alla scaramuza, perchè gliene sono feriti et morii assai dalla infinità de schiopi, che sono del nostro canto. Il campo nostro si va fortificando intorno con repari, nè mi pare siano più lontani li nostri repari da quelli de francesi, quanto è da la porla de la Perdella a Santo Jacobo del borgo, et benché vi sia bel piano in mogio, non di meno pare sia più caro il terreno ivi che in li altri contorni del territorio pavese, et sin hora eia-