333 UDXXIV, DICEMBRE. 334 signor Hugo desideraria ha ver un 500 biscaini; non seria se non a preposito grande li (ussero mandali. Ex aliis, de 13 Decembris. Ve faziamo intender, che tutta via se procede con ogni possibile diligentia in preparar quesla armata, et se magior inconveniente non acade, speramo baverla presto ad ordine, sopragiongendovi che sempre sia presta pensamo che la vadi verso inimici per combaterla ; che quantunque l’armata inimica sia più artigliala che non serà la nostra, non di manco speramo in li altri avantagi. Inimici fin qui non fanno altro movimento. Da poi disnar fo Gran Consejo : falò Podestà a Padoa sier Sebaslian Justinian el cavalier, fo con-sier, da sier Marco Foscari è oralor al Summo Pontefice, dopio, e sier Zuan Alvise Duodo, fo cao di X. Uno Avogador di comun in luogo di sier Zuan Antonio Venier che compie, sier Ferigo Rcnier, fo avogador, qu. sier Alvise, qual vene per scuriimo da numero 31 che fo nominali ; et altre voxe. Fo butà il prò’ di Monte vechio di la paga di Marzo 1480, et vene per primo el seslier de Santa Croce. In questa malina vene /etere di Roma, di l’O-rator nostro, di 15, qual fo lecle con li Cai di X. Il sumario fo questo.......... A dì 19. La matina fo lelere di le poste, di questo tenor : Da Sonzin, di l’orator Venier, di 17, hore 20. Come eri montò a cavallo insieme col signor Duca, et andono a Chiari mia 12 de lì, dove si dovea atrovar etiam el signor Viceré con il signor duca di Urbin e il Proveditor zeneral, el ancorché andas-seno in posta, non poteno gionger ad hora che ’1 signor Viceré era partito et venuto qui a Sonzin. El così el Duca et lui Orator, senza altro dimorar né tratenirse, se ne ritornorono qui a Sonzino. E ne l’andar a Chiari inconlront? tulli li lanzchenech per strada in ordinanza, quali passono heri sera per questo loco di Sonzin et vano a la volta di Cremona per passar ivi Po, dove è stà fatto el ponte come scrisse heri, per andar ad obviar al signor Zauino che non conduci quelle munilione che vieneno da Ferrara. Et per advisi si ha da Piasenza, dicono che ’1 prefalo signor Zanino passava Po con circa 2000 fanti et circa 500 cavalli lizieri ; et che la sera alli 15 andaria ad allogiare a Borgo San Donnino, dove si accompagnava le munitione per quelli dii 204 signor duca de Ferrara ; el che ’1 duca de Albania tiene la via de la montagna, et se dice ha circa 4000 fanti, 400 lanze et 500 cavalli lizieri, et cum essi ha circa muli 200 vodi et 50 cum bagagie overo capse vode. Item scrive, aver nova per homo venuto da Milano al signor Duca, che la compagnia dii signor Federico se desfacea por non haver danari, et che in campo de francesi li è carestia de vituarie, et maxime per li cavalli, et che '1 signor Zanino di Medici solo ha hauto danari per page 1500; ma per cavalli non ha haulo nulla, et el Conlazo de Casalpo non ha ’uto un qualrino. Et in Milano francesi hanno fatto tre taglioni in nove giorni ; per tre giorni uno iulio per testa ; per nitri tre uno iulio et mezo, et per altri tre doi iulii e mezo. Poi hanno posto uno taglione alli mercadanli de 50 milia scudi, el alli nobeli de 40,000 et hanno molli nobeli in pregione in Corte vechia in una sala spogliali in zupone senza fenestre, letti el focho, et a questo modo voleno danari. Item, quesla matina, scrive, el signor Viceré ò parlilo di qui et andato a Cremona, et domane matina questo illustrissimo signor Duca ancor lui si partirà, e cussi lui Oratór con la sua corte, et ande-rano li a Cremona ad habilar. Di Crema, di 16, hore i di notte. Come ozi sono passale di fuori di quesla terra 5 bandiere di spagnoli, che puono esser fanli cerca 700, et due bandiere di gente d’arme et pezi 5 de arlelaria mentita, qual tutte gente et artellaria, exceptuando due bandiere da Pandino, sono ussite de Lodi, et alcuni di loro hanno ditto andar a la volta di Cremona per andar a devedar il passo al duca di Albania et il signor Znnino, quali si dice esser passali di là da Po per andar ad incontrar alcune munitione che manda il duca di Ferrara al re Chrislianissimo, et alcuni dicono che vanno per assccurar Cremona dubitando de quella. Li lanzmechi che erano in Caravazo et Mozanega, sono levali de lì et vanno a la dita volta di Cremona per lo effecto sopradillo, per quanto li è stà ditto. Per il nunlio suo venuto da Lodi, li è slà redènto che le gente et artellarie parlile da Lodi sono parlile per la causa sopraditta; il qual dice etiam che fanno venir in Lodi 4 compagnie di fanli che erano in Codogno di là di Adda, et che li lanzi- 204* nechi hanno tochalo danari. Item, manda uno reporto di uno suo exploralor venuto dii campo francese, qual è questo qui sotto scritto. Antonio da Crema mandato per il magnifico Po* desia di Crema al campo francese sotlo Pavia, dice de lì esser partilo beri matina a di 15 a l’alba, et che