171 MDXXIV, fino 24 pezi di artellaria condulti, grossa, la qual piantavano da due bande, et ne aspectavano altri 12 pezi. Et subito pianlada, el signor Federico disse voler far la baltaria quel dì, et che li bombardieri li voleano dar la battaglia beri, che fu Domenica, a bora de disnar de subito lo assalto, dicendo esso referente haver visto gran numero di scale. El diceche hanno faclo dui ponti, uno di sopra et l’altro di sotto Pavia, et uno altro su Lambro. El che si dicea che ’1 Ite havea deliberalo pigliar Pavia, se ben dovesse morir tutta la gente sua. Item, dice che, ritornando, ha visto a San Columban il conte Zuan Francesco dalla Somagia con lanze 60 et una gran banda de fantarie che vi giongeva, a li quali si diceva * che li volevauo mandarli a l’Ilospedaletto el Codo-gno per slrenzer Lodi de victualie. El Capitanio zeneral è ancora lì a Crema risfer-dito alquanto; tamen non ha mal di pericolo alcuno. Di Brexa, dii provedador Pexaro, di 8, hore 20. Scrive di quanto fa cerca pagar le compagnie di fanti che continue zonzeno, nè manca altri a venir el zonzer che li fanti ordinali a far per il Capitanio zeneral ; et altre occorentie. Et licenliato il Pregadi a bore 1 V», restò Con-scjo di X con la Zouta ordinaria per luor cerli danari che.............. A dì IO. La mattina per tempo fo lettere di Crema et di Brexa, con avisi che francesi haveano auto la rocheta di Pavia con occision di spagnoli, etiam di francesi, tra li qual è sta ferido di uno arcobuso monsignor di Longavilla zovene disposto di anni 1G e di gran fama, in li testicoli, et altri sicome difusamenle dirò di solo. § Vene in Collegio Porator di Pranza, dicendo di la bona mente dii Cristianissimo re verso questo Slado, e come l'avia fallo far crida in campo niun fazi danno ai lochi del Pontefice e di la Signoria nostra, perchè el voi esser buon amico. 11 Principe li rispose : « Soa Maestà fa ben, perchè non havetno guerra con Soa Maestà, imo l’havemo in grande observantia. » Veneno poi li oratori cesarei el di Milano, el parlono zerca le nove si havia, et li fo comunicati li avisi, et loro solicilono la expedition di le zelile per poter ussir in campagna, come è disposti li capitani loro, et presto sarano li lanzinech, quali domai) die-no far la monstra et vegnirano di longo ; in questo, interim non si resti di quanto vien richiesto al Provediior nostro a Brexa e di canoni. Il Serenissimo li rispose di la bona mente di questo Stado, e NOVEMRBE. 172 vosamo seguisse qualche acordo, desiderando la risposta bavera fallo il re Cristianissimo al reverendissimo Datario, qual è zonto in campo di Sua Maestà. Di Roma, di l’Orator nostro Foìcari, di 7. Come francesi haveano fatto festa do zorni per l’a-quisto dii re Cbristianissimo di Milan, et dii zonzer di domino Clemente venuto in posta dal re Cristianissimo qual è homo- di monsignor San Marzeo e orator dii Re predillo de lì. Da Crema, di 8, hore 20. Qual dice cusì : 103 Bora bora la moglie dii conte Zuan Francesco della Somaglia mi ha mandato a monstrar lettere del dito suo consorte de beri, facendomi intender non haver piacer de esser^ propalalo. Advisa, che ’I precedente dì haveano faclo 4 baltarie, et per quello da la banda de Ticino preso il ponte e per forza presa la ro-chelta et morii lutti gli spagnoli cìie vi erano dentro, dicendo che quando non se facesseno altro a Pavia, da quel canto non si possono più tenere. El a dieta impresa esser sta ferido el duca de Longavilla giovenello de anni 16 de uno arcobuso a la volta de li testicoli, el si dicea morirà, qual è gran persona di Pranza el richissimo. Et il Re esser allogiato sopra li fossi di Pavia. El dice tenire che fino al scriver suo l’barano liabuta. Da Lodi, che beri furon presi alcuni sacomani ; et il reverendo Datario umilio dii Papa, che era de lì, questa mallina si dovea partir et andar al re Cristianissimo. Et se ha ditto, che delle gente francese che sono a Cassano, beri pas-sono di qua di Adda a la volta de Trevi et amazo-rono alcuni spagnoli. Scrive haver mandalo esploratori per saper eie. Di Brexa, dii provediior Pexaro, di 8, hore ... Di quelli successi. Etiam fo letere di rectori, che scrivono separati dal Provedilore, perchè cusì esso Provediior vuol. In questa matina, in Quaranlia criminal, volendo expedir il terzo visentin, parlò per lui l’Oxonica avvocato, et sier Domenego Trivixau avogador, et pende il procieder, zoè conira Marco dal Gorgo. Da poi disnar, fo Pregadi per il sinico Trun per expedir sier Bortolomio da Mosto, fo capitanio a Famagosla. Parloe esso Sinico; li rispose domino Francesco Filetto avocato, e ben et brieve. Et mandato il reo con li avocali fuora, posto il procieder contra dii dilto per il prefalto Sinico,andò la prima volta: 31 non sincere, 31 di procieder, 46 di no. La seconda volta : 22 non sincere, 36 di procieder, 50 di no. Non fu preso alcuna cosa ; la pende in , favor dii Mosto : a uno altro Conseio.