131 MDXXIV, NOVEMBRI. 132 pace che liavemo cum la voslra Illustrissima Signoria, elio in ogni cilà et loci che passerà cimi l’armata nostra, tutti acceptarlo bene, et che lo forniate di tutto quello li facesse bisogno per vicluaria cum i 78 suo’ danari et ctiam de ogni altro li fusse de bisogno; ed aiutarlo simelmente el Provedilore cum la sua armala et tutti altri naviini picoli et grandi che se trovasseno insieme cum el presente nostro schiavo Bastanraixi, et cum i nostri navilii tulli vui favorirlo, et farli bona compagnia in ogni suo bisogno, come voi la bona pace che habbiamo tra nui, perché l’è anche per beneficio vostro; el de questo non fate altramente. Scriple in la corle de la nostra sultancsca autorità a Gonstantinopoli, a di 10 Zugno. Nos Petrus Bragadenus prò illustrissimo Dominio Vcnetiarum etc., Bailus Constan-tinopoli, universis et singulis magistratibus, offìcialibus et capitaneis Illustrissimi Dominii et praecipue clarissimo Provisori classis. Dino-,tamo, come essendo venuti rechiami a questa liono-rata Porta de molte fusto armate de corsari, si turchi come altre natione che se alrovano fuora et vanno danizando, non solamente alli subditi de questo Gran signor, ma ctiam a li altri, et desiderando sua exce-lenlia che questi tali siano al tutto exlirpati et sradicati per render il mar navicabile et che ogniuno possi andar con sue mercanlie libere et securamenle, però ha eletto el lator de le presente, nominato Ba-stanreis per capitanio de una galiota et 4 fuste armate per lo effecto antedicto. Pertanto dicemo a cadauno de vui, che capitando el predillo Bastanleis a li loci de la iuridition vostra lo vogliate, acarezar et farli bona ziera subvenendoli de vituarie da boni amici, sicome rizerca la pace habiamo cum el suo Gran signor. In quorum fidem. Data a Costantinopoli, die 13 Junii 1524. Nos Joanncs Vitturi,pro illustrissimo Ducali Dominio Venetiarum etc., Provisor classis. Gionto in questo giorno de qui Boslanleis capitanio eleclo per el Serenissimo Gran Signor de una galiota et fustè 4, ne ha presentalo il comandamento de Sua Maestà, et patente dii clarissimo Bailo nostro in Gonstantinopoli, che ne fa fede, come esso Bo-stanleis capitanio è venuto per extirpar et eradicar li corsari che dannizzano sì li subditi di Sua Maestà come li nostri, rechiedendone patente et fede, aziò se per caso se incontraseno in altre galìe nostre, li sii fatta quel accoglienza et dimostralion di benevolen- za che richiede la bona pace et amicitia che è tra esso Serenissimo Gran signor suo et la Illustrissima 78* Signoria nostra. Et pertanto comettemo a tulli li Capitanei et Soracomiti di le galie nostre, che debbano a esso capitanio Bastanleis, lator de la presente, far ogni demonstraclion de bona amicitia, aziò che i cognosino che la Illustrissima Signoria nostra et suoi rappresentanti sono desiderosi gratificar et acarezar lutti li agenti dii Serenissimo Gran signor, i quali operano bene per li subditi di Sua Maestà el de essa Illustrissima Signoria. In quorum fidem, has nostras fieri iussimus et sigillo Sancii Marci munivi. Date in galla al Scoio per mezo Corfù, a di 13 Octubrio 1534. Adì 3 Novembrio. La matina fo gran pioza. 79 Vene in Collegio l’orator di Pranza, qual aveaudien-tia con li Cai di X, videlicet sfcr Jacomo Michiel solo, per esser li altri do papalisli, et li do Vicecai non stano come Cafsi non redulo il Consejo di X in materie di Roma. Quello disse non se intese, ma è da creder facesse ogni bon officio et di l’amor voi aver il re Cristianissimo a questo Stado conquistando la soa ducea di Milan, qual spera indubitatamente di acquistar per esser venuto'in Italia potentissimo etc., et forsi dete qualche lettera del re Cristianissimo. È da saper. Poco è se scontrono l’ambassador preditto con il cesareo su la scala del palazo, e questo disse al cesareo: « L’un vien e l’altro va: mi vado a non far spender a questa Signoria, e vui andè a farla spender. » Et cusì insieme se la riseno. Vene l’orator cesareo poi etiam con li Cai di X. Fo aldilo solicitando li presidii, et che Pavia si mantellina, et saria in ordine li 10 mila lanzinech si aspecta di Alemagna; di brieve zonzerano et che ’1 Papa sta constante etc. Noto. Eri se intese quello ha offerto l’inlrada di ducati 1500 a l’anno al Consejo di X, al qual fo preso darli ducati 200 de inlrada in perpetuo di tal raxon. Questo fu Santo Barbarigo avocato, fo di sier Piero Francesco, fo dii Serenissimo, qual disse in Fontego di la farina quelli fontegeri toleno soldi 5 per staro da chi mette in Fontego, che non dieno tuor se non soldi 4 per le leze, et da anni 20 in qua toleno questo di più. La qual cosa intesa da li Cai di X, disse vederiano, et sì non volseno far altro, perchè li mercadanli danno volontarie tal soldo aziò li vendano le loro farine; sichè chi denonciò non ave alcuna cosa.