UCCGCCIII, APRILE.
   Domino Renatilo Dal Persego colili*,
   Domino Sigismondo Dal Borgo dolor ole.,
11 Domino Francesco di Rimondi.
       A dì 25 aprii. Fo el /.orno di San Marco solenne. El principe vene a messa in chiesia con li oratori et cerimonie, e lato la processione consueta, el erano etiam li oratori cremonesi. Da poi, la Signoria con zenlhilomeni nostri a paro. Porlo la spada sier Polo Trivixan el cavalier va capitanio a Padoa. Fo suo compagno sier Polo Conlarini proveditor sora i oficj qu. sier Bortolo. E poi il principe fe’ il suo pasto, al qual etiam vi andono tulli nove li oratori cremonesi, e il signor Bortolo d‘ Al via no, era qui. Et da poi disnar, non lo nulla ni Colegio se redusse.
      IH Alepo, si ave lettere di 23 zener, di sier Andrea Morexini di sier Bqptista. Scrive del signor Sortì, che fo dillo esser occiso. Adhuc duFa con gran fama, in tanta gratia che inai fo udita la simile. E y.ovene di anni 18, hello di aspelo, e fa cosse mirabile. Tutti quelli paesi di l’Azimia voluntarie se meteno sotto il suo governo. La lama sua è grande, e si t l tolesse F impresa conira il Turco, felice la cristianità, che invero el ge daria da far. Et scrive che:
   *	li reclori di Cypro mi dimanda continue «viso di lui et io non li inanello, e questo è bon mezo a drenar mie lettere a quelli reclori. » Questo è il capitolo che ’l ditlo scrisse a sier Baplista suo padre.
       In questi zorni, fo preso |>arle in gran Consejo che sier Francesco Zigogna, stato proveditor in la Morea, e »ier Fantin Zorzi sta’lo capitanio e proveditor a Coron, quali erano relenuti per aver reso la cita di Coron al Turco, siano menali per li avoga-dori di comun, et expediti iu le Quarantie civil e criminal.
       A di 26 aprii, zonse a nona a Lio la galia di Cao d’lslria, vien da Costantinopoli con Zacharia di Freschi secretano nostro, su la qual vi era uno schiavo dii Signor turco con ti persone. E subilo Zacharia smontò e andò dal principe, vestito coli un lulimam paonazzo, e udito che ’l portava li capitoli di la pa-xe e la lettera dii Turco etc. fo mandalo per alcuni zenthilomeni che si poteno trovar, li qual fo mandati a Lio cou li piati per honorar dillo nmlio del Turco, el qual non volse dismoular di galia, ma fece venir li zeulhilomeui in galia, e cou ditta galia volse venir di longo (ino a la Charitap, dove in la caxa fo da dia Corer li era sta preparato lo alozamento e le spexe. El cussi lì dismontoe in compagnia di esso nostro secretano che li andava avanti, el sier Francesco Morexini dolor et cavalier, e sier Marco Lipo-
      1 Dumi di M. SanltO. — Tom.. V.
mano el cavalier e altri palricj. El vi fu posto le guardie per il Consejo di X a la caxa, e dentro posto Marco Antonio Zambon secretano nostro, acciò niuu
li	parlasse. El cussi slava in caxa a la lìuestra.
   Et venendo la ditta galia per canal, a caso zonse di Verona alcuni burchj carghi di zurmc jn-r armar le galie veronese, sopracomiti Alvixe di Castion elio
lo	l’anno passalo, e Baldisera di le Stagna el l’altro suo Iradcllò. Et cussi, passando la galia con Foratoi* 12 del Turelio, tulle queste zurme cridono “ Marco, Marco „ quale ermo con le so arme. Et el dì seguente, tulli uniti, zoo una compagnia, andono atorno, la piazza di San Marco, e poi a Rialto, et ebcim li soi danari a F armamento, e se portino. E cussi le etiam la mostra l’altra per San Marco e per Rialto.
E da saper etiam si arma una altra galia veronese per llironiino Betelicr, et do di Salò, Gabriel di liar-zoni sialo F anno passato, et Jacouio de Slrodiis de.
    A dì 27 aprii, in Colegio, referì Z.idiaria di Freschi secretano nostro venuto da Costantinopoli, e da poi disnar in Pregadi, e fo inolio longo, el presentò la copia di la lettera dii Signor qual mandava per questo suo nonlk) con li capitoli di la paxe, dicendo : lui averli zurati, et si la Signorìa *vuol zurar e poi restituirli Salila Maura, la paxe sarà conclusa ; si la non vuol, non ne sia niente. La copia di la qual lettera e capitoli, sanino scripli qui solo. El voi far paxe senza il re di Hongaria, dicendo etiam con quel re voi far paxe, ma seperala da la nostra.
   . El nota, lutisi è uno decreto nel regno di Ilon-garia che non habino mai a star in paxe con infedeli.
E questo per agumento di la fede cristiana, e per non derogar tal decreto, fanno trieve con turchi di
7	anni in 7 anni, el cussi farà il re liora questa paxe.
   Del Soplii, se intese come F havea preso Tauris e venia verso Tocato e Auguri per esser conira il Turclio. El che a Costantinopoli era venuto nova die F havea fato decapitar IC signori de Azimia che li havea rebellato.
   Item, referì Zacharia che, a di 25 marzo, zonse a Costantinopoli uno oralor dii re di Hongaria, c, acciò non si abochasse con lui nostro secretano, il Signor volse che ditto secretano montasse in la sua galia, e si partisse de lì insieme con questo schiavo nominato Alì bei, eli! è zentliiloino di la Porta, et à aspri 50 al dì del Signor di provisione. E con lui vene uno Jacorno di Rimano per lurzimam, homo di anni zercha XXX, qual fo preso a Nigroponte, et sa di molti lenguazi.
   Vene in questa tera, partiti di Ravcna dove erano sta mandati con fantarie. domino Zuam Baplista Ca-
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