207 MDXX1V, NOVEMBRE. 208 facto li repari grandi. Et olirà la dieta artellaria, a la guarda li pono asser 30 milia fanti pagati et 10000 venturieri, et cussi per iuditio suo li par esser. Et che dicono esserli lanze 2500 et arzieri 8000; de questi non puoi far iuditio per non baveri! pode-sto veder. Et dice che francesi hanno voltato il Tesino nel Gravalon, et questo haver visto. Et dice che fanno in campo uno cavalier verso il castello, per meter le artellarie et bater’uno baslion che hanno facto quelli di Pavia per guardia dii castello. Item, dice che se diceva in campo, che li era gionlo gran summa de danari, et clic il Re voleva far tre 125 ' exercili, uno per andar a Cremona, l’altro per la impresa de Pavia, et il terzo per mandarlo a la impresa dii reame de Napoli, dove se dice esser andato el signor Renzo cum armata. Item, dice haver sentito ragionar da qualche homo de ragione lì in campo, quali murmuravano che il Re se doveva intender cum il Signor turco, quale se moveria conira lo Imperatore et altri signori ; et haver inteso che a Milano francesi fevano rumar bastioni et repari. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta ordinaria, et vene una posta di campo, zoè queste lettere : Di Crema, dii Moro podestà et capitanio, di 15. Manda uno reporto: Ballista da Monfcrà, partì heri dal campo francese, dice che mancava forsi 8 passa a serar Ticino per voltarlo nel Gravalon; de che se dicea, tolto Ticino del gebbo, voleano far tre baltarie a Pavia, una dalla banda de Ticino, l’altra de Borgo Ratto, la terza da l’arsenà, et poi darli l’arsallo da tulle Ire bande ad un tratto. Che la seplimana passata è giunto in campo monsignor de Durazzo con lanze 100, et ne dia gionger de le altre, et etiam GOOO guasconi et GOOO sguizari, et che se dicea che la settimana passata francesi sul monte de Brianza hanno svaìisato el Vilachiara et mortoli zercha 30 homini d’arme. Che ’1 duchadi Savoia havea scrilo al Re che certissimo l’Imperalor era morto; et che in Pavia non hanno strame per cavalli et poche viluarie per li homini, per esserli sia rolli li molini, et in campo de francesi li è viclualia et abundantia del viver. Et lì si dicea, che ’1 Re volea mandar parie di 1’ exercilo verso Lodi, et che ’1 signor Renzo andava a la volta del reame; ma che ’1 Re li ha mandato driedo per farlo ritornar a la volta di Zenoa. Che in Milano era posto 3000 svizari per guardia di la terra. Copia di lettere de uno homo di condition dii campo francese, scripte ad uno homo de condition che stà in Crema. De le nove de qua havemo, el nostro re Chri-stianissimo è con uno grossissimo exercilo conira Pavia, cum tutta la nobiltà di Franza in la summa de2500 homeni d’arme, 8000 svizari et 10 in 12 milia lanzchinech, 8000 fra venturieri et francoma- I2G ni et GOOO italiani fra qui in campo et alorno il castello de Milano, et cavalli lizieri sono più 1000, de artelaria da campo più de pezi 60, da cerca 20 cannoni, et questa artelaria ne sono più de 25 pezi tolti a li inimici. De personagi li è il re di Navara, ducha d’Albania, el Cardinale et dui suo frateli del ducha di Lorena, 1’ Armiraio, el Gran maestro, il marascial da la Palisa, Memoratisi marascial, mara-scial de Pois, La Tramoglia, Ohignì, el molti altri grandi et San Poi. In Franza è restato Lutrech in Geena cum grossissima gente, in Picardia Vando-mo, (ulti li altri sono apresso il Re. Qui è etiam el ducha de Lanson. Longavila, che fu morto; havemo più de 4000 schiopetieri et è cosi bello, exercilo come quando il Re vene a Maregliano. Qui è il signor Teodoro idestlnu\z\, il signor Federico idest Bozolo, et tutti questi capitani italiani, excepto il signor Renzo idest da Zere, che con 10 milia homini è in armata. Dieesi che ’1 Re lo fa smontar a Zenoa et venir in qua ancor lui. Si aspella a Milano 8000 svizari vieti di Franza, 6000 grisoni ; credo venga ancor gente d’arme. Gente assai sarà qua, et credo si farà dui campi, uno andarà da basso, et P altro sarà con il Re quà. Pavia l’han batuta a dui canti, verso l’arsenà et verso Borgorallo. L’asalto datoli Martedì a dì 8 fu molto gaiardo; ma trovo-rono dentro la mura lo contrafosso et repari grandissimi a P incontro de la terra, salvo verso Ticino, quale bora sfsuga el lo gelano nel Gravalon, et a quella banda volleno battere, che non è reparata. Il ponte hanno preso et serato attraverso, circumdà la terra che un gatto non pò ussir. Poca viclualia dentro, li molini furilo sfondrali cum l’artelaria, et tollo la aqua van per la terra già 15 dì ; li cavalli morello dalla fame. Tengo che presto, o per assedio o per assalto la barano. Il Re è deliberalo di haver-la cum tutto il reslo del Stato, e delli altri apresso. Arona è resa d’acordo; si dice anche Como. Lo signor Bironimo Castion ha desfatlo el Villachiara con la compagnia sua. Sabato a di 10 vene il Data- 126' rio ; già pratiche sono in piedi di accordo, non scio