563 MDXX1V, NOVEMBRE. 2G4 luogo di sier Piero Gradenigo, è inlrado a la camera de Imprestidi, sier Francesco Renier el XL, qu. sier Jacomo, ma non inlroe sino una ora. A dì 29. La rnatina non fo alcuna lettera lela da conto. Veneno in Colegio alcuni oratori di Mestre, quali exposeno che il mestrui era sollo aqua, e questo per causa Mi la fossa Gradeniga fata per quelli sora le aque, qual non essendo compita, fa queste inonda-tion, pregando fosse fatta provision perchè tutti è in aqua ; et erano li Proveditori presenti sier Alvise Barbaro, sier Andrea da Mulla et sier Ferigo More-xini qu. sier Ziprian. E qui fo parlato assai et maxime sier Luca Trun savio dii Consejo, qual è sta edam lui sora le aque,dicendo questa cava non reu-sirà et è spesa blltà via ; e fo mandato per sier Gasparo Malipiero e sier Marin Morexini censori, qual è sta sora le aque, et per loro opinion fo fatta la dila cava che va a Mestre, et fo parla assai et rimesso aldirli doman poi Consejo. Da poi disnar fo Consejo di X con la Zonta ordinaria, et primo feno li Capi di X per Dezembrio, sier Francesco Foscari el vedilo, sier Polo Donado e sier Dona Marzello. 11 Foscari et Martello fono cai di X questo Octubrio passalo. Edam feno capitanio di le barche dii Consejo di X, in loco di.....è andato a Vicenza col podestà Basadonna, e rimase Andrea Vechia qual è sialo una allra volta, et questo fino el torni. Et con la Zonta feno commission a sier Piero Zen va a Calaro, formi processo conira sier Moisè Venier retor de li, con altre clausule, dandoli gran autorità sopra questo. Partirà doman insieme con l’orator dii Signor turco. Item, fu posto la gratia di Zane di poter far il lotho, che cri si perse. El non fu presa, inanellò do ballote, et erano solo 10 di quelli di la Zonta; che se i fosseno stati, saria stà presa. Da le poste vene lctere sul lardi, et questo è il sumario. Da Sonzin, di l’orator Venier, di 27,1tore 20. Come ha aviso da Pavia che francesi la baievano, volendoli dar uno assalto. Da Crema, di 27, liore 5 di notte. Come manda doi reporti, uno de uno suo explorator, l’altro di uno venuto et capitato lì in Crema. Da Lodi si ha, come dal campo francese fino a Marignan gli è fatto le spianate, et dicesi che parte di lo exercito francese dia venir a la volta de Marignan. Maximiliano da Gasatelo mandato per il magnifico Podestà di Crema al campo francese sotto Pa- via dice, de lì esser partilo beri a mezodì el haver visto in campo ritornalo il signor duella de Albania, el dicevase che le sue genie, che questi giorni passo-Yono de là de Po, erano ritornate sopra Po pur di là, et medesimamente haver veduto in campo il signor Zanin qpale partile in posta, ma non ha inteso dove el sia andato, et haver ben veduto le sue zenle i 58 * nel borgo de San Lazaro sotto Pavia ; et dicevase che queste gente non erano andate de longo a l’impresa del reame perchè il Re havea deliberalo dar questa sdimana un altro assalto a Pavia, et già ha-veano condullo buon numero di scale el haveano facto una mina da la banda verso Milano che mirava sotto la lerra per più di 10 braza, per la qual mina se diceva al signor Paolo Camilo Trivulclo che fariano cascare più di 20 braza de mure, et hanno ordinato di far l’assalto cum le scale dove sono i muri bassi el balervi, et darli la bataria in una altra banda et subito driedo lo assalto et dar il foco a la mina ad un medemo (rado. Et ha inteso che quelli de Pavia Venere a dì.... a bona bora mandorono fuori al Re doi trombeti a offerirli la terra et lassasse partir le gente con le bandiere spiegate, artelarie et bavere suo : et il Re non ha voluto, anzi li ha dillo che non vengano più fuori che li farà morire, se non li vien con ordine de darli la terra a sua descrittone. Et diccvasi che aspectavano a dì per dì 8000 fra grisoni et svizeri, dicendo haver inteso tutte le predille cose in caxa del signor Paulo Ca-milo predillo per esser molto suo famigliare, dille al suo conspedo, dal quale edam sentiva dir che per li marescalchi dii campo essendoli andato a dimandar domino Emilio Cavriana se ’1 volea che ’1 venisse su quello de venitiaui per far danno a le gente ctc., li rispose de non : che su quello de ve-nitiani erano sicuri, perchè quelli di la Maestà dii Re erano anco loro sicuri, e che per nienle non se li facesse danno. 11 qual domino Emilio li disse : « Mi par pur che i sono nostri inimici». Elio rispose: « Seie in erore ». El dice esso refferenle, haver veduto passar di là de Po a la Stella doe bandiere Venere passalo fo a dì.....di l’instante. Zuane da Pavia schiopeliero, in questa sera a di 27 capitalo in questa terra di Crema, dice esser stalo in Pavia fino a Marli passato a dì 22, de la quale ussite in compagnia de alcuni schiopetieri a scharamuzar con francesi ; ne la qual scaramuza fu preso. Dice che in Pavia non li era strame per i cavalli, ma per gli homeni gli è rasonevole abun-danlia dii vivere, et per quanto aspecla a le vic-luarie di le persone, gli è da vivere per assai giorni ;