39 MDXXIV, OTTOBRE. 40 Prioli. El corpo era sopra el pulpito grando fato in mezo la chiesia vestito da Patriarca, qual è zorni tre è sora terra. E zonto il Principe, entrò in chiesia, venuto con li piali, e andò in coro a sentar. Dove fu fato una oration funebre per pre’ Francesco..... et poi fo comenzà a passar per ordine il funere, e levalo il corpo poi fato l’oficio per el vescovo di.... ussiteno per una porla picola et introno per la granila. Et fo portato con la sua Scuola di san Marco a sepelir in la sua arca nuova a basso senza lettere in la capei la di la Croxe.poi il Dose ussite e li coro-zosi veneno fin a li piati ad acompagnar Soa Serenità, dove fu tolto licenlia et il Principe ritornò a san Marco, et fo compito ditte exequie che era bore ... in zirca. A dì 10. La malina vene l’orator di Franza, il qual disse quanto havia di novo e ti am lui dii retrar di B irbon, et che ’I suo Re saria polente etc. Vene l’orator di Milan, qual ave audientia con li Cai di X. Di Roma, fo teiere di VOrator nostro, di 5. Prima havcr ricevuto il possesso dii vescoà di Verona al reverendo Datario. È stato dal Papa, qual ho auto grandissimo contento et Soa Santità scriverà, un brieve ringraziando la Signoria, e eosì farà esso Datario. Ozi è stato concistorio e dato l’arciveseoà di Nicosia, che havia monsignor .... Orsini, fo fiol dii conte di Pitiano, per rinuncia fata a domino Livio Podacataro ciprioto. Scrive nove di campo di Barbon sotto Marseia, di 24, di la balitura fata etc., et altre parlicularilà. Et per lettere particulari di Mariti Pozo a Francesco Spinelli, vidi. Come era aviso che ’1 re di Franza leva exereito per venir a la volta de Italia, partendosi Barbon de Marseia, el che l’arcivescovo di Capua era stato dal re Chrislianìssimo a Caviglion apresso Avignon et parlato zercha le trieve, e visto bon voler in Sua Maestà. Et era venuto in campo dii duca di Barbon per far non facesse altro, acciò si concluda le trieve. Item, par il Papa a Roma babbi fatto taiar la lesta a uno per aver menato fuora da uno monasterio una monaca, con so’ voler. Noto. Eri sera per Colegio fo scrito a Ronia, con li a visi si ha de le cose di Barbon et dii campo levato di Marseia. Da poi disnar fo Consejo di X per far le soe Zonte; et comenzono a farle, ma non compite, perchè vene certo fastidio a sier Piero Landò elconsier, el qual convene partirse, e fo rimessa a compirla doman, et fo ordinato grandissima credenza non si dicese alcuna cosa. El Consejo di X vene zoso a bore 21. El il Collegio di Savi reduto, l’oralor di Manica maniloe alcuni avisi hauti dal suo Signor zeroa il levarsi di! campo di Marseia, sicome dirò il sumario di l’aviso. Veneno li hecheri in Collegio el li mercadanli di carne, dicendo fra pochi zorni non si haverà più carne in Becaria, el hanno man lato in Hongaria per haver bò, et per le guerre con turchi non si ha potuto aver; siché si fazi previsione. Fo parlalo tra li Savii far che ogni villa mandi do boi a la becaria a la setimana, eie. In questo zorno, sier Lunardo Mozenigo eleclo proeurator fè pranzo a zerca 40, i primi di la terra, Consieri, Savi dii Consejo, Governador al sai et altri di la Zonla e Pregadi el cavalieri et dolori. A di 11. La malina, vene in Collegio il Legato del Papa con uno nontio dii Papa venuto a questo effeeto con uno brieve dii Papa qual al tulio vuol le spoglie fo dii Cardinal Corner, sì di fermenti ha-vìa a Padoa a la sua morte, che sier Alvise Pisani proeurator per il fiol cardinale che poi successe nel vescoado predilo have el vendete, come etiam arzenti el altre robe de dillo Cardinal, eh’ è in dia’ Corner, e voi far monitori subpoena excomunica-tionis lutti li debbi apresenlar,' però richiedeva il brazo secular. Il Serenissimo li disse che ’I facesse che monitorii li pareva, e se li darìa ledere a Padoa et altrove dove l’ordinaria per aver le dille spoglie; el qual brieve dice per pagar li soi servitori et far le exequie a Roma. Vene lettere di Mantoa, con lettere dii suo signor. Come, havendo scrittoli li rectori di Verona di uno rapto fatto lì in Verona di una garzona da do fanti spagnoli, però, essendo capitali li, ge li debbano dar. Unde esso Marchese, hessendo quelli tristi venuti lì, li ha fatti prender et li manderà a Verona in man di la iuslilia, iusta li capitoli di questo si ha insieme. Il Principe lo ringracioe, dicendo havia fallo benissimo. In questa malina, in do Quarantie civil fo il secondo Consejo di la sententia si mena, fata per i 3 Savii sora il regno di Cipri, sier Stefano Memo, sier Piero da Molili e.....contra li signori et scrivani di le Raxon nuove et per consequens tutti li altri signori stilli a quel oficio, adeo fo tanti, che restò a iudicar solum 36 XL, eli’ è che non posino aver tolto pena da li debitori scossi in tempo di le parte di pagar senza pena. Parloe per l’ufficio di le Raxon nove domino Bortolomio da Fin dolor,