631 MDXXVj FEBBRAIO. 632 con quelli tre presoni svizari, era una bandiera, che si parlivano dii campo francese et andava a casa sua, perché havevano fornido 3 mezi al Re come gli haveano promesso; et se diceva doveano arivare de hora in hora in campo francese 8000 svizari. Che liozi si è scaramuzà secondo il solilo con archi-buxi, schioppi et l’una et l’altra parte artellaria ; che se sono partili molti homini da bene de cavalli lizieri de spagnoli, tra li altri uno capitanio romense albanese con 20 cavalli, et andati nel campo del Re perchè non locavano danari, et tutto il resto della cavalleria stavano mal contenti perchè non locano danari. Et il signor Viceré li ha promesso di far dimane la monstra et darli danari, elsimiliter tutta la fantaria spagnola si lamentano che già tre mexi non hanno locato danari, et che alli lanzche-nechi li danno uno scudo alla volta, et molti de la sua gente convengono andare a robare perchè non hanno danari, et che il Re paga ogni mexe le sue gente. Item, che in Lodi et altri loci nella Gerada-da hanno fallo far publica proclama, che fra due giorni se habbia a pagar la taglia butata de ducati do per cavallo, et ducati 4 per staro di sai, et per tal causa ne fugeno assaissimi ; et che hanno principiato a metter le mane adosso a quelli li pareno habbino danari, et li mettcno in presone, et non li danno altro martoro salvo che li diceno: Tu non mangerai fino che non pagi tanti danari quanti a loro pareno ; et a questo modo li fano pagare quanto li pareno. 385 DH ^tto Froveditor generai, di 20, liore 9 etiam fo questo altro aviso. Come in quella hora si ha hauto lettere dii campo cesareo di Paulo da Bologna, di bore 20, qual li avisa che quella malina li spagnoli vestiti con le camise bianche una grande banda erano andati ad asfaltar el baslion di francesi, et ritornali diceano cose grande, zoè di esser pene-frali li repari de francesi et venuti fino alle artella-rie con grande occision de dicti francesi. Tamen scrive non si vede et manco si crede che habino operato quello dicono essi spagnoli, et che sia più le parole che li effecti, perchè si sa francesi stanno preparati et tirano l’artellaria sua continuamente. Fo lelo uno capitolo da Ragusi, di 25 Zener, scritee a un zentilhomo nostro, di comandamenti fati che si fazi biscoti et altre cosse, e par voy mandar armada in Golfo; la copia dii qual sarà forsi scripta qui di sotto. Vene in Collegio l’oralor di Franza parlando di le occorentie presente, ¡usta il solito. Da poi disnar, fo Consejo di X semplice per expedir presoneri, et a hore 24 chiamono il Colegio per Zonta intervenendo IÌ 3 fameglii retenuli, et proposto la cosa, par non habbino fondamento, et fo ditto che si exaininasse un’allra volta. Si tien non sarà nulla. Unum est, alcuni di ditti famegii da paura è scampati via. È da saper. In questi zorni si bave per lettere di Crema, come il Viceré havia mandato arzenti a Crema a impegnarli per trovar danari per poter dar a le zente, per ducali 6000 a interesse. Et beri vene, come haveano trovato li danari da cremaschi con grande usura, et li haveano mandati in campo, et poco mancò da li cavalli francesi non sia stali inlercepti. In questa matina, et poi disnar etiam, in Quaranta criminal parloe sier Filippo Trun sinico, et compite. In questa mattina, in Collegio di la Signoria con li Governadori de l’inlrade, fu posto una parte : alento è una parte in preiuditio di la Signoria nostra, presa a dì 25 Avosto 1523 in questo Collegio, che chi torà alcun dazio nostro e eazi non possi tuor più alcun dazio fin anni do, pertanto sia corela e dechiarito, che-si ben cazerano possino tor dacii come facevano prima ; ma se uno tolese un dazio e cazese e tolese iterimi quel medemo dazio e cazese la seconda, non possi più tuor alcun dazio nostro per anni 3. Fu presa, ave 26, 2. Oppositione fate in Quarantia criminal per 3861) sier Filippo Trun oliai Sinico in Levante, contra sier Francesco Contarmi fo capitanio a Baffo. Prima. Che ’1 partecipava de la utilità de la ca-valaria cum el suo cavalier. Seconda. Che ’I deva traila de fermenti et biave fora de l’isola. Terlia. Che dardo diete (rate se feva dar doi in tre ducati per ogni moza cento di biave, la qual utilità diceva venir in San Marco et ne la camera regia. Quarta. Che l’ha dato vicluarie a corsari et biscoti, et habula familiarità con loro pubicamente con sua gran utilità, et da li dicti corsari rcceputo presenti, el etiam mandandoge presenti a loro corsari. Quinta. Che trovato chi deva vicluarie el biscoti (1 j La carta 385 * è bianca.