515 MDXXIV, ACOSTO. 51C 302 Ex litteris domini Sinibalcli de Fiisco, data in Sancto Stefano, die 28 Julii 1524. 11 signor duce di Genoa, olire li allri avisi conformi, me scrive per 1’ ultime sue, che havendo il signor don Hugo scorso il mare di Provenza sino ad Aquemorle con l’armata cesarea, liavea presa una nave de francesi chiamala La petita maestre-za, et havea expugnata una terra guardata per francesi chiamala Santo Honorato, la quale, batuta con F arlegliaria un giorno, l’ebbe a pali salve le persone, lasando F arme et alcuni tristi a discretio -ne. Li hommi che erano sopra la nave si salvorno la più parie, [’artiglieria guadagnala, poi arse el corpo di la dilla nave. Il prefato signor don Hugo era tornato a salvamento a Monaco. 11 campo di terra, ozi sono tOzorni che era parlilo da Grassa alla volla di Exais, ove era il signor Federico da Bozolo con 1500 fanti, et Marsilia ove era il signor Renzo con 3000 fanti. Poi, per altri avisi il signor Federico similmente si era reduto a Marsilia. Il Re francese havea inviate quattro compagnie de franchi arcieri verso Marsilia. 11 prefalo signor Duce mi scrive, che in Asti era passalo un cavallaro che andava a l’illustrissimo monsignor ducha di Barbon, et referiva che 11 milia inglesi erano passali a Cales, el già erano nitrati a danni di Francia. L’ altro giorno sua excellenlia mi mandò una posta, per avisarmi come sopra Albenga erano comparsi da 8 navilii, li quali mostrando di esser mer-cadanli mandorno in terra ad informarsi minula-mente de le cose di Genoa, el benché ben considerato tulio si stimasse non poter esser gente de francesi, pur si stava coll’occhio aperto, et fmailmenle dille vele sono capitale a Monaco, et venivano di Spagna el portavano lo illustrissimo signor conte di Geroa, qual era smontato a Monaco. È stalo riferto che sopra ditti navilii vi sono alcune fanlarie; pur non si sà che fossero, salvo gente per secureza di condur il prefato Conte. Il Be francese era ancora a Bemoranlino, non obstante si aspettasse li giorni passali a Lione, el le 302' gente di guerra che erano là, erano destinate per Provenza. La peste di Genoa ha pur fallo del male, et in palacio ancora et l'uora alle ville; tra le altre è morta ancora la madre dii signor Duce. Bora havendo creati novi officiali et fatte molte allre previsioni, se spera che nostro Signor vi debba poner la sua gralia. Vostra excellenlia haverà inteso dii ritorno di monsignor di fa Boccia, et F andata de F illustrissimo signor Viceré per incontrarlo et parlarli, cosi il signor Hironimo Morone et monsignor prolouo-tario Caraciolo, però non gli dico altro. Exemphim lifterarum illustrissimi ducis Genita e ad illustrissimum dominion Sinibal-dum Fliscum. Illustrissimo signor (pianto fratello honorando. Ho letere del mio campo di 2t>. Le persone de li illustrissimi monsignor di Barbon e il signor mar-cliexe di Pescara erano a Drezignano presso a Marsilia 15 lige con una parie di F exercito, el F indomane doveano spinger a Lorges loco più verso Marsilia Ire lige ove si havea anche a congiongere monsignor di Boorem col resto di lo exercito et artiglieria, senza aspectar altramente le gente d’arme e li novi laneicheiiech, uè fatili italiani che se-gueno il campo, volendo tentar quello che la fortuna li havesse ordinalo, aleuto che haveano fin a quel-F ora preso quanto haveano cavalcalo, et senza uno minimo obstaculo, et de più che le gente del paese prima fuzite per paura, (ulte se tornavano alle loro case. Subiunge ancora due allre cose, le quali, essendo vere, sariano di grandissimo momento, F una che, essendo an iato il signor Federico con certe fantarie per meltcrsi in Ais, quelli dii loco habbino recusalo con dirli che ’I vada a difender la campagna, che della terra essi ne vogliono haver la cura ; l’altra che il Be havesse revocala parte de la gente destinata al presidio di Provenza, per servirsene alla defensione de ¡inglesi. A vostra signoria mi racornando; se altro aca-derà, F aviserò. In Genua, a li 30 Julii 1524. Di vostra signoria quanto fratello Antoniotto Adorno. A dì 6, Sabado, fo san Salvador. Per tempo 303 il Doxe fe’ chiamar i Cai di X in Collegio, et siete longamente. Di sier Marco Antonio Venier dotor, ora-tor al ducha di Milan, date a Eoman a dì 2. Come è slato in colloquio col signor ducha di Milan, qual era a Trezo el era venuto a incontrarlo. Et scrive conferimenti hauti insieme, con avisi di nove dii ducha di Barbon ; la copia di la qual lettera noterò qui di sotto.