185 MDXXIV APRILE. 186 expedito fusse il colpo della spada, inonslrandoli il loco ove si havea ad poner in ginoclii, et mentre li voleano bindar li oclii, il secretano del cancellar, che era presente, extracte dal petto le lettere regie, cridò: « gratia, gratia ». Alla qual voce so-praslellero li carnefici, et tutto il populo astante,che mi è affirmato era da persone 50 milia, si pose ad lagrimare di piacere. Et per far che fusse ben veduto da ogniuno, lo fecero star tra li carnefici sopra il solaro una grossa hora, in fin che tal lettere fus-sero intimate al Parlamento, et admesse. Dal qual venula la confirmatione, fu ritornalo in prigione cl povero signor, più morto che vivo, et la grada è, che sii murato tra 4 muraglie che non habino che una sol fenestra, per la qual se li dia dar il nianzar; che imminente poi è stala reformala, et reduta più mile. Et hora che ’I Re vien a Paris, si iudica elio sera liberato di pregione et dato in custodia al gran sìniscal de Normandia suo genero, havendolo così ricercalo in gratin al Re, per esser stato cl primo che scoperse el trattato coidra Sua Maestà. Ma mi paro che lo redussero in termine vicino alla morte; nè vi fu mai persona che prima sapesse di questa gratia. Li altri carcerali non sono ancor siali expc-diti, ma dicesi esservi de quelli che saranno senza gratia iusliliati : lo episcopo di Haucon è confinato a Lochies. Parisii die prima Martii 1524. 107i; A dì 9. La matina, non fo alcuna lettera da conto. El Collegio, fono sopra certi capitoli dati per sier Vicenzo Grimani fo dii Serenissimo e compagni, proeuradori di l’hospedal di infermi dii mal Incurabile, quali voleno levar il Monte di la pietà per beneficio di poveri homini di questa lerra, et fo leto il modo, etc. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonla ordinaria, et eliam ordinalo di restar semplice per spazar l’ebreo. Da Milan, fo lettere di 7. Nulla da conio. Di Bergamo, di 7, hore 2 di note. Come de grisoni, per più loro messi li vien aflirmalo, che horamai sono in esser et reduli a Traona, Morbe-gno et altri loci circuinvicini, et ogni hora ne vanno giungendo, adeo che di brieve sarano al numero perfetto de 4000. Et si parla etiam die con loro debbono calar certo numero de sguizari ; lanieri questa non è certa, et se non harano altri danari di quelli hanno haulo, che se dice hanno locato uno (l; La carta 106* è bianca. scudo, non sono per calar. Et si dice che li debano dar danari. Scrive haver messi in quelle parti, quali di hora in hora li aspeclano, el gioliti, subito avisc-rano. Item, hanno che epsi grisoni sono già mirati in uno loco del signor Ducha nominato Bedano, che dimostrano voler venir per Valsaxena terren di Leco, el scrive hanno lettere dal podestà di Leco, che li erano slà mandati altri fanti de Milano, cl liogi si spingerla in Valsaxena insieme cum li altri. Ilem, da poi hanno, per una persona da conto et fide digna venula da Ulzinà de Brianza, qual ha referilo a essi redori in sreretis, che ’I crede non saranno bastanti li ducheschi ad obviarli in Valsa-xena se essi grisoni volessero calare per quella via. Tanto più che le gente del paese sono mal disposte, rispccto che nelli superiori giorni, il signor Ducha li ha fatto dar fuora una gran summa di danari. Da Milan, di 6, hore . ... , di sier Carlo *07 ‘ Contarini orator. Come havea il signor Ducha avìso li nostri excrciti esser alozali, videìicet spagnoli a Robio, dove erano 800 fanti francesi, i quali, aproximandosi li exerciti abandonorono il loco, el spagnoli tolseno quello alozamenlo; et in uno altro loco chiamalo .... lì vicino, dove era dentro 50 fanti francesi el aproxìmati nostri feno un poco dì contrasto, ma poi si reseno a pati, ma perchè ha-veano amazà prima 3 lanzinech, fono tagliati a peli, cl li nostri si alozorono. Item, scrive dìi venir de grisoni, etc. Di Boma, fo lettere di V Orator nostro, di 3 et 5. Come la peste continuava. Il Papa feva ogni provisìon, levà la Boia et concistori el andava a star a Belveder. Item, coloquiì col Papa, come era vero la nova dì Fonterabìa e come l’Imperador coutra Franza era in ordine, et passerìa englesi su la Pranza, et il re Christìanìssimo sì preparava a defendersi. Item, che de li il duca di Sessa havea fato provi-sion di danari, dì quelli haràno di la doana di le pecore (di Puglia) per mandarli in campo. Scrive coloquìi hauti col Papa zerca il Turco, et cosse dì Sorìa. Et che Soa Santità havia hauto lettere di Hon-garìa di la paxe sì tratava col Turco, et che l’havia scrìplo al Re che non facesse cussi con so’ gran danno. Scrivo altre parlicularità e di le cose di campi di Lombardia. Et per le privale, par il Papa habbì fatto i romani con grande autorità sopra le pro-vìsìon di la peste, el moreno 25 in 30 al zorno, et che la pesle era in caxa dì tre cardinali, Volterà, Farnese el Cibo ; il qual Cibo disnò el Lunì di Pasqua col Papa insieme con l’Orator nostro; dì clic il Papa sì ha mollo corozato con lui.