137 MDXX1V, MARZO. 138 Dicono liaver lassati li ducali 8000 lì in Milan a uno securo, qual li debili consigliar al Contarini orator noslro zonto el sarà de lì. Et le dille lettere di esso Provedador sono date in Martinengo. 78 Copia di uno capitolo di lettere di Lunardo Anseimi consolo nostro a Napoli, date a dì 19 Marzo 1524. Serenissime Princeps, etc. A 15 de l’istante, ad hore 22, si levò qui intorno una nebia spessa et obscura mai più simile veduta, la qual manco non fu de a Imiratione ad ognuno che de timore de qualche sinistro presagio come cosa insolita ; la qual durò fino a meza nocte. Ta-men, con la divina gratia il giorno apresso lucido et sereno successe come lutto questo estate. La sasone de le biave va benissimo sequitando. S’è dillo bog-gi, come nave francese A benissimo armale hanno preso a Tunis a questi dì due bone nave carge de più mercadantie per nolabil* valuta, una de Ragusi, l’altra de Rhodi dilla la Perla. Nolo. In le lettere di Roma lete questa matina, di 25 el 26, è, come, havendo esso Orator haulo le nostre lettere di 22, andò dal Papa e ge le lexè, Soa Santità disse, zerca il dissolver dii campo ispano per non haver danari, che l'ha via scrito che, venendo sguizari, ita che non polesseno star securi in campagna, si medino in Pavia e Milan e schivasseno il fallo d’arme. Item, il Papa è fermo imperiai n«n obstante le promesse fatte per il signor Alberto da Carpi, come ho scritto, dicendo non li pareva abandonar i amici vechii per cosse frivole, e che saria ben in libertà soa di luorli il reame si ’I volesse. Di Franza nulla si ha, e francesi sono in corte afirmano a P orator dii re di Portogallo, che il render di Fonterabia non è vero, ma è slà lolla da spagnoli per tradimento. 79' Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta ordinaria, et fono sopra certe malerie, che nulla fu dello. Feno li Cai di X per Aprii, sier Zulian Grade-nigo, sier Valerio Valier et sier Alvise Mozenigo el cavalier, i quali è stali altri fiate; ma il Gradenigo è ammalato di gole. A dì 31. La matina fo pioza granda e cussi tutto il zorno. (1) La carta 78* i bianca. Et fo lettere, di campo, da Ochiobianco, chiamato Ottabiano, di sier Piero da chà da Pexaro procurator, provedador generai, date a dì 27, hore 20, et una di hore 24. Come francesi erano levali di Vegevene, overo la malina doveano cerio levarsi et venir a Mortara che è mia 7 de lì in ordinanza lutti, et questo fanno per causa di le victuarie. Aspectano lì 4000grisoni, quali hanno auto danari come si ha per la via di Bergamo. Item, sguizari .... scrive esser slà deliberà per il signor Viceré e altri di levarsi di quello alozamenlo et andar ad alozar a Bobio et Campalastro. Item, come il marchese di Pescara havla richiesto esso Provedador lo servisse di ducati 6000 ad impresiedo sopra di lui, perchè prestissimo ha ria danari e li renderia. El qual si scusò non haver danari ; et avisa il partir di sier Carlo Contarini orator per andar a Milano, qual farà la volta di ... . Dii dito Provedador, date a dì 28, hore 14, in Santo Geòrgia. Come il signor Governa-dor nostro e lui Provedador erano venuti lì per consultar con il Viceré, ducha di Barbon e altri capi zerca li alozamenli, perchè a lui pareva che uno alozamenlo voleva tuor spagnoli chiamalo.... non fosse seguro, nè a proposito; et quello termi-nerano aviserà. Di Brexa, di rectori, di 28, hore...... Come hanno avisi di Valcamonica, che grisoni erano per venir per via dii monte di Brianza. Da poi disnar, fo Pregadi per far li Savii di Collegio, et quelli fono elecli si potrà veder per il scurtinio. Di Bergamo, vene lettere di 29, hore 2. Come hanno di Milano la certeza di P aquislo ili la ro-ca di Sartirana per forza, ne la qual era reduto il conte Ugo di Pepoli et Zuan de Birago di principali di foraussili di Milan; et nel prender la lerra hanno tagliato a pezi quasi tulli li fanti, che erano 800, et 150 cavali presi.Li quali doi presoni sono dii signor marchese di Pescara, perché lui ha facto la dilla 79’ impresa. Lo exercilo de francesi, che era in Vege-vano, è levato e andato alla volta di Mortara per non voler lassar perder quel loro. Poi hanno lettere di beri di Milano, la certeza di levarsi de li inimici et andati a Mortara ; il che inteso, subito el signor Zanin di Medici, quale era a Roxale, è passalo di là da Ticino et corso fin sopra le porle di Vige-veno e fato molli presoni, et per fare la impresa de Biagrassa li sono slà mandale da Milano artellarie et munilione. Tamen si crede farà prima la impresa del ponte de francesi, et poi quella de Bià. Qual