1 I MDXXIV, di 28, hore......Dii suo zonzer lì, et come anderia a Piasenza e de lì passeria Po per andar a Pavia e in campo. Di sier Zuan Moro provedador zeneral in hrexana, date a Roado a dì 29. Manda do de-posilion di do, uno stalo a Chiavena, l’altro in una altra valle, quali referiscono grisoni venir, e di più 6000 sguizari, ut in relationibus. Di Bergamo, vidi lettere di 29. Come hanno lettere di campo di 27, liore 5, di l’orator Contarmi, advisa come, per uno suo venuto di francesi, qual è stato a Biagrassa et a Vigevene li è referito, che a Bià era molte vituaric le qual li venivano portate da Novara et Verzelli, et che (le) fano redur ad un locho 3 mia da longi dii suo ponte et 4 * poi la nocte le vanno a tuor, et hanno ordine con quelli di Vigevene che quando passano alcune gente nostre di là da Ticino, se sono poche fanno segno con una bota de artellaria, se sono grosse con do, et se tutto l’exercito passasse con tre; et che lì in Bià li sono 13 mìlia in 14 inilia sguizari, et hanno deliberato fino banano da manzar non sì mover ila Vegevene, dove se ritrova fanti 600 et 100 lanze, et sì vanno fortificando, el hanno poche artellarìe dentro ; el lì è la persona del signor Renzo ; el che quel giorno el ducha ile Urbin gubernalor nostro, con alcuni signori cesarei, con bona banda de gente erano cavalcati di là da Ticino; nè mai hanno potuto veder francesi. A dì 2. Nolo. In execulion di la parie di debitori, eri fono cazadi 4 altri XL di le Quaraotie, videlicet: di la Vechìa sier Zorzi Trevixan qu. sier Baldissera et sier Antonio Griti qu. sier Francesco, dì la Nuova sier Bernardin Juslìnian qu. sier Marco, et sier Francesco Querini qu. sier Smerio. Morite questa note sier Piero Capello fo savio dii Consejo, qu. sier Zuane proeurator. Vene in Collegio domino Zuan Balista di Mala-tesli orator dii marchexe di Manloa, e monstre al Principe una lettera dii signor Marchexe, con alcuni avisì ; il sumarìo forsi sarà qui avanti. Di campo, fono lettere di sier Carlo Contarmi, a nona, date a dì 28, hore 15, in Caxi-rano. Di coloqui hauti col signor ducha di Urbin governador nostro, di parlamenti (ali di là di Texin e quelli signori cesarei zerca il passar, et haveano terminato non si mover di dove sono alozali, ut in litteris, el che domino Hironimo Moron, qual andò a Milano .... Di Bergamo, fo lettere di 29. Il sumarìo di quella vidi, noterò di solo. MARZO. 12 é Da poi disnar, fo Pregadi per expedir la materia di eri a requisilion di Avogadori ; qual redulo al numero....., parloe primo domino Borto lomio da Fin dotor, avocato dii Chieregato..... Et posto, poi mandato fuora le parte, per sier Piero Contarmi o/i'm Avogador di Comun taiar la termi -nation di la Signoria fata in favor di domino Nicolò Chieregalo el compagni, come mal et indebite facta. Ave : 56 di sì, 27 di no, 15 non sinceri. E cussi fo laiata in favor dii territorio a hore una e meza di note. Noto. In le lettere di campo scripte per avanti, 5 di 28, è questo aviso. Che nel consulto il Viceré ha-via ditto nostri alozasse a Grumello el loro spagnoli a Gambalò, et che ’1 nostro Governador rcbatele questa opinion, dicendo prima si movi li exerciti è bon mandar a veder ditti alozamenli. Et cussi la mattina seguente dovea cavalcar il maistro dii campo del Viceré, quel del ducha di Milan, e il nostro c uno di la compagnia dii conte Mercurio, el qual è pralicho dii paese, et sicome riporterano si delibererà quello si havesse a far. Et il Governador havia ditto a esso nostro Orator, come non dubitasse le cosse anderano securamente; ma era ben vero che stando cussi in campagna come si slà, un campo non poteva soeorer l’altro in caso di bisogno. Scrive esso orator Contarmi, haver mandato contra il provedador zeneral Pexaro, qual vien in campo et è zonto a Pavia, Julio Manfron con 50 homini d’arme el Piero Parisolo et Farfarello con li cavalli lizieri ; sichè vegnirà securissimo in campo. Di Raphael Gratiano vidi lettere di campo, date in Chasurago a dì 28 Fevrer. La viltà che francesi hanno monslrata lutti questi passali giorni, lucri si risolvete in una grande animosità, talmente che lutti e di loro rimase gabali, e questo che, essendo el Viceré e il nostro Governador con el marchexe di Pescara con circa 2000 cavalli et 1500 fanti passato el Tesino et andati lino su le fosse di Vigevene, terra guardala dal signor Renzo con le gente mimiche, se ne sletero denlro le mure non facendo opera alcuna di guerra. Il che vedendo, li nostri sì spinsero sino al ponte che inimici hanno sopra Tesino, pensando che almeno una parte di loro dovesseno ussire a scaramuzare, non volendo altramente combattere. Et loro serali non si mossero mai de li alogiamenti. Ben è vero, che di Vigevene essendo poi ussiti 4 o 6 cavalli et alcuni fanti fecero dare a I’ arme a li nostri, li quali, essendosi messi a l’ordine per combatcre et andando a la volta di epsi loro scaramuzando leziermente, se ne