55 MDXX1V, MARZO. 56 curga ili tormenti stara 13 milia, sora Lao, Malio era aneli a fondi, et dete in lerra sora Cerigo et si rompete. Vene lettere, di Crema, di IO. Con a visi de (|uelli sono in Lodi, et colloquii dii Papa zerca il desiderio l’ha di far le trieve, et che spagnoli non ha danari, dicendo saria bon la Signoria adesso ha-vesse Cremona et la Geradada, eh’ è stata soa, e comprarla con voler de l’imperador; et altri colliqui. Di sier Zuan Moro provedador getterai in hrexana, da Chiari, di 10. Dii zonzer suo lì per far lo provisìon scripte per avanti. Di Bergamo, di 10, hore 3 di nocte. Come hanno inteso, per passagieri venuti di Milano, che francesi erano fora di Vìgevene et che sguizari erano molto mal conditionati, et se diceva che ne erano de smallati più de 3000, et che ne moriva ogni giorno in quantità. Scrive, si existima non siano per far fatto d'arme se non forzatamente. Da Milano, dicono esser ussiti 5000 fanti cum artillarie, parte di quali sono andati a la expugnatione del castello di santo Geòrgie, e se dice l’haverano e che tutta fiata lo baleno. L’ altra parte di queste gente sono venute a la volla de Marignano, per tenir quelli di Lodi in qualche timore. Scrive, hoggi è cominciato a redur li fanti 5000 in Martinengo et le gente d’arme; sìchè questo territorio bergamasco è seguissimo. De grisonì non zè altro, per esser andato ogni cosa in fumo. Et per lettere di hore 3 e mesa, scrive. Come in quella hora è gionta la posta di campo, et sì ha lettere di 8, hore !8. Come in quel giorno francesi et spagnoli erano stati in scaramuza di poco momento, et spagnoli erano corsi tanto apresso Vege-vene che l’artellaria li oftendeva, et tra morti et presi ne sono mancati 18 per parte, adeo che nè l’una parie nè l’altra è rimasta vietrice. Et quelli signori hanno terminato che li fanti sono in Milano dì la Signoria nostra debbano andar in campo. Item, che ’I signor Zanino de Medici era stà iutertenuto in Gro-pello con le sue gente, distante da Pavia per milia 7, cum speranza de darli quanto el dimandi. Vene in Collegio il Legalo dii Papa episcopo di Poltre per le cosse di frali di sanla Justina di Padoa zerca Corizuola, etc. Apresentò uno breve di questo Papa, voi li frati siano tornà in possesso, et elcze zudexi ih partibus esso episcopo di Pel Ire et il Borgasio episcopo di...... et cussi di questo parlò assai. 30 * Di campo, vene lettere in sìfra, date a Tor- nello, dii provedador generai Pexaro e Contarmi orator, di 9, hore 18, in zifra, molto longe et de importantia, qualfo dato sacramento a tutti, per scriver cosse che importa. Tra le altre, di la gran penuria di pan è in campo de nostri, et di un-ze 12 era il pan, è venuto a unze 6. Item, di danari e danari bisogna, perhò che a dì 19 di queste* co-inenza la paga, qual è ducati 36 milia; et par le zente dìi marchexe di Manloa erano.......è partile; et discorso fato col Governador se venisse li 10 milia sguizari in aiuto di francesi et spagnuolì voriano far fatto d’arme, quello si havesse a far, dicendo esso Provedador sarìa bon farli uno protesto in scriptis e retrarsi con le zente. 11 Governador disse, sopra questo voleva pensar et voria saper se questo è il voler di la Illustrissima Signoria. Fo terminato trovar danari, et mandono per sier Alvixe Pixani procurator dal Banco, aziò facesse le partide per nome di quelli comprerano robe a conto di la Signoria a tempo, videlicet zivanze. Et fono electi per Collegio con li Cai di X do a trovar zivanze, i qual sono mercadanti su Rialto, sier Polo di Prìolì fo cao di X, qu. sier Domenego...... Da poi disnar, fo Collegio dii Serenissimo et Signoria et Savii. Di campo, vene una altra man di lettere a nona, di 9, hore 4 di notte. Come quel zorno il Viceré con tutti li capitani è venuti a veder il nostro alozamento, qual era in loco forte, et parlato alquanto insieme col Governador et esso Provedador zeneral de agmdis, ut in litteris, monlono a cavallo a veder a volar falconi, e laudava il Governador e promesse nulla far senza il suo consejo, et che ’I Viceré havia ditto francesi facevano la spianà verso Gambalo, el leniva le (rieve zonzeria fin 3 dì de Spagna, et aspeetava Beuret vien di Roma. Et come spagnoli erano andati asaltar francesi el preso 2 cavalli scaramuzando. Erano ritornati. Scrive li capitani tulli veneno nel nostro alozamento, exceplo Barbon che restò in campo. È da saper. Eri nel Consejo di X fu preso, atento che ’I salii, che fo lassato a la Signoria nostra per il reverendissimo Cardinal Grimani, di valuta di zerca ducati........et par sier Marco Grimani procurator nel suo ritorno di Roma dicesse al Serenissimo il salii daria a ogni beneplacito, e il Dose li disse el portasse in procurala ; poi fu fatto più comandamenti per i Cai di X e per la Signoria che’l portasse, unde fu preso parte, che’l ditto sier Marcò, in termine de zornì 4 debbi aver portà il ditto