83 mdxxiv, Et si lia per certo esser zonlo in Milano esso signor Zanino et il signor Hironimo Moron per lo e(Teclo soprascritto, né si parla adesso di far la zornala. Di li ditti, di 17, hore 23. Come erano gionle lettere di campo, di 16, liore 3, di domino Marco Antonio da Faenza, quale avisa come mò terzo giorno zonse el signor Vitello in campo, et haveodo conferito con el signor Viceré, vene poi ad alogiare nel nostro campo a Trumelli, el fu in longo parlamento con il signor Gubernator nostro el Provedador zeneral. El qual signor Vitello disse come il signor Viceré li liaveva monstralo tutti li alogiamenti fatti el quelli si liavevano designalo di fare, e lui signor Vitello li disse che nè li primi, nè quelli se liavevano a fare erano apli a far patir inimici de viluarie, dicendo che, se ben se li andasse più sotto per questo non patina, perchè poleriano far fare la struta più drieto di loro 5 et 6 miglia et cussi facendo poco patinano, e la sua oppinione scria, che si andasse ad allogiare ad uno loco dicto San Zorzi più verso Novara e verso el Po, perché si apropinquariano più a Novara e se 45* polrìa haver magior comodità del Po, el ivi se bulasse uno ponte, el cussi se polrìa prevalere de là de Pò, et ancora se piglieria uno loco nominalo Sertirano, dove li è deutro zenle francese. Et cussi facendo se vederia quello ha in pensiero di fare inimici, et si polrìa poi far dii nostro campo ogni deliberatione. Itern, come era aviso che li francesi liavevano terminalo, se più li nostri si levavano di lo alozamenlo, di assaltarli a la coda, e li nostri exploratori veleno le ordinanze cum li cavalli sodo le artellarie. Da poi disnar, si predicò iusta il solito a santo Marco per il predicador di frali Menori, chiamalo frale .loanne di 1’ Agnelina. Ha bellissima proiionlia el è eloquente predicator. Comenzò il perdon di colpa e di pena eri ai Car-meni, concesso per il Papa presente sicome è le station sono a Roma, qual dura fino il Marti di Pasqua, et questo perchè in dito monaslerio questo mexe di Aprii si farà, Domino concedente, il capitolo ze-nerale. Ancora domai) comenza il perdon di colpa e di pena haulo noviter a l’ospcdal dii mal Incurabile e dura per tutto il zorno sequenle a sol a monle, zoè le stazion, perhò che il Papa non ha voltilo concie-der perdon plenario a niun, per esser l’anno che vien. che sarà 15*23, il iubileo a Roma, el per uno anno avanti non si dà perdoni. MARZO. 84 Di sier Zuan Moro provedador in brexana, da Chiari, vene lettere ozi, di 28, hore 4. Dii ritorno di domino Alvise Grilli da Milan, el quello voi far il Ducha per luor l’impresa di Lodi, che lui con le zente vadi a le rive di Adda e lui con le zenle e il signor Zanin di Medici anderà a la dilla impresa. Di Bergamo, di 18, hore 21. Come in quella hora hanno lettere di Milan di eri, che li fami andali a la expugnalione de Fagnano lo havevano preso per forza con occisione de tulli erano dentro, exceplo il castellano, tamcn il Ducha li havevano scriplo lo facesseno morire anche lui. Et per la expugnalione et recuperatone de li delti castelli Santo Georgio et Fagnano, resulterà molto comodo a quella città di Milan, perché le victuarie non serano cosi impedite. Et li fanti sono stali a la ditta impresa rilornorono in Milano, lassato però bona guardia in quelli. El signor Zanino de Medici era venuto a Milano, et par sia slà fallo capo di tutte le gente di qua da Ticino cum grande contenteza de lutta la cilà, per conoscerlo mollo valente el de prudenlia, e si tien farà qualche bono effeclo. Et già à posto le zenle sue in Roxale, loco apresso a Bià, apio ad offender (rance- 46 si et maxime il loro ponle sopra Ticino. El come scrisse per il ritorno di domino Alvise Grilli da Milano, se intese che '1 Ducha con quelli signori havevano deliberà di far la impresa di Castel Lione, et cussi si ha aviso di Milano che ’1 signor Ducha dà 1700 fanti et 200 cavalli capo il signor Slel'ano Cotona, et il resto di le gente dagi el provedador Moro lino che li parerano sufficiente ad expugnare esso Castel Lion. A dì 21. La rnatina vene in Collegio 1’ oralor dii ducha de Milan, dicendo haver lettere di Milano che'. ....... In questa malina fo san Beneto, et li bandii in Rialto, che suol senlar, non sentono, adeo tulli si meraviglioe, perché, si ben li officii non senta, è per causa di le feste di Pasqua ; ma li banchi suol senlar fin Mercore santo. Vene il Legato dii Papa con il baron siciliano va orator dii Papa in Hongaria, et a presentò certi brie-vi a la Signoria. Il Doxe li usò bone el grate parole, dicendo il Papa fa gran ben aiutar quel Re. Dii provedador Moro, date a Chiari, a dì 19, fo lettere. Dii zonzer lì uno nontio dii ducha di Milan chiamalo missier Raimondo, per star lì e consultar di (uor l’impresa di Castel Lion. Et (o monstralo, per deliberatici] dii Collegio, al predillo orator pontifìcio le zoie di san Marco et le arme dii Consejo di X.