170 MCCCCCIU, OTTOBRE. Trio, domino Antonio Fraganzano, fon salario di fiorini 140 a l’anno eie. Fu posto per loro savj, certa parte di dieci savj in Rialto sopra li acressimcnti, che non dagino più termini, ma observino la parte dii 1492 sub débito sacramenti. E fu presa. A dì 18 octubrio. In Colegio, fo San Lucha, vene l’orator di Franza e lexe una lettera abuta di monsignor di Chiamon, di la caxa di Ambosa, go-vernador di Milan, di 13, che li scrive di la morte di Marco Bevazan secretario nostro, e si duol perchè era homo da ben ; et che per honorarlo à ordina l’exequie, e vi anderà 4 secretarj et li oficiali di la corte, dicendo si fusse stà zentilomo sarebe andato in persona con tutti per honorar questa Signoria. Poi disse havia auto altre lettere, che lo avisava il re di romani havia rnandà a domandar passo alla Signoria per andarsi a incoronar. Li fo risposto per il principe : prima a l’honor fato al secretario, ringratiava ; et che non era vero dii passo dimandato etc. Poi 1’ òrator disse che ’l pregava la Signoria, dove fusse interesse dii suo re, advisasse etc. Li fo ditto si faria. Vene l’orator di Spagna con aliegra ciera, et presentò una lettera di credenza dii rfe in yspagnol, data in Barzelona a dì 13 septembrio, per la qual prega si dagi fede a Lorenzo Suares de Figaroa suo orator: lettera in forma. Poi esso orator disse che la richiesta dii re suo catolicho e la commission, era clic havendo inteso la morte dii papa, havia scrito al suo capitanio in reame, fusse pronto perchè si dovesse far papa chatolichamente justa i sacri canoni e non per forza : per tanto, cognoscendo questa scri-tura esser di tal tenor el voler, che l’advisava aver comandà al ditto suo capitanio fusse unito con questa Signoria, dii qual potesse disponer etc. Poi disse che tal legation ni richiesta non achadeva per esser Stà catholice crealo papa. E ’l principe ringratiò le catholice alleze ; poi disse havevamo di Roma che il papa stava mal et con pericolo; e l’orator disse poria venir vero la commissione presente. Et poi dimandò, che havendoli dillo dii spiritual, li dicesse dii temporal; e il principe, non li volendo dir nulla, disse: « Non havemo altro». Esso orator rispose ridendo: « Moche », che cegnava saper d’acordo di Orsini etc., dicendo tulio il ben era processo dal voler di questa Signoria, la qual ringratiava. Tulli si la rise, ni altro li fo ditto. Dimandò poi di le cosse di Romagna. Li fo dillo il ducha di Urbin esser levato di campo di Cesena, e l’orator per- suase a la Signoria a darli ajulo e rinforzarlo etc. Il principe disse era andato a quella impresa senza nostro voler, e P orator rispose havia fato ben, per anr dar contra li stali dii suo nimicho etc. Di Iloma, di V orator, di li. Come la note il papa à ’uto grandissima febre durata fin al zorno, con angonie et render, adeo durando, per esser di debcl natura, si dubitava di lui molto, qual à anni 08. Et che ozi le camere erano slà serate, et zà li fratelli erano stati dal Cardinal di Napoli a rizer-charlo dagi il voto al liol di doni. Andrea fratello dii papa, eh’ è arzivescovo di Siena, in farlo Cardinal, dicendoli habi questo almeno nel picol papato dii fratello; et Napoli li ha dato bone parole etc. Item, che Zuan Zordan Orsini, eh’ è a soldo di francesi, era venuto in Roma per condur fuori il ducha Valentino, et par che li altri Orsini haveano poslo le custodie acciò non ussisse. Item, esso orator rin-gratia la Signoria di li ducati 333 preso di darli ; con dolze et optime parole jura averli spesi dii suo olirà quello li dà la Signoria nostra ; etiam volendoli, li dona a la Signoria. Dii ditto, di li. manu propria, et era in zi fra. Come per Farfarello corier ricevete 3 lettere di X. La prima in materia tuor il magnifico Alviano a nostro stipendio iterimi, e questo non acliade più per esser acordato con spagnoli ; l’altra in materia Vrsinorum, qual etiam non achade ; pur sarà con ditto magnifico Bortolo et li dirà etc. Et in la prima lettera scrive che fiorentini è rimasti morti per el capitolo di ritornar Medici in stato ; et che ’l Cardinal di Volterà atende acordar Zuan Paulo Bajon per loro capitanio, et cussi sarà. Item, il Cardinal J,toan si dice ritornar in Franza, e menerà con sì il ducha Valentino; ma quando si debi partir non si sa. Di Ravena, do lettere, di 16. In una mandano una lettera abuta.dal conte di Sojano per la qual avisd fiorentini aver mandato 300 cavali a Castrocaro per la via di Galiada ; etiam di Zervia hanno il campo dii ducha esser levà di Cesena. Per l’altra lettera, mandano una lettera abuta di domino Antonio del Monte presidente di Cesena e comandante generai dii ducha Valentino, a loro mandata ; etiam una lettera li scrive 'il ducha di Urbino. Concludeno, nel levar dii campo, quelli dii ducha à ’uto rota di alcuni. Da Sojan, dii conte, di li. De’ 300 cavali passati per Galiada di fiorentini venuti a Caslrocaro, si dice in favor di la madona di Forlì ; e che è stà scon-trà alcuni mulli dii presidente vuodi, che andavano