25 MDXXIV, MARZO. 26 Cesarea Maestà et etiam dii Viceré, che voria dar Cremona al Papa per aver danari. Item, il re Chri-slianissimo è ama lato. Item, che dillo Beuret ha ditto al Papa, pur che li campi habino termine do mexi di lemporizar qui in Italia, a tempo novo il re di Pranza averà guerra non picola su la Pranza. I-tem, che il campo ispano, non havendo danari, si metterà in Pavia e in Milan, el il duca di Milan voi vender il ducato di Bari per 200 milia durati, dicendo è suo, e che troverà di venderlo facilmente. Item, che Paulo Vitorio camerier dii Papa, stato in campo, è andato a Roma con comrnission dii Viceré per Iratar le trieve. Noto. Ramazolo contestabele, qual é in Bologna per il Papa, si ha mandato a oferir a la Signoria nostra venirla a servir con 1000 fanti, volendoli dar soldo. Item, Babon di Naldo etiam si offerse, volendo la Signoria, desviaria 500 fanti italiani sono in Lodi. Le lettere di campo da Grumel, di 3, notate di sopra, si contien. Come hessendo ussiti di Gar-lasco 50 balestrieri a cavallo et 60 fanti, asaltono li nostri, i quali si difesero virilmente et preseno 30 di loro, il resto malmenorono e fugorono. Et poco da poi, il Governador nostro se li apropincò con le zenle, et apresentalo al castello, 300 nostri schiope-(ieri, fo tolto a li nimici le difese delle mure, et cussi combatendo il castello, quelli dentro si difendea-no. Et il Viceré mandò uno trombeta a dir se nostri voleano soccorso ; el il Governador rispose, non li acadeva cosa alcuna. Di Itoado, di sier Zuan Moro provedador zeneral fo lettere, di 5, hore 2. Come quelli di Lodi haveano tolto do pezi de arlellarie in Caravazo e vanno verso il bergamasco, per far danni. Et come esso Proveditor col signor Janes si partiva de lì et anderiano a Ponte Oio e Palazuol, et mandava lettere a Crema per far ussir fuora il cavalier di la Volpe con la sua compagnia et altre zenle, qual voleno mandar al urto de dilli inimici ; siché si faria il tutto aziò li teritorii nostri et maxime il bergamasco non havesse danno. Di Spalato, di sier Hirottimo da Canal provedador zeneral in Dalmatia. Scrive è più zorni si ritrova amaialo, per lanto suplica la Signoria, vedendo non potersi operar, sia fallo uno altro in loco suo e se li dagi licentia. Copia de una lettera di campo, scritta per 13 Marco Antonio Longin secretano di sier Carlo Contarmi orator al signor Viceré, data a Grumel, a dì 3 Marzo, hore 18, 1524. Come lutto heri, da hore 13 che si montò a cavallo fino a le 5 hore et più di notte, mai si smontò, non per haver haulo alcun impedimento nel passar Ticino, ma essendosi mossi con un lanto exercito come è questo grande e bello, et essendo noi la re-troguarda, non é slà possibile far altramente, et il clarissimo Orator é cavalcalo eontra il clarissimo proveditor Pexaro, che vieti. L’ordine dii passar é stalo questo : Prima, tulli li spagnoli et 5000 lanzinech per antiguarda, qual era deputata al signor Viceré; poi il resto dei lanzinech che sono lì novamente venuti con li italiani per la bataglia, qual era commessa a monsignor ducha de Barbon ; la relroguarda poi, eh’ é lo exer-cilo noslro, era deputata al signor ducha Guberna-tor. Li cavalli lizieri tutti, soì et nostri, furono divisi a corer el paese, parte di là da Tesino verso Bià, et parte di qua verso el suo ponte, per poler intender da ogni banda ogni loro movimento. Tanto si hanno mossi francesi, quanto non fusseno stali al mondo. Si passò sempre unitamente, et quando fos-semo passati giongessemo a la monlada, lutto el campo se pose in battaglia in una campagna mollo bella, che era bella cossa a veder. Tutti poi ordinatamente si aviorono a li soi alozamenli, ita che erano hore 5 passate, non era compilo lo allogiar, et avanti si andasse a dormir erano bene 8 hore. Alle poi cerca 12, fu dato a l’arme e tulli a la solita ordinanza immediate; la causa fu che quelli de Garlaseo, che è de francesi vicini a noi circa uno miglio e mezo, erano ussiti da zerca 50 cavalli et 70 fanti, la più parte schiopelieri, et veneno ad un locho chiamato Agnati, dove erano li cavalli lizieri del signor Ducha nostro et domino Zuan di Naldo pensando trovarli a la sprovisla, el li assaltarono. Tandem reslorono di loro presi da zerca 30 cavalli et li fanti tutti furono malmenati tra morti, presi et feriti. Dimane siamo per dare la battaglia a dicto locho. Di Bergamo, di rectori vidi lettere, drizate 13 ' a la Signoria nostra, di 4, hore 4. Come, per più sue, hanno scriplo li incendii, rapine et depre-datione usade per le gente di Lodi sopra quello