525 MDXXIV, ACOSTO. 308'' A tergo : Magnifico tamquam fratri domino Jòanni Mauro. A dì 1$. La mattina, non fo alcuna cosa da conto. • Nota. È sta bandizà alcune ville sotto Porto Bu-folè et Castion di le Staiere in inantoana, per causa di peste, che non possino venir in questa terra, per li Provedilori sora la sanità. È da saper. Fo dillo eri una nova, par sia aviso da Ragusi per ledere di ‘26, come tre nostre galie sotil, sier Stefano Trivixan qu. sier Nicolò, sier Ale-xandro Bondimier qu. sier Francesco, sier Vicenzo Zustignan qu. sier Nicolò sopracomili, havendo vista in Golfo di quattro fuste turcliesche, overo di mal afar, volendo prenderle, andono a loro, et ussite altre 14 fuste, fono a le man. Prese do galie, Trivixana et Justiniana, la Bondimiera scapolò con oceision di homini 100 di la sua galla ; tamen di questo non è aviso in Collegio, et non si crede. Quel sarà, scriverò più sotto. Da poi disnar, fo Consejo.di X semplice per compir li zenlilhomini e altri presonieri, videìicet quei de le camise bianche, et expe liteno il reslo tulli, videìicet sier Alvise Donado di sier Zuane, era cao di Sestier, et suo cugnado sier Nicolò Venier qu. sier Zuane dai Do ponti, videìicet che i compiano 6 mexi in prexon et poi banditi per anni .... da Men/.o e Quarner in là. Item, sier Malio Marin qu. sier Turni 6 anni, et sier Anzolo Barbaro di sier Francesco qu. sier Antonio per anni 10, come dirò poi. Item, altri 10 populari, videìicet uno..... Sanxon absente, et alcuni altri che sarà publicndi in su le scale di Bialto; et la condanason de’ 7 zentilho-ineni sarà publicà el primo Mazor Consejo. In questa malina, vene in Collegio sier Bironi-mo Zen qu. sier Simon venuto podestà et capitanio di Cividal di Bellun, in locodd qual andoe sier Car- lo Donado, vestito damaschili cremexin, et referite di quelle cose. Fo laudato dal Serenissimo iusla il solito. A dì 14, Domenega. La malina, a bore 10, seguite che ’I ponte di Rialto, videìicet la mità da la banda di quà di Bialto, caz te verso la riva dii Ferro tutto, el nel cazer fe’ gran rumor,amazò uno frutaruol di san Vio, qual era andà di sullo ai necessarii, eluno puto era sul ponle. Si dice etiam di una certa ve-chia; altri non ave mal, che fo cosa miracolosa, prima esser cazudo di l’esla che le botege era serade, (1) La carta 307 * è bianca. poi cazer di festa e a questa bora che pochi pasava, quali sentendo il schiopar checoinenzò,corseno a salvarsi. Restò in piedi l’altra metà di le Gavarete(?) in là. El quelli de le liolege haveno gran danno, maxime quelle bolege verso la riva dii Ferro, qual era do cartoleri, do librari di libri a stampa, do che 308* vendeva mandole el uva passa, el uno cenlurer. Da la banda di quà etiam haveno danno quelli di le botege, maxime quel di muschio, chiamato... .......Tamen si recuperò molte cose di le botege che erano soia aqua, che fu aperte da la banda da drio. Tulli quelli de le botege di l’altra mità, eh’ è in piedi, sgombrono. Or si convene passar con barche assa’ che non leva altro. È da saper. Ditto ponte miuazava ruma per esser vecliio e mal conditionado, e più volte li Proveditori dii sai è siali in C >llegiu con mudelli per farlu di piera. Et cussi il Collegio voleno far ; ma bisogna il modo. Questo ponte fu fato ultimamente ne l’anno In questa mattina el Serenissimo, vene in Collegio vestito di scarlatto da corolo per la mortedi ma-dona Lucrezia Landò, fo moier di sier Francesco di Mezo. Da poi disnar nulla fu, per esser vizilia di la Nostra Donna, acciò si andasse a vespero. Item, si bave aviso di le cose dii dueba de Barbon per via di Milano, come havia haulo Tu-lon et Ais et sperava haver Marseia. A dì 15, Luni, fo la Madona. El Serenissimo, vestito di bianco con manto e bareta d’oro e bianca damasebin, vene in chiexia con li oratori: Papa, Imperalor, Poiana, Milan et Manloa, et non vi fu quel di Ferrara per esser.....Vi era poi domino Paulo Zane episcopo di Brexa, et questi procuratori: sier Domenego Trivixan el eavalier qual non porta più beco, sier Alvise Pasqualigo, sier Jacomo Soranzo et sier Andrea Gusoni, et altri deputadi. Da poi disnar non fo nulla, Collegio poi vespero si reduse. Di Roma, dì V Orator, di 11. Le qual lettere erano in li Cai di X in zifra, et fo mandato per sier Marin Corner cao di X a san Salvador, qual vene in Collegio e fo.lete col Serenissimo. Et par sia venuto uno nonlio dii Papa con il breve sia dà il possesso dii vescoà di Verona al reverendo datario. A dì 16, fo san Roco. La matina, cazà li 309