MDXXIV, MARZO. 3G Sier Alexandro Contarinì qu. sier Imperiai .........ducali 1000 Sior Ciprian Malipiero qu. sier Hiro- nimo..........» 1000 SierLunardoMorexiniqu. sier Gabriel » 1000 Sier Marco Barbarigo qu. sier Bernardo fo dii Serenissimo ... » 1000 A dì 8. La malina. Fo, in questa note zonle, lettere di le poste, qual per tempo fo lede in camera dii Doxe prima che venisse a messa ; le qual lettere sono di questo tenor. Di Bergamo, di sier Hironimo Barbarigo podestà e sier Toma Moro capitanio, di 6, hore 16. Qual dice cussi. In questa hora havemo aviso dal Maestro di le poste de Milano de heri, come mò terza nocte, videìicet il Venere venendo il Sabato, dubitando li francesi che tutto el campo insieme non andasse ad alogiare a la fronte di loro ponti a Casale, che se questo seguiva loro poi non haveria-no possuto passare in soccorso, di Vigevene e Novara, hanno subito senza sonar trombe et tamburi passato Ticino, et hanno lassato in Biagrassa fanti 800 a la guardia el 2000 fanti al ponte a la guardia. Ne advisa etiam el ditto Maistro di le poste, che in effedo era venuto uno altro adviso da poi che si-melmente erano passati. Questa nova, sicome l’hanno la scrivemo, se la sarà vera, presto si harà la zerleza. Et manda inclusa a la Signoria la lettera dii prefato Maistro di le poste, qual scrive etiam come nostri haveano auto Garlasco con occisione di 1000 fanti erano dentro, et che ’1 duca de Milan mandava fanti con artellarie in campo per agumentar quello. Questa nova fo de importantia, e tutti feno i loro pensieri: chi diceva per far la zornata, chi per andar via, chi per mostrarsi e tornar poi a i loro alzamenti. Tamen, fin ora, di campo non zè lettere, le ultime sono di 4, hore 6. Di Crema, fo lettere di 6, hore..., drizata a li Cai di X. Qual mandati tutti fora, fono lede con essi Cai di X. Il sumario, sapendo, scriverò poi. Di Spalato, di sier Zuan Batista da Molin conte et capitanio, di 28 Fevrer. Come turchi tutta via sono sotto Clissa et rechiedono a esso rettor vituarie, et vanno facendo danni per il con-tà, et se se manda lamentar dicono sono vanie levate per non li dar vituarie; et quelli di Spalato non poleno tollerar vedendo esser menà via animali et anime, e sora marcao quando si doleno vien soiali. però voriano ussir, far, eie. Noto. In questi di passati, fo preso mandarli uno presente a quel sanzaco, e tra dillo presente era do cani da caza perfedissimi, che lui mandò a rechieder et cussi se li manda. Et per li Savii ai ordeni fo fato la monstra di essi cani et caza sopra il campo di san Zacaria, a dì ... di l’instante. In questa matina, in Quarantia Criminal, sier Al- 17 * vise Bon el dotor andò in renga, dicendo, per la Signoria era slà comesso al suo officio uno latrocinio a Noal falò in la caxa di sier Lorenzo Loredan qu. sier Nicolo, che li è stà robato 25 gaiine e roto uno muro fato di piere, è intradi dentro li ditti ladri e falò il latracinio, però messeno darli laia chi acusava li delinquenti lire 100 di danari di la Signoria, ut in parte. Et li XL si cazono a rider, e non'volseno prenderla. Fo 3 non sincere, 3 di la parte, et. . . di no, et fu preso non. Et per esser cosa ridiculosa, ho voluto far nota, perché li Avoga-dori non dovevano per tal favola andar in Quarantia. Et in questa matina, sul tardi, fo lettere di campo dii provedador Pexaro et sier Carlo Contarmi orator, date a Grunello, a dì 5, hore 17 et 2 di note, prima. Scriveno l’acquisto il zorno 4 dii castello di Garlasco, qual fo assà combaltulo per nostri e datoli tre battaglie. Quelli dentro si di-fendeano et a la fin nostri l’aquistono, come scris-seno heri a hore 4 et introno dentro, dove erano fanti.....et cavalli lizieri 200, i qual fo tagliali a pezi, excepto uno capitanio di fanti, chiamalo .... corso, qual é rimasto vivo preson, et fato zerca 25 fanti e altri presoni, i quali fo fati taiar a pezi loro e chi li havia fatti presoni. Fo sacomato il loco lutto, amazando clone etc. Tamen il provedador Pexaro, qual andò lì, fe’ risalvar le monache et donzele al meglio polé, che inlade rimaseno. Scrive, è stà cru-del vittoria et occision di molti. Prima, morto Bal-dissera Signorelli capitanio di ... . dii Duca, homo valoroso, Ruberto Palavicino, era.....dii Duca, il fratello dii Contin da Martinengo, nominato.... qual era.....,. et il banderaro di......ferito di uno archibuso, Carlo d’ Augubio capo di colo- nello, homo molto excellenle, qual si tien......, el etiam Julio Manfron condutier nostro, nel com-bater a piedi li fo butà adosso uno merlo dii castello, e lui si buio in la fossa el fo aiutalo, ma Dio il vardò, non bave mal. Item, altri di nostri feriti et morti; la qual cossa è seguita perchè il Governador nostro signor ducha di Urbin si dolse di la morie dii nepote e andò fin là comandando il saco et ferro, e li horoini d’arme smontono a piedi e combateno.