617 MDXTIV. SETTEMBRE. 618 Di Vienna, di sier Cario Qontarini Orator a V archiducha di Austria, vidi lettere, di 17, drizate, a sier Anzolo Gabriel. Come Marlin Lu-ter è in grandissima reputation, et ancora che lì in Vienna sono molti persecutori di luleriani, tamen inlrinsicamonlelutti pareno luteriani; ma nonosano, el hanno fallo et fanno questo, che essendo qui il reverendissimo Cardinal Camperò legato, el per lui posto alcuni cedolini el cussi per il principe contru Luler, quelli sono slà smerdali et squarzati,et quello principe è io tanto mala disposinone a costoro, che se potessero lo manzeriano. Et iu lico, se’l Cardinal andasse senza la corte de l’Archiduca, saria tagliato a pezzi. Questi giorni voleano brusar uno mercadanle per questo, tamen nulla hanno fallo perchè grande numero si sente fora de qui. Intendo generalmente,lui esser reputato et adorato, et maxime da quelli ili le terre franche, li qual fanno diete coltra l’impera-dor per questa causa, et Dio non vogli che siegua qualche grave inconveniente, come pirmi di vedere. Io nulla ho operato et maneo iudico operar ili le cose publice, perché, cui voria veder ogni male tra la Illustrissima Signoria et el Principe, per volerli tulli grandissimo male, è causa di questo, videlicet Salamanca, licei noi dica. A dì 27. La malina, vene il Legalo dii Papa in Collegio et richiese il possesso dii vescoado di Verona, et us‘> grande parole, dicendo havia auto uno breve novo dii Papa di questo, eie. 11 Doxe li disse si meteria la parte, et consultalo in Collegio, sier Zuan Miani el consier, né sier Alvise Mocenigo el cavalier savio dii Consejo non sente darli ditto possesso per niun modo, aleuto la ini-portanlia di la città di Verona, e questo è zeuoe-se, eie. Di Pizigaton, di sier Marco Antonio Ve-nier el dotor, orator al signor ducha de Mi-lan, di 23. Come hozi sono venuti advisi di Ze-noa per lettere di 16 di l’instante, come don Hugo di Moncada, qual, come scrisse per altre sue, era slà rechieslo da monsignor di Barbon dovesse andar da lui, el qual era sialo el ritornalo a l’armata, et referiva che esso Barbon havea deliberato dar la battaglia a Marsiglia subito gionla che fusse la monitione, quale alili arivò a Tolon, el sperava haver Marsiglia in suo potere; el che l’armata de mare de francesi slava in uno loco nominato Pomenghe apresso Marsiglia, et la soccoreva iusla il suo potere di quanto era necessario. Insuper, esso don Hugo referisse, che monsignor de la Valle francese era venuto con 7000 venturieri ad uno loco nominato Grassa, che sta in potere della Cesarea Maestà, el li haveva dato doi battaglie, tamen quelli dentro si hanno difeso gagliardamente, tanto che li sopragionse el marchese di Civila Santo Angelo cum bona banda de lanze, cavalli lezieri, fanti italiani etalemani, et ruppe dicli venturieri et siici) l’giali alcuni loci dei castellani et senexe (sic) et havea faclo assai bolini, sì de homini presoni come de animali, et poi se ne è ritornalo in campo. El el Re chrisliauissimo atendeva a far forte el suo exercilo, et iudicavano che fino a li 5 de Octubrio proxitno non poiria esser in campagna ad ordine cum el dillo suo exercilo. Et par, il tardar che fanno li advisi di campo a venir prociede per esser rotte le strade per terra, et si convcneno mandar le lettere da Genoa a Niza, poi per nave fino a Tolon et da Tolon in campo sicure, et cussi poi fanno quella via de campo a Genoa, altramente non poleno venire, et questa è la causa dii lardare. Da poi disnar fo Pregadi, et poi lelo le letere, 364 fu posto, per li Consieri, Cai di XL e Sa vii, sospender li debiti per do anni di sier Tadio Contarmi qu. sier Sigismondo, che l’lià a l’oticio di le Raxon nove, in nome suo el di suo padre. Fu presa. Ave: 170, 7, 1. Fu posto, per li dilli, sospender li debili di sier Alvise Pixani qu. sier Nicolò per do anni che l’ha a l’oficio di le Cazude, et li Governadori, exceplo le decime, 101, 102. Fu presa. 175, 7, 12. Fu posto, per li ditti ut supra, havendo sier Polo Nani podestà di Verona, quando l’andò a far la mostra menato con se a sue spexe il Camerlengo el il Colatemi zeneral e tolto scudi 100 di la camera, però sia preso che li dilli danari siano posti a conto di la Signoria nostra. Fu posto, per li Savii, una lettera a sier Andrea Navaier et sier Lorenzo di Prioli vanno oratori a la Cesarea Maestà, in risposta di soe di 21 da Parma, come el Navaier vaili di longo e loj quel pasazo li par più securo, e il Prioli resti; e zonlo sii esso Navaier a la corte, sier Gasparo Contarmi, è lì orator, to; hcentia da l’Imperador e vengi a repatriar. Fo presa. Fu posto, per li Consieri, exceplo sier Zuan Miani, aleuto la richiesta più volle falla per il Pontefice di dar il possesso dii vescoà di Verona al reverendo domino Franco di Giberti datario, però sia scritto a li rectori di Verona li debbi dar il possesso eie., con altre clitusule, ut in parte. Et sier Alvise Mocenigo el cavalier, savio dii Consejo, con-