295 MDXSIV, MAGGIO. 296 Sier Antonio Dandolo, qu. sier Hironimo. Sier Sebusliaii Juslinian el cavalicr. Sier Micbiel ila Leze, qu. sier Donarlo. Sier Marco Loredun, qu. sier Domenego. Sier Andrea Badoer el cavalier. Sier Polo Trivixan, qu. sier Andrea. Sier Marin Morexini, qu. sier Jacomo. Sier Piero Marzello, qu. sier Piero. Sier Simon Capello, qu. sier Domenego. Sier Marco Antonio di Prioli, qu. sier Alvise. Sier Benedetto DoIGn, qu. sier Daniel. Electo poi. 178 Sier Piero da cha’ da Pexaro, qu. sier Bernardo. A dì 3. Vene.in Collegio sier Francesco Barbarlo venuto Capilanio di Vicenza veslido'di ve-ludo cremexin allo e basso, in loco dii qual andò Domenica sier Antonio Juslinian ; el referile la in-Irada di la Camera di’ è ducati ...... la spesa ..........Item, di l’impresiedo richiesto di ducali 6000 quelli cittadini fono dispostissimi a darlo et li daranno et si ’I slava altri zorni 15 lì, di certo la Signoria li bave* tulli. Disse è bon conzar li ponti di la terra per caxon di dacii, et altre particularilà, el fo laudalo dal Doxe iusta il solilo, et scrito una bona Intera a li redori presenti ringrntiando il bon voler di essi «ladini, so-licitando li danari et mandarli in campo. Noto. El dito laudò sier Cristofal Morexini fo suo colega ; ma dii presente nulla disse. Laudò il Camerlengo stato et il presente. Veneno li do oratori di Poiana, i quali è stali zerca 6 zorni a Ferirà da quel Ducha eh’ è parente di la soa raina, el lolseno licenlia di andar via. Monteranno su la galla di -ier Stefano Trivixan sora-cornilo, qual à falò la zerca el è a Lio et vano a Bari ; il qual sier Stefano ha fato bandiere paonaze e la coverta paonaza, cosa molto obscura a veder. Vene il Legato dii Papa episcopo di Feltro soli-citando sia dà il possesso al Cardinal Redolii dii ve-scoado di Vicenza, ¡usta il brieve dii Pontifico. Il Principe disse si consulteria e vederia, et sier Zorzi Pisani dolor el cavalier savio dii Consejo disse l’è un gran falò che 'I Papa habi promesso darlo al Cardinal Pisani e non lo voj dar; che vuol dir che in le terre di fiorentini non è alcun zenlilomo nostro, el il Papa voi Vicenza sia episcopi fiorentini un drio l’altro? etc. Fo mal dillo per caxon che el Papa è fioreiilm, è barba dii dillo Cardinal, poi è passa per renoncia. In questa Rialina non fo lelera alcuna, che tulli si maraveiò; el erano mollo desiderate maxime di campo. Da poi disnar, per ess. r la Croce et festa, fo Gran Consejo. Fu posto, la parte presa in Pregadi, zerca il re-dur di XX et XV Savii ut in ca, et fu presa. Ave: 1114,212, 6. Fo poslo, per li Consieri, una gratia di uno chiamalo.............. Et avanti il Serenissimo venisse suso, fo lettere di Milnn, di sier Carlo Contarmi orator nostro, di primo, hore 17. Scrive aver scrito ozi di, bore 13, qual non si ha nulo. Da poi coloquii auli col ducha di Milan zerca luor l’impresa di Lodi, et vo-ria che non si perdesse tempo, e li nostri sono a 178 Caravazo, videlicet el signor Jannes col provedilor Moro, tolesse la dila impresa, e lui li manderia certo numero di fanti è in Milano, perochè el signor Zanin di Medici è andato nel campo grando etc. El essendo a Gran Consejo, nel balolar zonse letnre di le poste, di campo, di sier Piero da ca' da Pexaro procurator, provedilor generai nostro, date a Cesano, a dì 29, hore 22, le qual lelere fo lede dal Principe, et non facendo uliegra ciera, tutti credevano fusse mal ; ma il Canzelier Grando mandò a dirlo a molli, che erano bone nove, et che francesi fugadi andavano via, morii da 1000 di loro, et toltoli 7 pezi di artellarie. Si che tutti si alcgrorono e di raxon si doveva far lezer dilta le-tera ptiblice ; ma il Serenissimo non li parse, et il sommario di dilta teiera scriverò di sotto. Et in fin dice, come ditti francesi da quelli di la valle dii fiume di Sesa essi francesi è malmenali. • Da poi Cossejo, il Serenissimo si reduse nel suo tinello con la Signoria, et fato venir li Savii zoso, lezeno le letere. Di Brexa, di sier Antonio Sanudo podestà et sier Francesco Foscarì capitanio, di primo, hore 3. Come hanno li grisoni sono andati dii tulio a casa loro per avisi bauli di Valcamonica. Scrivono atender a scuo'der il danaro di l’impresiedo di quella cita, et fin qui hanno haulo da ducali 5000; il resto si solicila con ogni dolzeza e solicitudine, e sperano tutto si scoderà. Da poi poco, si ave dii ditto Podestà, di 6, hore 16. Come haveano haulo ledere dii provedilor Pexaro di campo, come francesi haveano passato il fiume di Sesa, el nostri li hanno tolto pezi 7 di artellaria, monition, et morti più di sguizari 1000