437 MDXXlV, GIUGNO. 438 sotto tal testa in India. Se dize tal pensala riusciva se havea più longo tempo, non più di zorni 4; però Idio ha provislo vedendo l’incomodo harìa patito li poveri mercadanti, et quanto sariano sta ruinati et diventati mendichi. Di quanto vi dicho, ponto non vi è di buxia. 2561' In questa matina vene in Collegio domino Balista da Marlinengo, dolendosi che imo domino Federigo da Martinengo protonotario fo fradello del Contili da Marlinengo et fiol dii conte Vélor zentilhomo nostro li havia ditto villania con parole inzuriose, et venuto poi a trovarlo a la caxa di brexani, dove lo alozava, con 8 insieme per volerlo amazar di bel zorno, et se uno garzon non serava la camera lo amazava, perchè l’era disteso a dormir su una ca-riola ; pregando fosse provislo a la sua vita. Dispiaque molto a la Signoria questo, c chiamo-no li Cai di X in Collegio. A di 27. La matina, fo lele in Collegio lettere del reziinento di Cypri e dii rczimenlo di Candia e dii Consolo di Alexandria sier Alvixe Loredan, e di Corfù di sier Zuan Vituri proveditor di l’armada. Il sumnrio tutto scriverò qui avanti. È da saper. Il Collegio deputado andò in camera dii tormento; ma siete poco. Si dice il Canzellier grando è amallato et non se li poi dar corda, et il Collegio esser diviso. Hor detto Collegio si levò e si reduseno dove prima si reduceva i Cai di X, et di novo examinouo sier Piero da cha’ da Pexaro procurator oìim Cao di X, et sottoscrisse una lettera, il qual carga il Canzellier, che si riportò a quello lui disse eie. Et poi tulli quattro di Collegio vene in Collegio dii Serenissimo, et cussi etiam li Cai di X, et mandati li Savii dii Collegio e altri fuora, steleno un pezo. Quello tralo-no non lo so. Etiam si dice li Cai di X fono sopra la cossa dii protonotario da Marlinengo, et fo ledo il processo formato in quésta materia. In questa mattina, el signor ducha de Urbin ca-pitanio zeneral electo, mandò a pregar il Serenissimo fusse contento darli il baslon Mercore, eh’ è il zorno di san Piero, e non indusiar a Sabato a di 2 Luio, come fu preso; e di queslo instoe molto. Un-de, parlalo, il Collegio fono contenti contentar soa excellentia, et mandono a dir al Patriarca venisse a dir la messa; el qual prima recusoe dicendo è il zorno di la sud festa in la chiexia catedral, tamen iterum li fu mandato a dir la Signoria voleva el (1) La carta 255* è bianca. venisse, e cussi venirti. Si dice lo fa per ponto aslro-logico; et in questa terra è Luca Gaurico astrologo excellentissimo. Fo ditto beri et hozi una zanza, incerto auctore, che il signor ducha de Milan età morto di peste ; tamen in Collegio nulla era. Di Trau, di sier Domenego Pizamano conte, vidi lettere di 13. Come si diceva de lì, turchi haver auto in Hongaria quel castello dito Severin, et che si preparavano tre sanzachi per venir a fortificar Seardona e tornar sotto Clissa, e il conte Piero, eh’ è dentro, fortificava il loco. Scrive come fu preso da turchi Ire slralioli, e li altri slratioli ussiteno fuora e li recuperano; e altre particularilà, ut in littcris. In questa malina fo principia uno allro novo loto. Il modo, qualità c condilion sarà nolado qui avanti a stampa. Da poi disnar, fo Consejo di X con do Zonle di la terra e di la Zeca; ma prima fono assà Consejo semplice. Et expediteno et condanono quelli zenlilhomeni che eri a Consejo despicono la seraura per andar fuora etc. La qual sarà publicada el primo Mazor Consejo. Iter», confinorono in l’isola di Candia per anni 10 domino conte Fcrigo da Martinengo protonotario, fo dii conte Vetor, qual era in questa terra, el ozi fu retenulo dì ordine di Cai di X, el questo perchè a dì 25 dilto andò per amazar domino Battista da Marlinengo suo parente, con alcuni, fin in la ca’ di brexani dove era alozato. Item, presono di anegar questa note uno turco qual era corsaro, el fu preso per .... e mandato in questa terra acciò tacite sia morto. Ancora, con la Zonla di la terra preseno con-cieder a sier Filippo e sier Francesco Bernardo qu. sier Dandolo creditori di sali di la Signoria nostra poter tuor a conto di ditto suo credito tante pos-session sopra il Polesine di Kuigo ut in supìica-tione, che li dagi irilrada a raxon di ducali 3 e mezo dii suo credilo soprascritto. Item, fu posto una gratia di sier Alvise di Garzoni qu. sier Marin procurator, qual par habbi certe bollele di credito quando fu Podestà a Bergamo e fu preso da francesi; dice non è slà pagale, el voria ponerle a l’incontro di uno suo debito ha in questa terra di........a l’oficio di......... Et non fu presa di una ballota. Et volendo intrar in la materia di la Zeca non fo tempo; sichè sier Marco da Molili procurator che è dì la Zonta, per questa siete aspettar assà.