603 MDXXIV, SETTEMBRE. 604 dì 11 di Pinstante; come inteso la egritudine di lui sier Lorenzo, et che speravano trovar pasazo, pertanto volemo che, trovato dillo pasazo, lui sier Andrea passi in Spagna et il Prioli resti lì a Parma a varir, non hessendo in fermine di sentirsi poter andar di longo a la dilla legatimi, fino che altro li sera ordina per questo Consojo. Fu presa. 355'* Adì 28 Domencga. Fo ledere di Roma di V Orator nostro, di 14. Con avisi di successi dii duca di Barbon per ledere nule dii campo sodo Mar-seia dì 4, siccome si ha auto per avanti, et di la presa di la roca di Tolon per Parmada cesarea. Item, la nova di Scozia che auglesi erano mirati a quel governo, cazado via el duca de Albania et altri francesi che ivi erano a governar quel Ite. 11 sumario di le qual lettere scriverò di sodo. Fo ledo alcuni avisi auli di le cose di Barbon sotto Marseìa per via di Porator di Mauloa, che per avanli si ha inleso. Da poidisnar fu Gran Consejo, et poi publicade le vose, fo per Zuan Battista Ramusio leto la parte presa eri in Pregadi zerca far quelli Ire sora le leze, la qual messeno li Consieri, non era sier Piero Landò, el li Cai di XL non era sier Francesco Coco, et non fu dillo altro. Fu presa. Ave: 9 non sincere, 128 di no, 1235 di la parte. El fu presa. La copia è qui avanli posta. Fu poi letoper il ditto Ramusio una lettera scrive sier Marco Foscari orator nostro in corte, dì 7 di l’instante. Come il signor duca di Sexa orator cesareo li ha via parlato et rechieslo, cum sit che '1 babbi hauto il privilegio di la nobiltà lui e il suo successor duca di Sexa, et desiderando che ctiam li soi Pioli e desendenli altri siano azonti a lai dignità, pertanto prega la Signoria voy sia questo al dillo privilegio farli azonzer, el per esser ili la con-dition è sua signoria, è bon satisfarlo; con altre parole, ut in litteris. Fu poslo, per li Consieri e Cai di XL, che li (ioli dii prefato signor duca di Sexa e descendenti di legittimo matrimonio siano etiam loro dii nostro Ma-zor Consejo, ut in parte; la qual sarà copiada qui avanti. Ave: “2 non sincere, 118 di no, 1296 di la parte. FI fu presa. El havendo ordinà di far scrutinio per far Bailo n Napoli di Romania, però che eri fu preso di farlo . per scrutinio, tamen la parte 11011 fu messa, et per ozi non fu fallo. Da Constantinopoli fo lettere di sier Piero (1) La rarta 354' è bianca. Bragadin bailo, dì 10 Avosto. Nulla da conto. Come il Signor, doveva andar in Andernopoli, ha revocato la sua andata. Item ha revocalo il sanzaco dii Ducato che era a Seardona, per mandarlo conira il Soffi. Item, come si aspeclava il ritorno di P armala dii Signor che andò in Alexandria. Fu cavà Cao di XL a la banca, in luogo di sier Sebaslian Querini inira officiai a la camera d’Impressili, sier Hironimo Moro qu. sier Lunardo. A dì 19. La malina vene in Collegio Poralor dii re di Poiana domino Iuslo Lodovico Decio, e tolse licentia ringratiando la Signoria di la iuslilia faloli, e à auto il diamante et averà li denari e si voi partir. Il Principe li fece graia ciera, et ordinalo lettere al suo Re et al conte Palatili di Cracovia in risposta di soe et di la insidia faloli, eie. Vene il Legalo dii Papa, solicilando il possesso dii vescoado di Verona. Li fo dito si consulterà e si melerà la parie. Nolo. Eri per lettere di Bari di 11 si ave: il Provedador di Parmada era con 12 galìe a Otranto, el che Curlogoli con quella armada era a Taranto et liavia bombarda la terra et fallo danni. Altri dice era uno altro corsaro che liavia facto queslo eleclo pure infedel et aspeclava Curtogoli per oonzonzersi insieme, el che il Provedador di Parmada liavia spa-zado messi a Taranto per saper li successi, eie. Da Milan, zoè da Picrgaton, di sier Marco Antonio Venier dotor, orator, di 15. Cornee ledere di 2 di P instante del s gnor abate di Nagrura, date sodo Marsiglia, per le qual conferma la presa della roca di Tolon cum quelle artellarie, ma solum 24 canlara de polvere, et che se baleva tuttavia Mar-seglia et li erano sodo «««¿mine e trincee picando le muraglie,el non mancando le munitione, speravano haver la dilla terra fra 8 giorni; el havevano scritto se li dovesse mandar eerla quantità di polvere del signor marchexe di Pescara, qnal già li erano stà inviate, el che’l re Cristianissimo era apres-so Avignone, ove aleudeva a fortificar lo exercilo suo el unirse ; et ilsignorduca di Barbon era in grandissimo desiderio che ’I prefato Cristianissimo re venisse ad atrovarlo, ritrovandosi in loco forte come si attrova, perchè combatterà; el che in Marsiglia pativano de carne, pane et aqua et Se sentivano de fora cridar: « Paga, paga ». La roca di Tolon si rese a don Hugo di Moncada el a uno allro capitanio spagnolo. È da notar : Queslo aviso si bave beri in Collegio per via di Poralor di Milan, et ozi per esso nostro Orator.