337 MDXXIV, MAGGIO. 338 et scrive, per uno zenlhiloino venuto di Caravagio ù inteso li capitoli coinè ho scripto avanti. Copia di una ìetera dii provsdilor Pexaro, scrita a li reclori di Bergamo et di Brexa. durissimi tamqnnm fratres honorandi. Venissimo nel Stalo de Milano cum il exercito nostro, parte in questo alozamento et parte qui drieto per la difficultà dii passar dii ponte da Ver-zelli. Hozi siamo lutti venuti qui, e dimane a Dio piacendo continueremo el nostro camino. De’ francesi, sono tutti in questa hora passali di là li monti. Li hispani hanno habuto 24 pezi de arlellarie de francesi, qual havevano lassalo in uno castello de là da Ivrea, el ne hanno mandato a tor 20 altri pezi in uno altro castello di quà da Susa, e tengo cerio li huverano, et poi hauti, li conferirano a la impresa de Alexandria, nec alia. Ex caslris, ex Palestro, octavo Maij 1524, hora tertia. Di Roma, dii Foscari orator nostro, di 9. Come per il primo corier manderia li brievi di le do decime al clero, qual luta via si fa. Dii zouzer li dii Gran maestro di Rodi venuto di Viterbo, il qual è stato col Papa per causa che la Cesarea Maestà li voi dar l’ixola di Malta et Tripoli, eh’ è su la Barbaria, dicendo non poter vantar lutti do lochi, maxime Tripoli ch’c in mezo di terre di mori; et altre parole. Item, la peste li a Roma lavorava ; ne moriva et si amalava da 20 al zorno, lamen era mio-rala. Scrive nove di Spagna, el che la Cesarea Maestà ha scritto il ducila di Barbon vadi in Franza con exercito, et manda la provision di scudi 100 milia. In questo zorno, poi disnar, la marchexana de Miinloa madre di questo Marchese, sorella dii ducila di Ferara, chiamata madama . . . , venula in questa terra za 4 zorni, alozata a san Vidal in cha’ Barbaro dove sta il suo oralor et stala per la Sen-sa, vene a visitar il Serenissimo Principe, qual li fece grande acoglienlie, et sentala apresso Soa Serenità in la soa camera, familiarmente parlono insieme di varie cosse et di le nove di Turchia. È venuto etiam in questa terra el signor Zuan Fraucesco da Gonzaga dillo da Luzara, fo Gol dii signor .... alozalo in cha’ Gixi sul Canal grando a san Felixe. Item, alcuni Conti di s. Vidal di Parma. Fo dillo esser letere dii Zanle di 24 Aprii in Ferigo Grimaldo, qual à di uno suo fator, che era venulo li uno brigantin di Candia con teiere di rec-/ Diarii di M. Sanoto. — Tom. XXXVI tori al Proveditor di l’armada, parli a dì 14 dillo : El dice esser nova di Alexandria, come Achmat bas-sà fato novamenle soldan, havìa liauto il castello dii Farion dì Alexandria, et che la Sorìa havìa rebellalo al Signor lurco, et che li zudeì erano stà messi a sacho et fato bona compagnia a lì nostri mercadanlì; et par erano assa’ specie, si che chi haverà metallo farà bene. A dì 13. La malìna, in Collegio, non fo alcuna 201 * cosa di novo. Da poi disnar fo Consejo di X con la Zonta, el prima fo un poco semplice, per cosse dìi predillo Consejo. Fo poi con la Zonta di Homa tratalo la materia dii canonica di Padoa, intervenendo domino .... Codio qual l’à liauto a Roma, el il Papa scrive a la Signoria uno brieve li sia dà il possesso ; tamen è certo sequestro di l’inlrado fato per li Cai dì X in favor dii lìol di sier Troiai» Bolanì, clic per il Consejo di X fo scritto a Roma in so’ lavor, et bave da papa Leon una expclaliva dii primo canonici« de Padoa che vachava. Ilor ozi fu preso che la causa fusse remessa a li iudìci eclesiaslici, et poi, dar il possesso al Codio aspettasse darlo al Consejo dì Pregadì. Item, poi con l’altra Zonta ordinaria preseno che fusse visto le raxon di l’intrade scosse per sìer Francesco da cha’ da Pexaro qu. sier Ilironimo, et intervenendo le posscssion fo conlìscadc di frali di Corizuola a li Provedadori sora la revisìon di conli, havendo il quarto di quello recupererauo. Di Ragusi, fo letere di Jacomo di Zulian, drizate al Canzelier grando, di 28 Aprii, qual manda letere di l’ Orator nostro a Costantinopoli, parte in zifra. Scrive, a boclia el messo por- lo letere, verifica la morte di Adunai bassà al Cay-ro et esser slà laià tulli quelli dii suo sangue mascoli erano lì, et che l’exercito tornava con Aias bassà. Sì preparava exercito contra la Valacliia, el Mu-staplià bassà andava a quella impresa con 3000 iani-zari, el alcuni altri spachi ogla pur coulra Vaiaci» con 7 altri sanzachi bei. Et questo è ludo il suma-rio di la teiera. Da Constantinopoli, di sier Piero Zen orator, di 6 Aprii. Coinè era verificato la nova dìi taìar la testa a Achmat al Cayro, qual era slà mostrata et vista da molli che l’hanno conosuto. El magnifico Aias bassà era slà fato ritornar con io exercito, qual zà alcuni erano zonli. Item, come sì preparava per le noze dii magninco Embrain bassà, qual si dia far questo Mazo, e il Signor havìa man- 22