495 MDXXIV, LUGLIO. 496 Rectoribus Padane prò reverendo domino Mar- j co Cornelio, ser Hieronimi, prò abbatta saneti Stephani de Carraria, Regimini Cypri, prò reverendo domino Aloy-sio Cornelio ser Johannis, magno commendatario. De parie 146 De non 8 Non sincere 9 Fu poslo, per il Serenissimo e tulio il Collegio, alento la morte dii reverendissimo Cardinal Corne- lio episcopo di Padoa, alento la riserva dii reverendissimo Cardinal Pisani ut in ea, sia scrillo a li i reclori di Padoa che dar debbi ai loro comessi il possesso dii dillo vescoado di Padoa, con farli dar le intrade eie., et cazadi li papalisli. Fu preso. Ave: 131, 19, 14. Fu posto, per li dilli, una lettera a Roma a l’ora-tor nostro, avisarli il possesso dii vescoà di Padoa al reverendissimo Pisani, iusla la riserva fatali per Sua Santità, pregando quella voy dar il vescoà di Verona, vaeado per la morte sopraditta, per esser di grandissima imporlanlia al Stailo nostro, a qualche degno prelato zenlilhomo nostro; con altre elau-sule ut in litteris. Ave tutto il Consejo. Fu poslo, per li ditti, dar il possesso a tre ab-balie vacade per la morie dii predetto reverendissimo Cardinal Cornelio insta le renoncie di soa signoria, come apar per le bolle etc., zoè a li sotloscripti soi nepoli : di l’abatia ili san Zen di Verona, a domino Andrea Corner di sier Jacomo; di san Stefano, di Fabatia di Carrara, a domino Marco Corner di sier Hironimo ; di santa Bona, ili Fabatia di Vidor, a domino Marco Corner di sier Francesco cavalier, procurator, naturai ; di la comandaria di Cypro, a domino Alvise Corner, di sier Zuane ; et haveano le bolle passa per concistorio. E sia scripto a li reclori, li dagino le inlrade etc. 146, 8, 9. Fu poslo, per li dilli, alenlo si parte F orator di F archiduca di Austria per repatriar, acciò vaiti ben edificato, li sia fallo un presenle di una cadena d’oro (1) La carta 290* è bianca. per valuta ducati 300, et a uno suo secretano è con lui, ducali 40 d’ oro. Fu presa. Fu poslo, per li Savii, una lettera a sier Piero Zen vien oralor dal Signor turco, che dovendo aver mandà uno Sinico el Signor turco a quelli confini per castigar quelli ha fatto danni sopra li nostri ler-rilorii, et intendendo cussi far con efìecto, debbi etiam lui far ogni dimonstralion di punir quelli ha fatlo eie. Et li demo ogni autorità, ut in parte. Fu presa. È da saper. El Signor turco in questo rnexe fa fortificar Scardona, nè alende ad altro, con assai maislri che lavora, e turchi 300 eh’ è a la guardia. Et licentialo Pregadi per tempo, restò Consejo di X semplice. Et fu posto parte di elezer Bortolomio Cornili secretano a le cosse criminal dii Consejo di X in loco dii Canzelier grando eleelo, et quelli volseno aiutar Zuan Jacomo Caroldo, etiam messeno che insieme fusse tolto nel Consejo di X per le cosse dii Slado in loco di Gasparo di la Vedoa che morite. Item, che Zuan Ballista di Vieimi secretano, qual intrava con li Savii nel Consejo di X, si intendi etiam lui sia dii Consejo di X. Et fu preso; ma prima si soleva far scurtinio di secretarii, bora fu fato a questo modo. Fu preso, a requisition di l’orator dii re di Po-lona, intervenendo il diamante dii conte Palatino di Cracovia, Jacob fiol di Anseimo dal banco hebreo retenulo el li altri do hebrei, tutta la materia et il processo sia dedulo per li Avogadori di coinun al Consejo di XL criminal, et intervenendo le parte con li soi avocali, et quello sarà terminato sia fermo et valido. Ave : 13, 2, 2. Fu preso il procieder conira sier Francesco Bo-lani qu. sier Candian ohm avogador di cornuti re-tenuto in dia’ dii Loredan capilanio de le prexon, che per errori contessi essendo Avogador, el ditto sia bandizà de oflizii, benefizii, rezimenti e Consegii per anni do prosimi, et sia publicada el primo Ma-zor Consejo. 'A dì 27. La mattina, fo lettere di Corfù, dii Baylo, di 4 Luto, e di sier Piero Zen vien orator dii Signor turco, pur di 4, da Corfù. Dii suo zonzer lì alquanto indisposto, perilchè partiva per venir a repatriar. Vene F oralor di Poiana in Collegio, el li fo ditto la deliberatimi fata eri nel Consejo di X zerca Jacob ; el qual disse ringraliava la Signoria e si ve-deria là iustilia. Da poi disnar, fo Consejo di X con tulle do le