397 MDXXlV, GIUGNO. 398 el ozi voleano fenzer di ligarlo, ma non darli corda, et expedirlo, e diloli per l’avogador sier Zuan Antonio Venier che si sapea la verità, lui confessò de plano, a requisilion di sier Andrea Trivisan el cava-lier tutto suo, per liheralion che sier Gabriel non •andasse in bando, fo presente al rasar di la raspa e conzar lì el nome dii morto eie., et cussi fo asolto dito sier Gabriel in Quaranlia. El confessalo quello si volse, fo mandalo da basso in l’Armamento mezo strupiado. Itcm, fo dito esser slà condulo di podestà di Cologna sier Antonio di Garzoni di sier Hironimo qual fo Cinque di la paxe et ... . Ancora in questi zorui, per deliberation dilCon-sejo di X, fu preso di relenir uno sier Marco Antonio Arimondo qu. sier Fantin, qual per far conira-bandi ha via rolo la palla' de Sioclio et venuto zoso con barella carga de vin. El qual si apresentò, et examinalo confessò il lutto. In questo zorno, a Castello, ha vendo il reverendissimo Patriarca nostro haulo uno breve dii Pon-tifice che li comandava dovesse corezer et meler ordine al clero di questa città secondo l’ordine dii Concilio Lateranense, come nel brieve apar, soa signoria chiamò a sì li piovani di questa città et li le’ lezer dillo brieve, dicendo volerlo exeguir. 234 A dì IO. La inalimi, fo teiere di Milan, di sier Carlo Contarmi orator, di 7. Nulla da tonlo. Il Ducila pareva non si partisse et adatava quel Slado : rechiedeva licentia poi che ’1 successor è lì vicino a Ponle san Piero. Et per Collegio li fo scriplo dovesse luor licentia dal Ducha dicendoli il successor è lì vicino, si nulla voleva da lui soa excellenlia, et che esso sier Carlo venisse in trivisana; el li aspectasse nostro ordine. Et vene il Legalo dii Papa per cose parlicular di beneficii. Vene l’orator cesareo etiam per cose parlicular. Vene l’orator di Manloa per...... Da poi disnar, fo Collegio di la Signoria per al-dir P abaie domino .... Bernardo di Vangadiza di la Badia, intervenendo cerla sententia fata per sier Beneto Barbarigo, sier Piero Morexini, sier Marin Justinian auditori novi et sindici di terra ferma olim, i quali lerminorono che ’1 pagasse a la camera di Ruigo per più anni che ’1 non ha pagado a raxon di ducali 100 a l’anno, che l’abalia dovea pagar per conto di teradego, e lui si duol etc. Et parlò per lui domino Borlolamio da Fin dotor suo, avocalo, et non fu tempo clic li Syudici li potesse risponder. Tamen è cose ordinate; dieno per via de inlromis-sion de Avogadori andar a la Quaranlia, et non in Collegio di la Signoria. In questa malina, essendo venuti a Rialto li Ire Provedilori sopra i Banchi, prima feno metter la campanella e sonar a 1’ hora dieno sentar, e a l’hora di levarsi. Item, elexeno il locho, ch’è sotto la loza dove era li Exlraordinarii. Mandorlo per li battellieri acciò li .portasseno li ducali 500 per bancho ; elexeno nodari rasonati e fanti ; feno far i libri, mandono a chiamar li sanseri di vender partile di bancho mi-nazandoli più non facesse, perché trovandoli li l'ariano Ciizer a la leze. Bor li Banchi sentono a 1’ hora debita et danno li danari, tamen non tieneno danari sui banchi. Fo relenulo ozi di ordine dii Collegio deputalo dii Conscio di X Zuan Jacomo Trivixan era canze-lier di Torzcllo, et questo per fato asolver banditi per via di Cinque di la paxe. Nolo. A Roma, Milan, Zenoa è la pesie grande. Item, a Cliioza di novo, per il che per li Pruvedi-tori sora la sanità ozi fo bandite le barche di Cliioza, né alili ; et a Milan ne muor 200 al zorno et più. A di 11. La malina, non Ib alcuna letera da conto né cosa notanda. Da poi disnar, fo Consejo di X con Zonla di Roma e la ordinaria ; e prima siete il Consejo di X semplice et spazono sier Marco Antonio Arimondo qu. sier Fanlin, per aver fato contrabando el roto la palla de Siocho, che ’1 ditto sia confina per anni 3 a la Zefalonia, et publicada al primo Mazor Consejo ut in conde mnat ione. Da poi, introno le Zonle dentro et fono su varie cosse ; nulla concluso. Di Roma, fo lettere di V Orator nostro, di 7. Manda il brieve di le decime dii clero over bolla. Item, colloquii col Papa zerclia il ducha di Barbón che voi luor l’impresa di Pranza, et mandar 1’ armada di Zenoa in Provenza a tuor Marseia. El clic il Gran canzelier non vien a Roma, ma vien monsignor di la Rocliia ; et che ’1 ducila di Barbón non si partirà se prima anglesi non passano di quà. El che 1’ Imperador feva zenle per tuor l’impresa contra Franza, e questo fa aziò che ’1 re d’logaltera mandi esercito. El altre parlicularità, si come scriverò lede le sarano in Pregadi. Item, il brieve over bolla di le decime ha cosíalo ducali 65. Di Napoli, di Lunardo Anseimi consolo nostro, di 28. Come è aviso de lì per via di Otranto,