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MDXX1V, MARZO.
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    6000; iamen non si credeva questo. Pur non hes-sendo li eserciti in alozamento securo, haveano terminalo mutar, e che nostri alozasse a Lumel dove sono et li yspani a Campestro et Robio. Ma il Go-vernador nostro disse, el la soa opinion nel consulto fo approva da lutti, che si mandasse prima a veder Campaleslro, qual è mia 12 lontan di San Zorzi, dove è alozà li yspani, il qual però non è securo alozamento dove che al presente loro alozano, ujidc el Viceré e li altri, per non alozar al discoperto, con-tentorono di mandarlo prima a veder, ltem, scrive che ’1 Viceré e ducha di Barbon non voleno far zor-nata se prima dal nostro Governador e Proveda-dor non sarà ditto di farla; la qual opinion del Governador loro comendano summamenle. Scrive, francesi sono in Vegevene e per quanto intendeno non erano per levarsi.
        Itcm, mandano alcune lettere intercepte dii signor Federico di Rozolo da Lodi, che scrive a monsignor 1’ Armiraio, qual si scusa ; e di Andrea da Birago che li scrive, come al tulio voleno svalizar le zenle de la Signoria nostra.
761; A dì 30. La malina fo leto in Collegio le lettere venute eri di campo, di sier Carlo Contari-ni orator, di 26, hore é Come si partiva di campo per ubedir i mandati di la Signoria nostra, et andava a Milan et faria la via.
       Di Brexa, avi lettere di sier Antonio Sa-nudo podestà mio fradello, di 28, hore 16. Come hanno, per lettere di campo, dii prender ha fatto spagnoli de Sartirana, ¡uirali per forza e tagliati a pezi fanti 150 e preso il conte Ugo di Pepoli, et li altri se retrorno in la rochela, el presentatoli l’ar-tellaria et fato un poco de rombo, iutrorno dentro et hanno preso Zuan da Birago con altri 150 fanti; et par che nostri doveano mutar alogiamento el giorno de Pasca. Francesi non se sono mossi; ma hanno mandato in Mortara 200 cavali et alcuni fanti.
        Di Bergamo, di 26, hore 2. Come liozi hanno, che grisoni hanno hauto circa un ducalo per uno; non sanno però se con quelli se leveranno senza el compir de la paga. Scrive haver soi messi in quelli paesi, e quello riporterano adviserà. Item, scrive come bozi inulina se ha udito Irazer infiniti colpi de arlellaria. Se iudica el signor Zanino di Medici sia andato a l’impresa di Biagrassa, perché li dovea andare, et per quauto hanno per via di Leco. dicea-no che quelli dentro erano stali a parlamento con
          (1) La carta 75* è bianca.
quelli di fora, per tratar ucordo. Tatncn non sanno di certo il seguito.
   Dii ditto, di 27, hore una. Come hanno lettere di campo, di 25, hore 4, per le qual advisano, dii levare suo de li alloglamenli di Trumello et altri loci, et come erano levali cum tutte le ordinanze, acciò acadendo si potesse far fatto d’arme, videli-cet il marchese di Pescara cum li spagnoli che era l’antiguarda, la balaglia era dii signor ducha di Barbon, et il signor Viceré cum li lanschinech, et relroguarda si era l’esercito nostro. Et per quello li vien affirmalo, mai lu vista la più bella gente el dispostissima al combattere. Ben fu un poco difficile a far levar et cambiar li spagnoli et lanschinechi perché era passalo circa 5 giorni di la paga ; ma el signor marchese di Pescara li congregò et feceli una doctissima oralione, persuadendoli a non voler esser causa di qualche disastro, cum parole mollo amorevole; et che non procedeva da loro che non havesseno hauto li sui danari, ma potissima causa 76 ‘ era stata la perdita de li ducati 14 milia tolti per inimici, et che stesseno sopra la sua fede che non perderiano cossa alcuna. Adeo che li mosse cum tanto animo, che erano dispostissimi al combattere et non vedevano 1’ hora. Tamen, dicto signor Marchese li fece dare mezo scudo per uno a chi volse fino alla paga ; el cussi si levorono et andono ad alo-ziare, li spagnoli et lanschinech a Sancto Georgio, et nostro campo a Ochiobianco, mia doi di San Georgio et da Vegevene circa miglia 10 ; et le nostre gente d’arme e le sue allogiano vicine, et da Ochiobianco a Santo Georgio li va una roza d’acqua dirupata che se poleno soccorere senza esser impediti da inimici ; siché sono in loco securissimo, et non temono ponto di lo inimico et sono muniti hormai de repari. Gionti che forono a questi allogiamenti, se parliteno 6 bandiere de spagnoli et sono andati ad espugnare uno loco nominato Sartirana, terra granda quasi come Treviso, et per quanto hanno per lettere de Milano di heri ad hore 22, el signor Ducha liavea havuto in quella hora adviso che la haveano presa per forza, e dentro li erano 600 fanti,
150 cavalli lizieri. La qual terra è loco de importanza per francesi, per le victuarie. Ror li nostri exerciti sono distanti de Vigeveno 5 miglia et da Mortara 4, et sperano questo faranno ussire francesi di Vigeveno per forza, poi che per voluntà non voleno ussire. Li nostri exerciti sono in alogiamento il miglior de la Umellina, paese fertilissimo e comodo a proibire che da le parte di Novara, verzeliese el Monferrato non vadino victuarie a li inimici. Tamen