MDXXIV, APRILE. 160 da fo lettere, date in galia, in porto dii Zantr, a dì 25 Fevrer, hore 1 di notte. Come era zonlo de li Slamali Ardiri patron ile schirazo, qual parli questa note passada da Modon. Dice che tre schiavi venuti da la Porta de ordine del Gran Signor comandarono che '1 sanzaco de la Morea, el qual fu sanzaco di Berzegorana et fradello di quel che era et hora è signor al Caiaro fosse preso da molti ti-marali, che erano cum ditti schiavi, et conduselo dentro de Modon el lì subilo li feceno laiar la testa; et quello fu a di 23 di l’instante, et feceno quella insalar ri messeno la dilla testa in un fazuol et poi in un raislro el quella fu portala a ConstanlinOpoli per mostrarla al Gran Signor; il che li fo a ili r ma lo ila molti sui amici turchi, i qual haveano vi*dulo sì il laiar de la lista, coma quella melerla in hi suche-la et a stufetta portarla a Conslantinopoli subito, subito tagliata. Dimandalo al dillo patron de schi -r.izo per checossa se dicevacheli era slà tagliata la lesta al dillo sanzaco, disse perché suo fradello che é signor ai Cairo ha rebelluto al suo Signor lurco e chi dice che I’ é andato dal Sophi, chi dice aver tolto la signoria del Cairo. El el dillo patron disse aver inteso da alcuni sui amici turchi, come el Signor lurco con grandissima celerilà dì e notte acon-znva la sua armala ; tamen di questo per via dìi nostro bailo di Constantinopoli se dìa intender più particolarmente tal preparation. Dii ditto, date a Corfò, a dì 24 Marno 1524. Come hozi è gionlo de lì uno breganlin ex-pedlto a luì a posta perii Provedìlordil Zanle cum sue lettere, el lettere dì domino Zuan Contarmi dì missier Marco Antonio, stalo in Barbaria et lì iunlo 91 a li 19 dii presente, per le qual avisano di 13 fusle erano ad ordine per venir fuora questa Pasqua a Zefbi, capitatilo di esse Jesuf rays, cum molli sehio-pelieri, cum oppìnìon di andar a rao Celione, el de lì venirsene in golfo dì Veniexia; el qual adviso hes-sendo degno di fede è di farne conto. El scrive »»»-mediate a la Signoria, et manda la copia di dille lettere, acciò la sia advisala. Per lui Provedilor sì alrova solum con do galìe el la sua de lì, el venendo queslo corsaro non si trova in termine di far il debito suo, et aricordarli l’armi etc. Itetn, scrive la galia Salamoila ha lettere dì quel soracomilo da Napoli di Romania di 12 di questo, qual va in Can-dia per acompagnar el maran di domino Mathio di Pfioli, che vien dì Alexandria mollo rico, el scrive, lato Pasqua, esso Provedilor si leverà di Corfi per andar a Cao Malio per incontrarsi in dillo maran el scompagnarlo; et queslo per averadviso esser fora uno galìon di 250 bole et una fusla grossa di turchi in conserva a danno dì chi men puoi, et poi tornerà lì a Corfil, per trovar danari per dar le zur-me ole. Ancora vene in terra de Ilistrìa uno scrìvali di nave. Disse esser zonlo do nave vien di Soria, vide-licet il maran, patron Francesco Tarlado, qual è dì Coniarmi Minoti, et la nave patron Francesco da Corfù dì sier Silvestro Minio è «orni 22 parleno de l’ixola dì Cipro, et disse a boca, tutta la Soria haver rebellato al Turco, et le lettere non si ave. La qual nova intesa da li Savii, mandono a dirla nel Consejo dì X al Serenissimo Principe, qual disse é una optimi nova per questo Sta lo, perché il Turco sarà occupado di là el non darà per adesso ìmpazo a cristiani ; el fo mandalo a zerear dillo scrivali. In queslo Consejo di X semplice, introno li Cai in el processo dì Jacob liebreo, el fo lelo parte dìi suo processo, et doman sarà expedìto. In lettere dii Provedador di l'armada, date a Corfà, a iii 24 Marzo, scrite a sier Lorenzo Moro suo cugnado dice cussi : Falò el zorno dì Pasqua, mi partirò di qui e anderò iu le aque di Modon el Cao Malio con la galia Grita el Vilura ad incontrar domino Vincentio Salamon, che scompagna el maran dii clarissimo missier Malio di Prioli, che vien cargo di specie rico dì Alexandria. A dì 6. La inalimi fo lettere di sier Carlo 91* Contar ini orator a Milan, di 3. Come hanno a viso di campo, li ducali 10 milìa 600 erano zonli, el altro particularità, et che ’1 Duca havia comen-Zalo haver li panni di seda e dì lana per li ducali 3G milia, dì quali soa excellentìa se ne servirà di danari. Item, manda do relalione zerca grisoni. L’una é quella si ave per via dì Bergamo, 1’ altra è questa qui solo scritta. Scrive come Zanin di Medici mai ha voluto andar a luor il ponte fato per inimici, scusandosi che per le pioze non havia potuto; hor che vien bon tempo l’anderà. Iìclatione fata a dì ultimo Marzo 1524. Una spia referisse, coire il capitano Tegen grisone, sialo a Tyrano per levar genie descriple in Vallo-lina el condurle a Morbegno, loco de dilla Valloliua al basso, el voleva darli dui lesioni per homo, et loro non volseno recevere li ditti danari, digando voler la paga compita, avanti si levassero di csxa. Et esso capii,mio Tegen instava li lolesseno, perché quando poi fusseno a dilla terra de Morbegno li dariano il resto; et refusando.loro la partita, dito capitanio se partite corozialo. El questo fu la seplì-mana passala ; et si ha di fermo che niuuo di Val-