273 UDXXIV, APRILE. 574 550 e più a l’anno. Etiam ave ducati 400 et ducali 30 e ducati G, et li resta ancora altri bolelini; et tocò la man al Doxe e la Signoria e il Collegio integrandosi di la ventura abuta, el poi dele da disnar a quelli erano in Collegio di le biave l’alltro eri, perochè, essendo in renga e parlando, uno puto li portò la nova, al qual promesse di bonaman ducati 100. Questo ha tenuto corte sbandia sii zorni, soni etc. e campano a san Filippo Jacomo, più che si fosse riinaso Procurator. Ila fato gran pasti, veste a tutti di caxa soa di novo etc. Il loto tutta via si cava a san Zane Polo; ma con poca alegreza di chi ha posto, per esser venuto fuora il meglio. Se intese quello fo dito eri non esser vero, perchè fo lettere di Cypro di primo in alcuni cyprioli è qui, dii zonzer li certi mercanti di Soria: etiam Andrea Negro dipone la Soria non aver rebellalo; nè dice di l’anegar di quelli mercanti 18, come fo ditto. Di Cao d’Istria, fo lettere di sier Zuan Minoto podestà et capitatilo, di 27 di questo. Avisa come turchi, eri lo 8 zorni, numero 5000, Ira i qualli erano 400 schiopelieri, hanno corso per uno loco dillo Melichla, e hanno menalo via un gran numero de anime e di cosse, esser ritornati ne la Bossina. Tulli questi contorni sono stati in gran paura e ancor non sono securi. A dì 29. La malina non fo alcuna lettera di campo, che tulli si meravegliava ; etiam di Milano da poi la nova fo scripla dii levar francesi di Milano. Da poi disnar, fo Collegio di la Signoria per dar audienlia publica, et li Savii si reduseno a consultar e dar etiam audienlia. Da Milan, di V oralor nostro Contarmi, di 27, hore .... Come non havia altro di campo; etiam si sleva suspesi. Di campo, dii proveditor Pexaro, date a Caxelin a dì 25, hore 12. Come francesi haveano in Novara gran penuria di viluarie el strami; et era ritorna il suo messo sialo a Garnopoli, dove diceva ivi erano 300 lanze francesi con monsignor di Lon-gavìlla, nè erano per lavarsi. Item, come si levava il campo, e cussi il campo dii Viceré per tirarsi più avanti, et tutavia le zente cavalcavano. Dii ditto, date a Caxal Beltram a dì 25, hore 23. Come il campo nostro era lì alozato, eh’ è propìnquo al fiume dì la Gogna, el spagnoli erano alozali poco più avanti a Viadra, vicino a Novara dove è francesi, li quali haveano date l’arlellarie in / Diarti di M. Sanlto — Tom XXXVI man di sguizari et sì doveano etiam loro moversi di Novara, el erano stali quel zorno in arme; ma inteso li nostri eserciti esser mossi non volscno ussir, i quali devano fama andar conira sguizari ; el che haveano auto avìso sguìzarì averli mandato a dir, che erano bastanti da se da venir avanti, el che voleano Ire page; concludendo di cerio essi francesi erano per levarsi dì Novara. Item, se intese dì la morto dii Contili di Marli-nengo condutier noslro el zenlhìlomo nostro, chiamato ...........qual morite a Caxal san Gevaza su quel di Monferà, a dì 54 dì questo a bore 3 di noie: havia conduta . . . hoininì d’arme. Di Caravaeo, di sier Zuan Moro provedi-tor menerai, di 27. Come aspectavano lì ducheschi, zoè il signor Zanìn, venisse, e li stavano; nè quelli di Lodi più sì movevano el stavano restretti. A dì 30 Aprii. Vene in Collegio el Legalo dìi Papa solicìlando il posesso dii vescoado di Vicenza. Il Doxe li disse si vederìa. Di Milan, fo lettere di l’Orator noslro, di 28, con avisì dii partir dì 10 bandiere di sguizari dii campo di francesi e andar a caxa soa, sìcome dirò di solo. Di Bergamo, vidi lettere di 27, hore 3 di note. Come hanno, le zelile di Lodi sono mollo re-slrelte e molti fanti se ne vanno via per non esserli dato danari di la loro paga e non vi è ’1 modo di dargeli, et che molli foraussilì el cìtadinì di Lodi si rcduceano in loco sicuro di là de Po, perchè li molto si mormorava che di brieve si babbi a luor la impresa sopradilla di Lodi. Dii ditto, di 28, hore 24. Come mandano una lettera aula da l’Oralor noslro a Milan qual dice cussi. Magnifici etc. Altro non mi occore, solum lì dirò quanto mi alrovo questa matina. Lo Illustrìssimo signor Duca à auto leliere dì Arona dì uno domino Anchise Visconte di beri ad hore 54. Scrive queste formai parole: Illustrissimo signor mìo. Vi adviso certo, ve dico come che bandiere 10 de sguizari sono partili dii campo francese, et sin vano, per colline che non li anderiano camoze, verso casa sua el pagano fino el sole; vanno con grandissima paura, dicendo gran mal de francesi a lì qual sono mancale dii tutto le viluarie, et el giorno de 5G non ne haveano niente, salvo che quel giorno li gionse 300 brente di vino le qual a pena sì viseno ; si clic V. Excellentia pd reputar vìncta la impresa. Questo è quanto mi atro- 18