271 MDXX1V, APRiLE. 272 cavalli di slralioli di Nadin se baveano uniti con de ^ quelli di Lavrana, che erano in (ulto numero 70, et andorono driedo li turchi et li zonseno fora del con-tado apresso Mirane. Li nostri.... fanti, li ijuali erano con li cavalli fora a Cliainegnane, sempre mai se-quilorno el campo do le ville che haveano fallo la preda, et discoperse li nostri slratioti et se unirono di compagnia fora del contado nostro, el li tulli di compagnia delibarono a combaler, e veramente da valenti homini deli dentro, el li turchi li aspelorouo con grandissimo cor et combatcrono uno bini pezo. A l'ultimo li turchi vollorono le spalle et al lutto li se rumpete, et li nostri seguirò la viteria,.ne ama-zarono 34, de li quali la mazor parte fono portale le teste in questa terra, el ne fo menati vivi 22. Cavalli sono sta menali fino bora in la (erra 52, el la* mazor parte d'essi sono boni cavalli. Li nostri l'amegii banno menato 4 in casa nostra, el dui turchi furili. LI Piero Vadelich nostro fame.o lece scontro di lan-za con Stoolavaeh In quale era locolenenle de Da-miaii Clochosich, uno valentissimo homo el gran martelosso, e da valente homo l’aquistò el aqui- < stalo che l'have li lagiò la lesta, la quale ha presentalo al magnifico Capilanio, e li promisse scriver a la Signoria dii suo bon portamento che ha lato li nostri fumegii, per ha versi porlato da valenti bollimi. Ancora I’ è slà amazado quel gran valente homo turco nominato di Lizafer Bisli bassa, lo quale questa invernala haveva deslidato a cora-bater inissier Zorzi Bosichio. Lo quale veramente è slà aquislà con grandissima fatica: una bora de longo ha combalulo, che li era adossu il de li nostri che mai el podeva conquistar; lo quale era armalo da cavo a piedi de arme bianche bellissime suriane, de le qual arme parie ne lo portale per li nostri famegii et parie per quelli de missier Nicolo de Tricho; le quale ho in caxa, el ho gran piacer de haverle. Et molti altri turchi, homini de gran fama sono morti, el parechi de quelli che sono presi sono homeni da ben, et spero se scoderanno ben. In Zara, a di 26 Aprii 1524. Et in lettere di campo, di 24, dii provedi-tor Pexaro è. Dii zonzer li in campo li 2000 lan-zinech ; el che uno suo nontio ha mandalo a Gar-nopoli per saper di le lanze francese, qual ancora non è ritornato; et che monsignor I Armiraio ha via consiglili Padellane a sguizari pregandoli aspecla-seno ancora perdozoi’ni; dove si pativa mollo maxime di strame. Fo lelo una lettera dii Viceré, scrita a la Signoria nostra, data a dì.... sotoscrita Carlo de la Noys viceré. Lauda mollo il nostro Gover-nadore il proveditnr Pexaro, i quali mediatili i l'.'ro boni conseglii si è slà vincitori si poi dir di l’impresa, et voria le nostre zelile di qua lolesse l’impresa di Castel Lion, et poi seguiria ogni ben. Rin-gr.iliando la Signoria el offerendosi. Di Milan, fo ìeto una lettera di V Orator nostro, di 24. Dii zonzer li 3 oratori de grisoni, scusandosi li grisoni sono venuti non è slà di voler di le soe lige, quale voleno lenir l’amicilia con sna excellcntia ; a la qual audienlia il Duca volse vi fusse il prothonolario Carazulo orator cesareo e lui Orulor nostro. E li rispose acelava le scuse dummo-do perseverasseno el punisseno quelli voleano venir sul Stailo di la illustrissima Signoria el il suo. Questi oratori poi dimandoiio la reslilution di 3 loro nave fono tolte sul l.igo di Como per li subditi dii Duca. Il Duca ordinò fargele restituir. Itevi scrive esso Orator, il Duca desi era nostri loj l’impresa di Castel Lion per andar poi in Lodi, dove in Lodi sono 800 fanti col signor Fedrigo di Bozolo, i qual è mollo mal coutenti per non liaver liauto le page, el pativano di victuarie; i quali stavano re-streti ne più ussivano fuori. Di Caravago, di sier Zuan Moro provedi-tor generai vene lettere, essendo Pregadi suso, overo questa matina, di 26, hore 2 di nocte. Come, ha vendo inteso la nova di Milan dii partir di francesi, la mandò a dir a Lodi al signor Federico, el qual disse che si cussìferaj non bisognava venir a bombardar Lodi. Item, che quelli di Lodi non us-sivano più a daunizar; et clic l’aqua di Ada era cressuta e ruinà uno ponte e anegà 18 homini. Et questo aviso si ha per lettere dii rector di Crema. lìl venuto Pregadi zoso, se intese esser zonlo in Risina mia nave patron Andrea Negro, parte di Soria a di 9 Marzo ; el fo dillo esser morii 3 da peste su dila nave; et fo dillo esso patron aver ditto la Soria esser rebellata.el che erano montati su uno gripo 18 nostri mercadanli per montar su la nave e passar in Cypro per il morbo era in Soria, el che erano anegati ; la qual nova fo mollo dolorosa a quelli hanno li soi de lì, el si desiderava saper il vero. A dì 29. La mulina vene sier Marco Antonio 162* Contarmi l’avocato, vestilo damaschin cremexin a manege dogai in Collegio acompagnato da parenti el soi compagni Eterni; il qual ha haulo la pallà dii Moranzan, vide!icet l’altra meza, che vai più che la prima, che ....... afilarà da ducati