487 »IDXXtV. LUGLIO 488 futi per Sua Santità. Item, poi parlò al signor Alberto di Carpi, qual è oralor dii re Ch risi ¡unissi ino, ìnferioquendum zerca le Irieve, non lo trovò cussi caldo come prima, dicendo il Re suo voi ¡¡'acosse: prima che ’1 stalo di Milan sia depositado; secondo, che non si parli del ducila di Barbon; lerzio che ...............Scrive la terra sta bene di peste. Di Mar in Toso, di 18, scrita a Francesco Spinelli. Da novo poco c’è. Vene l’altro zorno il Cardinal di la Minerva stato legato in Uongaria, el fu col Pontefice o poi si parti è andato a Caieta sua patria per cagion di peste. Si dice che per questo anno la Ilongaria non bara male, e che questo san Michele si ha a far una dieta ne la qual si ha ritrovar il re di Polonia, qual volendo, il regno di Uongaria sarà sicuro; se ragiona che andarà a questa dieta. Il Cardinal Campeggio, di' è legalo in Alemagna, e la dieta si dovea far in Alemagna, l’Imperator non voi si fazi, e li danari che portò il Legalo è reslati in Uongaria in mano di Foclier a requisilion dii Papa e dii Legato. È stato dito de qui, che spagnoli hanno messo in terra le artellarie in Provenza, et che Tarmala francese gli havea voluto obviare, pur l’hanno messe; e questi francesi dicono che si prepara la persona dii re Christianissimo, et uno exercito per l’impresa de Italia. Di Iriegue si ragiona, et si dice ¡»spedar uno di lo Imperalor. Mio sia quello ci aiuti. La peste di qui, Idio laudalo, è molto cessata; speratilo in Dio ili tutto cessarà, et ussiremo di questo pensiero el travaglio. A dì 23. La malina, la note passada, fo gran pioza, el cussi questa malina; etiam da poi disnar; sichè fo gran pioza. Di Uongaria, di Vicenzo Guidato secretarlo, fo loto letere in Collegio, date a Buda, a dì 20 Zugno. Coni?, havendo fato turchi quella forleza vicina a Severin,si poi dir haver haulo quella forleza, et il vaivoda di Transilvania, elqual dovea andar per socorer quel loco, non si sa dove el sia. Imo, scrive si tien Severin sia preso; qual si cussi lusse, non mancheria se non un’ altra forleza chiamala Temi-svar a prender, qual presa, lutto il regno saria preso. Il qual loco è dal teremoto mollo conquasado. Da poi disnar, fo Pregadi et leto le soprascripte letere, Roma, Spagna, Constantinopoli, eldo letere di le cose di le armade francese, una di don Hugo di Mon-cada capitanio di l’armada cesarea scrive al \ icerè, e l’altra di un altro. Fu letto la lettera dii Signor turco, et dii san-zaco dii Ducalo. Fu posto, per i Savii lutti di Collegio, scriver una lettera al Signor turco in risposta ili la sua, scusando la Signoria noslra di Glissa, el non bave-ino fato alcuna cosa, per voler rnantenir la bona paxe havemo con lui, et ne piaxe che ’I mandi quel suo a inquirir di queste cosse, et...... Et in consonanza seriplo al sanzaco dii Ducalo, et da mo’ sia preso, che al suo nonlio sia donado una caxaca di veludo .... et una di scarialo, et a’uno suo una caxaca di panno rosso. Et fu presa di tulio il Consejo. Fu posto, per sier Piero Landò e sier Lunardo Emo consieri, Savii dii Consejo e terra ferma, far venir qualro galle in Golfo sotto il Capitanio del golfo, sicome la continentia di la parie noterò, vista 1’ hahi eie. Et sier Francesco Donado el cavalier provedi-tor a l’Arsenal andò in renga, el parlò la eondilion di le galie di l’Arsenal, che sono bon numero, ma mal in ordine di coredi perchè non hanno li danari li bisogna. Fu preso darli li danari dii lolo, et non ne hanno haulo ducali 300, et volendo ¡1 reslo, è slà 286 ' fallo mandalo che non li sia dati, dolendosi mollo di questo. Bor parlando, sier Francesco Bragadin savio dii Consejo disse : « Missier Francesco vegnì zo-so che \i provederemo di danari ». El andò la parte et fu presa di lutto il Consejo. Fu posto, per li dilli, che li danari resta a scuo-der di la ultima decima numero 202 persa, sia ubli-gà a l’Arsenal, el li debitori habino termine a pagar fino a di 8 Agoslo senza pena, e passadi si seuodi con 10 per 100 di pena. Fu presa : 130, 41, 2. Fu posto, per li Savii ai ordini, che la elelion di oficiali di le galìe grosse siano eletti per altra forma di quello si feva prima, videlicet come fu preso : di farli dii 1521 adì 7 Marzo in questo Consejo, videlicet che li capitani de le galie grosse ultimi re-tornadi elezino tra loro corniti e patroni, e li patroni elezi altri, et siano balotadi poi nel Collegio, et atenlo che la elezion per quel si vede non va sincera, pertanto sia preso che li quattro capitani predilli con Ire Savii ai ordini, et li Provedilori sora l’armar debano tra loro far la dilla eletion et li Patroni loglino i soi, el siano poi balotadi in Collegio, sicome in la ditta parte si conlien. Et sier Alexandro da dia’ da Pexaro, slato ultimo Capitanio di le galìe di Barbaria, qual è di la Zonla, andò in renga et parlò conira questa parte, dicendo non dia inira venir li Savii ai ordini perchè non hanno pratica; ma ben li Provedilori sora Par-