517 Di sier Andrea Navaier et sier Lorenzo di Prioli oratori vanno a la Cesarea et Catholica Maestà, date a Parma, a dì 31. Scriverlo il camiti hanno fallo per zonzer li, però che tulio il sta- lo dii ducha di Milan, da quella lerra in Cuora è amorbaio, el cussi la riviera di Zenoa el Zenoa, et che amleriano a la marina a Livorno, dove speravano haver nave per poler passar in Spagna, overo a Zenoa, tamen li è grandissima mortalità, morii più di 50 in caxa dii doxe eli Zenoa, tamen vede-rano. Scrive come in Parma hanno hauto recapito con gran fatica per esser quella lerra sana; ma è slà ricevuti per amor de la Signoria nostra. Fu posto, per i Sa vii tulli, la materia de eri, et fo gran dispulalion, nè altro fu fallo in questo Con-sejo che parlar. Et fu expedita, come iudico, ma fu secrelissiina; sapiando poi con tempo ne farò nota. Fu posto, per li Savii dii Consejo e di terra ferma, che alento li convenienti ordeni posti per li reverendi colectori exatori di le do decime dii clero, sia preso, che tulli quelli pagerano in termine di uno mexe da poi sarà publicà quello restano debitori habino di don 10 per 100, et passado si scuodi senza don. Ave 172, 2, 4. Fu posto, per i Consieri e Cai di XL, una taia a Coneian, dar libertà a quel Podestà e capitanio di bandir con taia vivo lire 600, morto 300 et comfi-scation de beni eie. 143, 2, 10. In questo Pregadi, in la maleria secreta, di scriver a Sibinico, sieome scriverò inleso l’abbi. Fu posto, per li Consieri, Cai di XL e Savii tulli, una lettera al relor e provedilor di Cataro, che ha-vendosi dolesto li noncii diPerasto quel suo cavalier li usa asperità in mandar a tuor sali a Cor-fù e altro, però.volemo più non siano tanto angarizadi, et mandandoli per ruodolo siano pagati ut in litte-ris. Fu presa. 142, 1, 8. Fu posto, per li Consieri e Cai di XL una gratia a uno Arcanzolo di Zuane da Schio inzrgner, far uno edificio di alzar aque salse, per il che si potrà far molini da masenar farine qui e contorni, a lui e soi heriedi e possi vender, e la fazi in termine de anni do. 145, 15, 3. 303 * Di sier Mareo Antonio Venier el dotor, da Homan, a dì 2 Avosto. Mo quarto zorno ricevete lettere di la Illustrissima Signoria, per le qual efìcacissime le imponeva a procurar al lutto di trasferirsi dal l’illustrissimo signor Ducha intravenen-do una differentia di brexani cum cremonesi del fiume de Oglio. Et cussi eri malina andoe a Trezo 518 insieme con do oratori brexani venuti per dilla causa, et quando fue al porlo di Trezo, lo illustrissimo signor Ducha lo incontrò, el subito smontato dii porlo dove sua excellentia era venuta di castello circa lontano mezo miglio, el ivi dismontalo lo abra-zoe et carezoe esso orator tanto humanarnente quanto si possi imaginar. Da poi montati a cavallo, falli molti contrasti, volse al lutto esso Orator precedesse usando graciose el dolce parole, si come si conviene al svisceralo amor che porla a la Illustrissima Signoria. El cussi cavalcono el si reduceno nel castello sempre precedendo sua signoria, perchè lui Orator non poteva far altramente, el di compagnia andono in una sua camereta adornata per la venuta sua. Et perchè soa excellentia non havea ancora udito messa, F andoe el volse esso Orator restasse a riposar lì fino el ritornava. Et ritornato, steleno per circa una bora insieme in seeretis, et andono poi a disnar insieme, e volse esso Orator avesse ¡1 primo loco, con lante altre dimoslrationi, sì a lui come a tutta la famiglia, che saria longo ricontare, dimonstrando grandissimo bon volere et affectione a la Illustrissima Signoria. El stele cum sua excellentia fino zerca alle 22 hore, e volse poi iterum vegnir a compa-gnarlo fino al porto. El cussi vene, et il reverendo monsignor Carazza orator cesareo insieme, qual prima era venuto a visitar lui Oralor et se ne ritornò a Roman, dove zonse a hore do di note. Hebbe gratissima audientia, di la qual non si potrìa tanto laudar che li efFedi non excedano. Scrive, esso signor Ducha li monstrò alcune nove havea hauto, che era che ’I ducha di Barbon procedeva avanti senza poco contrasto, et doveva ormai atrovarsi a 304 ......in Provenza, et che l’armata cesarea sa atrovava a Monico dove era ritornata, et haveva preso uno di questi giorni una nave grossa francese et una galera, et da poi ritornali ivi a Monaco; et F armala francese era a Marsilia, el che don Hugo di Moncada capitano di l’armata havea preso una isola nominata santa Malgarila, et uno castello dillo rastei Honorato, et quelli di la terra havea iurato fedeltà alla Maestà Cesarea. Et che era giontoa Monico il conte di Genevra con 5 barze armate a favor de F impresa. A dì 7, Domenega. La malina, vene in Collegio F orator di Milan, et monstrò lettere dii Ducha in conformità di quelle di F Oralor nostro, et zerca la differentia di Oio voi far quello voi la Signoria eie. Di Verona, di sier Polo Nani podestà. Qual risponde zerca le lettere li fo scritto a far di la mo- MDXXIV, AGOSTO.