13 UDXXIV, MARZO. 14 retirorno a la lerra cl di loro nc fu preso uno, de li nostri mori un cavallo ferito da un scoppo (schioppo) tiratuli da le mura di la terra; et cussi li nostri se ne ritornò eri sera, che era zerca horc dui di notte. Sichè queste è le gran prodeze di bra-vosi francesi, o che I fazino con arte, opur che sia per paura, non posono pensare cosa alcuna che di qua non sia ancora pensala et provedula. » Et il Collegio di Savii, reduli in palazo dii Doxe, deteno audicntia a la materia dii credilo leva per i 3 Savii sora la revision di conli di ducali 11 tnilia et più, che nulla dieno haver. Et io Mdrin Sanudo, o/im Savio ai ordeni del 1503, laiai et anullai questi soi aserti crediti insieme con sier Francesco Mo-rexini, che bora è Avogador, qual era mio collega, et cussi hozi parlai, mostrando nulla dieno haver per parte publice e conti veri, presente la parie con i soi avocali, et sier Francesco Morexini sopradicto, et sier Troian Bollani etiarn savio ai ordeni. Et mi rispose sier Luca Minio et sier Marco Antonio Contarmi loro avocali, et si stette fino hore do di notte. Di campo, vene lettere di sier Carlo Contarmi orator, di 28, da Castrano, hore 5, in eifra. Come liavea parlato col ducha di llrbin sialo di là di Texin a veder li alozamenti, et scrive quello fo parlalo in tra loro, ut in litleris, et come mandavano li maestri dii campo a veder. Di Bergamo, di 29, hore 3. Questa nolle è ritornato da veder li passi il Captiamo di li con Babou di Xaldo capo di colonello, per li qual poles-seno cullar grisoni, et dice sono passi molto fastidiosi. El quesla malina havemo consultalo insieme di le previsione si debbi fare, et havemo concluso che ben se li poi obstare eoo qualche numero di fanti. Et prima havemo deliberalo de (uorli le vi* tuarie al descender li monti, et poi far che li fanti facino lesta in quelle prime terre. Ben non si curano troppo quundo intrasseuo in una terra over villa, che si chiama 1 Olino, perché ivi non barano situane, e poi volendo venir a quesla volta, li sera forzo passar peritilo loco che si chiama la Piaza dove havemo deliberalo de meterli 500 fanti usali cum qualche uno «lire di le vallade et ivi alquanti archibusieri, el li noslri farano certi repari rompendo tulle le strade; ita che coucludeno che non serano per passare di qua dii ditto loco di la Piaza senza nostro voler, perché doi giorni soli che li lenissemo in zanze facendoli contrasto, moririano da fame. Sichè non sono per passar per questo territorio sentendo le (1) La carta 5* c bianca. previsione si fanno. Se li haria ben obslnlo a la cima di le montagne; ma poleno ascender per tre vie, et seria difficile voler custodire queste Ire vie. Però 6 * si ha concluso far testa nel loco di la Piaza, perché venendo per qual slrada volano convieneno passar da la Piaza. Sichè, havendo li fallii usadi el 1000 di le vallade di brexana, senza dubio uui siamo per de-vedarli il passo che i non ealerano per questo territorio. Poleno etiam calar per Valcamonica ; però è bisogno, se volesseno far quella slrada, li reelori di Brcxa facino ancor loro il suo debito a non li lassar passar. Polqno etiam passar per el terreo di Leco, per il lago, ma queste due vie li sono più difficile che questa di bergamasca. Sichè si lien, intendendo queste provision muterano proposito e penso-rano al fallo suo; sichè di grisoni non è ila dubitar per li boni ordini posti. El come siano messi qui dentro 300 fanti, quesla terra, per adesso, è secu-rissima ; sichè desiderano li siano mandali li dilli fanti. Qui sono tiOO fanti, i quali non poleno durar a far le guardie a lauto circuito. A dì 3. La malina, vene in Collegio sier Bernardin Polatii XL criminal, e monstre che lui non è debitor, aleuto la cassa a la mercadaolia fece sier Marco Antonio da Molin suo collega, qual lui inlacò; et aldito sier Alvise Bon dolor, avogador, qual fe' il processo, fu lerminà clic lui non fusse cl debitor el fosse rimesso ili Quarautia ; e cussi rilornoe. Vene l’oralor cesareo don Alfonxo Sanzes, parlando di nove dii campo, el vene per saper di novo. Di campo, fo lettere di sier Carlo Contarmi orator, di 29, hore.....da Casirano. Come haveano lerminà rimandar li maestri dii campo a veder li alozamenti di là di Texino, a lento spagnoli alozcrano a Gambalona, et noslri a Tor-mello, qual è picolo alozamenlo el in campagna, et quanto riporlerano aviserà. Di Brexa, di sier Antonio Sanudo podestà et sier Lorenzo Bragadin capitanio, di primo. Come erano ritornali quelli fono mandali a veder li passi di Valcamonica, per dove polriano venir francesi, el scriverlo per dove è il modo di obviarli, ut in litleris. Di Bergamo, vidi lettere di primo. Come, in 7 quella matina haveano hauto lettere di campo di 28, el in quesla sera di 29, per le qual pare li eserciti siano per passare Ticino per obsidiare Vegevene, perchè da quella parte li veneno tulle le vicluarie a francesi, et forsi, essendoli lolla la comm odila da quella parte, muterano preposilo di slar a Biagrassa, benché, per quanto referiscono li exploralori stati a