49 MDXKiV, MARZO. 50 lizieri et 500 fallii era parlilo et anelalo via, el questo si dice per non aver danari. 25 • Dii dito proveditor Pexaro, da Tornei, di 7,hore 3. È, olirà quello ho scritto di sopra,come, persuaso per il Viceré il nostro Governador a mutar alozamento overo farlo mular a li inimici, esso Governador disuase, dicendo quello esser un sba-raiar, e che meio li pareva star in li alozamenli et vincerli con la spà in vasina. Et che ’1 Viceré havia proposto di mandar 1000 fanli, cavalli lizieri et ar-lelhirie per expugnar Mortara. il Governador preditto disse questo esser tentar il fato d’arme senza far guadagno alcuno. Pur fu concluso mandarli certi fanli e cavalli lizieri. Et come il duca di Barbon tirato esso Provedador nostro da parte, disse la Signoria poiria mantenir la impresa con prestar danari al Duca su una terra che se li daria ; e che lui Pro-veditor rispose non poterlo far perché li danari bisogna per pagar le zente, poi per causa di turchi bisognava a la Signoria far armata. El Barbon disse: « Perdoualime, Perdonatime. » Scrive come, a bore 22, quel zorno francesi in ordinanza veneno lino a li alozamenli de spagnoli a Gambalo, quasi desfidandoli al fatto d’arme, el fo scaramuzato con loro, et fo morto uno homo d’arme yspano et uno preso per francesi, e poi si levorono el fo mandati li cavalli lizieri driedo per intender li andamenti di essi francesi. Dii duca di Milan, fo lettere in campo. Come el preparava 5400 fanli per ussir fuora con ar-tellarie e andar a expugnar Biagrassa, la qual si tien per francesi, et vi é dentro fanli....... 26 Adì 11. La matina, fo lettere di campo, di 8, hore 18, di sier Piero da cha’ da Pexaro proveditor generai, date a Torméllo. Come li francesi et li nostri grossissimi hanno scaramuzato, et li nostri hanno scorso tino a li soi repari, et hanno morto fanti francesi da 20 in suso et preso da cavalli 10. Ben pensa diman sarà maior scaramuza. Dio ce aiuti 1 che dubita a questo modo si farà fatto d’arme, come ogniuno dubita. Di Bergamo, vidi lettere di 8, hore 13. Come di campo, hessendo venuta la posta, hanno lettere di 5, con.1’ aviso di la presa di Garlasco per forza; el qual loco era assai ben munito et forte, tamen come li inimici, che erano denlro, visto li nostri li facevano la batlaria, messeno una bareta fora de le mure in segno de acordo, et come li nostri visteno cussi, tulli disordinatamente saltorono alle mure et a la batlaria fatta, el in uno octavo di bora lo preseno. Ma perchè furono di quelli volseno sguazar le / Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXXVI. fosse che erano profonde, se anegò da 90 persone et molli homeni dabene, tra li quali se anegò el signor Baldissera Signorello, un giovane nominato el signor Ruberto P;davicino, che serviva la Signoria nostra dii suo per farse grande, et un fratello dii Conlin da Martinengo. Ita che è stà maior la per-deda che l’aguadagno. Hanno sachizata essa terra, la qual era assai rica, et morii quasi quanti erano denlro, sì soldati, come terrieri. Et in ditto loco di Garlasco si era poslo lo illustrissimo signor duca de Urbìn guberuator nostro cum il suo colonello, et zercava di fortificarsi dentro. Havevano adviso in campo che li inimici erano tulli passali Ticino ed andati in Vegevene, et subito zonti deslozorono lutti li fanti italiani erano lì denlro, et messo in suo loco sguizari, ita che italiani se sono sdegnali e ne sono venuti nel nostro campo, con uno nostro trom-beta, sebiopetieri zerca 70. Et dice dicto trombeta, si havesse voluto aspectar ne veniva un bon numero; e par dicto campo sia parlido di Biagrassa per re-spetlo che molto cominziavano a patir de vicluarie. ltem, quelle gente che erano partite de Lodi sono ritornate in Lodi, per non haver potuto passar Ticino per obstaculo di le genie ussite di Milano; siché faranno star questi paesi cum qualche suspeclo. ltem, scrive, di campo esser aviso che ’1 Coniarmi orator, ne la bataria de Garlasco non ha facto da orator ma da un Cesare in sollicitar la baiaria come degno capilanio. Dii ditto, di 8, hore 5 Va di noctc. Come in quella bora era gìonta la posta di Milano con lettere di campo date heri a dì 7, hore 18. Non li é cosa alcuna di novo, salvo che francesi con tutto lo exer-cito sono in Vegevene, e si dice haver mandato bono pressidio in Novara, el si dice serà forzo usi- 26 * scano de Vegevene, perchè li nostri li toleno le vi-tuarie; et heri per mostrarono di ussir di Vegevene facendo un battaglione, et li nostri li aspectavano con gran core, tamen non sì partiteno da li muri. Da Milano e\ signor Duca ha sciiplo a quelli rectori di Bergamo, per sue di heri, come haveva deliberato de far ussìre lioggi quelle gente ussiteno a l’opposito di quelli di Lodi. Tamen hoggi si ha aviso de Milano, che ancora non erano ussite, e questo perchè non erano ad hordine li carri per condure le vicluarie et munitione; ma subito fusseno in prompto et pane et carri, usseriano da fanti 5000 forestieri et 4000 de la'cilà, cum arlellarie, et voleno andar ad expu-gnare Biagrassa. Ben prima vogliono pigliare castello san Giorgio de mano destra de Bia, el voleno andar cum miglior ordine che non hanno fallo con- 4