67 MDXXIV, MARZO. 68 la zornala ; cosa mollo pericolosa. Con altre parole in conformili di quanlo eri li fo scrilo, et non si mancherà di mandarli danari. Fo mandalo Ire di Collegio a Rialto a veder di aver danari per mandarli questa sera in campo, i 37" quali fono sier Luca Trun el consier, sier Hironimo Justinian procurator savio dii Consejo et sier Tomà Coniarmi savio a terra ferma, qual etiam è Cassier di Collegio. E nota. A di 12 di questo, mandono ducati r>00() in campo. Da poi disnar, fo Consejo di X con Zonta. Nolo. Questa matina fo expedito lettere a Roma, qual vadi in hore 36, con scriver a l’Oralor parli al Papa di questa presa voi far li cesarei di venir a la zornala, et che Soa Santità atendi a ultimar le trieve e scriver in campo di questo. Di campo, vene. lettere di 13, hore 17, più vcchie di quelle di questa matina. Come . . . . In questo Consejo di X con la Zonta, preseno luor ducali 16 milia di Monti, videlicet di quelli deputadi a pagar Monte Novissimo......et li uhligó li depositi di Fevrer et Aprii proximo, che sarà 1 r>25. Et mandono sier Alvise Mozenigo el cavalier cassier dii Consejo ili X zoso a luor danari per mandar in campo, e mandono oro ducali 4700, et per dar a li cesarei ducati 5 milia per reslo di quello dìeno aver, iusta la parte presa in Pregadi, aziò li mandi in campo ; e li deleno. Et questa mattina, fo in Collegio domino Francesco Taverna oralor dii duella di Milan, parlando di queste materie, eie. Et licenlialo la Zonta a hore 23, restò Consejo di X semplice. 38 Noto. In le lettere di campo di 13, scritte di sopra, zonte in questa matina a dì 16, è: come, hes-sendo reduli in consulto, era slà preposto per il marchese di Pescara di alozar a Sarlirana 8 mia lonlan di Gambale verso Po, et voleano far uno ponte su Po, havendo però prima munito il castello di Garlasco di preseidio; et questo volevano far per luor le victuarie a francesi; poi a Borgo di Besignana sopra Po, qual è tenuto per li nostri che è di là da Po. 11 qual loco di Sartirana è in man de inimici el è lonlan di Borgo mia 7. Item, Breno non si lien per alcuno. Rovio mia 8 lonlan di Ca-stelnovo el 7 di Verdelli e di Novara. Il nostro Go-vernador volse luor tempo a risponder per volerli prima mandar a veder, dicendo esso Governador, questa guerra si finiría con far fallo d’arine come si fa le altre guerre, dicendo per 10 over 11 zorni se poi temporizar; ma disse al nostro Provedilor che ’I vedeva che bisognava far la zornata. Et per uno francese preso di là di Tesino, si ha inteso che nel campo di francesi non si ragionava di altro che di far la zornata, et che hanno abondantia di viver, ma carestia non picola di danari. Et fo serillo per Collegio in campo, scrìvi esso Provedilor l’opinion loro e dii Governador di poter salvar le nostre zenle in caso spagnoli volesseno venir a la zornata, meravigliandosi del Viceré che voi venir al confliger. Et auto questo aviso, se li risponderà e darassi l’ordine di quanlo si ha a far. Vene in Collegio 1’ oralor di Milan el portò una lettera dii Duca di 3. Come li scriveva venisse a rìngratiar la Signoria di quello la fa per la comune impresa, et scriverla a li soi agenti in Geradada per dar li alozamenti a le nostre zenle. Noto. In le lettere dii provedador Moro è questo aviso, che Babon di Naldo, qual è in Roman, li scrive certi soi fanti aver preso alcuni tanti di quelli è in Caravazo, i quali dicono la notte lutti a dì 14 sì leveriano di Caravazo el lenderiano in Lodi, dove lasseriano pressidio, et il reslo anderiano a trovar il campo grosso. Fu proposto, per il Serenissimo, mandar uno nostro in Milan apresso il Duca, e tamen nulla fu deliberato. Fu mandato Andrea Rosso secretario a caxa di 1’ oralor cesareo, era indisposto, a dirli le ledere sì havea haulo di sier Andrea Foscolo luogotenente in la Patria di Friul, di certi garbugii fanno li cesarei conira quelli di Cividal di Friul contra li capitoli, però voghi scriver in bona forma : e cussi scrisse. Di Berna, di l’ Orator nostro, date a dì 9 38* et 10. Come il Papa havia auto a grato aver inleso la presa di Garlasco lala per il Governador nostro, et iterum persuade la Signoria a voler prestar danari e aver Cremona, havendo etiam il castello; qual è a le confine del brexau e di Crema e zi fo nostra. Et che delle trieve non vedeva poter far condusion alcuna, el che Soa Santità havea proposto queslo in concistorio e voler scriver per il mondo brievi di queslo suo bon voler. Et dii mandar l’ar-ziepiscopo di Capua in Spagna a persuader 1’ Imperador a farla. Et come domino Ricardo Pazeo orator anglico partiva per tornar in Anglia, e l'aria la volta di campo. El come esso Pazeo, essendo andato lui Orator nostro a luor liceulia da lui, li disse: « Papa Julio s'il voleva averia cazalo francesi de Italia, poi