MCCCCClll, NOVEMBRE. 300 Di sier Nicolò Foscarini proveditor, date ozi a Chioza. Come la matina zonse ivi e non trovò cavali ad andar di longo, e però va a Ravena per barcha. Fo posto per li consieri, che ’l ditto proveditor porti, a risego di la Signoria nostra, ducati 400 di arzenti, et cussi a sier Cristofal Moro è proveditor nostro in Romagna. Ave tutto il Consejo. Noto: fo scrito per Colegio a Cremona fosseno facli r>00 fanti e mandati a Faenza, e scrito di ziò al proveditor per la lettera li fo scrito ozi per Pre-gadi. Item, in questa malina, hessendo venuti qui a le schale molti galioti schapoladi di la galia veronese soracomito Hironimo Batelier, qual si rupe a . l’Isola di mezo apresso Ragusi, unde, per gratuirli, fo ballota darli lire 8 per uno et ducati 50 al sora-cornito per averli fato le spexe, cussi aricordando 138 sier Stefano Contarmi proveditor. Copia de una lettera di quelli di Montefior a la Signoria nostra. Serenissime princeps, domine, domine no-ster singularissime, debita commendationeprce-missa. A di cinque dii presente mese, a laude et gloria de lo omnipotente Dio, del glorioso Santo missier San Marco et de questa illustrissima Signoria, per lo magnifico homo missier Georgio Gabriele gentilho-mo et patricio veneto, con grandissima leticia et consolatione et bono animo de lutto questo populo et terra, de esso fo preso el possesso, la quale cosa ne è stato tanto grandissima consolazione che non è lengua che ’l potesse esprimere. Et sua magnifìcen-tia ha usato circa a ciò grandissima prudentia, el lesto animo verso tutto questo popolo, ita et tali ter, che se prima havevamo desiderio de venire a tale stato, ne ha confirmato el nostro animo in perfectis-sima devotione ; ita et aliter, che non c’ è rimasto persona non sia stata satisfata. El circha In rocha, ha usato tuie diligentia, che el castelano de essa è venuto a bona conclusione, cum minore dispendio sia stato possibile, et senza pericolo de persona alcuna. Et però ne damo adviso a questa illustrissima Signo-ria, la quale pregamo che sia del continuo pregata, che al guberno de questa terra sempre li abia a mandare homo de simile prudentia, bontà et de-slreza, che liabbia a fare crescere lo amore et ser-vilù inverso questo serenissimo stalo et non diminuire. Perchè questo loco è de grandissima impor- tantia, maxime atento la strala reale el romea dove passano gente assai, per modo ehe è necessità del continuo ce sia homo experlo, con borio naturale, inteligentia et diserei ione, acciò che le cose siano bene gubernate, et che li circumstanti, vedendo, lori presto pigliano el bono animo de venire a tale Signoria come liabiamo facto nui, persuasi da quelli che hanno veduto el guberno et la administratione de la justitia se è facto et fasse in questo illustrissimo stato. Et perchè in la nostra prima lettera se conteneva che nui ce davamo con facilitate de li capitoli da farse da nui, sperando in la clementia de questa illustrissima Signoria, alla venuta del prefato missier Georgio non se ha ’uto respelo alcuno, solum avidi di questo Senato in abraziarlo et darseghe spontaneamente, sperando in quella che, aterfto el nostro grande fervore et amore, così come dicto missier Georgio per parte de quelli ne ha acceplati et con le brazia aperte abraziati, che non serà scarsa di grazie et privilegi come merita el nostro bono amore et affectio-ne, del continuo premiando quelli che sono acti a l’arte militare de li loro stipendj, et quelli che sono acti a li offìcii de officii, come fanno con li altri loro subdili, aciò che sempre crescha el grande amore inverso de questa prefata serenissima Signoria, a la 138 • quale de continuo ce recomandamo. Ex Monte florum, die 8 mensis novembris, 1503. Subscriptio: Scrvitorcs vestri priores et con-silium terree Montis Florum. A tergo: Serenissimo principi domino, domino duci Venetiarum etc. domino nostro singu-larissimo. Copia de una lettera dii Cardinal Grimani a la Signoria nostra. Serenissime princeps et domine exellen-tissime. Per esser noi desiderosi far cossa grata a la sublimità vostra et a quel exellentissimo stato, se simo sforzati, insieme con li amici nostri, operar quanto habinmo cognossuto esser desiderio di quella, ita quod, Altissimo concedente, è stala facta electione di persona al summo pontificato, e che già più tempo meritava tal luoco per sue singular virtù e bontà incomparabile, come a ciascuno credemo esser notissimo, maxime a quel inclyto stato, che sì grandemente 1’ ha desiderato. Perilchè si ralegr.in.o super