535 MDXXIV, AGOSTO. 536 esser sta preso nel Consejo di X di retenirlo, si vene a presentar, et fu posto sopra l’oficio di l’Avoga ria. 1 Et tocò il Collegio a questi : sier Lazaro Mozeni-go consier, sier Marin Corner cao di X, sier Zuan Alvise Duodo inquisitor et sier Zuan Antonio Ve-nier avogador di cotnun ; eh’ è però il Collegio dii mese ordinario. , Da poi disnar fo Consejo di X con la Zonta, et se intese preseno una gralia a lo episcopo di Limis-so Borgese collector di le decime pontificie, di as-313* solverlo in vita di le decime dia pagar a la camera di Cypro per il suo vescoado, eh’ è zcrcha ducati 250 a l’anno, et questo demente lui legnerà dito vescoado. Fu posto una gralia di sier Jacomo Dolfin e figli qu. sier Alvise debitor come piezo di dacii, di pagar in anni 5 dito suo debito di tanti biscoti in questa terra. Et non fu presa. Fu preso, che in la Zecha si bata ogni mexe ducali 100 di bagatini, videlicet da do bagnimi l’uno grandi. Da una banda : Madona con tìol in brazo con lettere atorno Ave grafia piena ; da l’altra : san Marco in piedi con ledere sanctus Marcus venetus. Qual è di rame puro, et valerà 6 al mar-cheto, et si spenderà in questa terra e per tulle le terre nostre da terra ferma, atento che Verona rechiede molli bagatini da spender. Noto. In questa matina, il Legalo che fo in Collegio, mnnstrò uno brieve del Papa, li comeleva a luor in nota tulle le spoglie del qu. Cardinal Corner de li vescoadi et abalie, et quello ha scosso fin bora, però che ’I voi far pagar li soi debili el far le esequie, iusla il consuelo. Ifem, perchè ’1 lassava per terzo una parte a so’ fradelli, una a so’ creditori, una a so’ servilori et parenti eie. con altre clausule ut in eo. El Serenissimo li disse che..... in Provenza, el era lontano di Marseia lige 8, et sperava averla. Ifem, il Chrislianissimo re zonse a Lion a di 4, harà 20 milia fanti, lanze 1500, nel numero di qual è lanzinech e sguizari, e voi andar conira dillo Barbon. Scrive esser morto lì a Roma a di......il reverendissimo Cardinal di Cavi- glion di nazion zenoese, vechio Cardinal, havia in- Irada ducali.....Ifem, come è aviso il re di Franza esser partido a di 9 da Lion, et a dì 11 a Viena havea fato monslra di le zelile, el qual havia 20 milia fanti, lanze 1300 e va conira il dueha de Barbon. In questo zorno a Cologna, si comenzò a 314 far la monstra di parie di le zente d’arme, dove è andato sier Polo Nani podestà di Verona et il colatemi zeneral domino Piero Antonio Balaia et allri vice colaterali, et compita di farla, anderano a Gedi a far il resto, alozale di là di Menzo. A dì 21. La mattina, fo lette le ditte ledere di Roma con li Cai. J)i Spagna, fo lettere di sier Gasparo Con-tarini orator vostro, date a Burfjos, a dì 17 Luio le ultime, il sumario dirò poi. Scrive come era stà fato noze de lì di una fia dii marchese Zanela nel conte di Naso, e che l’Imperador li dà di inlrada in vila loro ducali 13 milia a l’anno, et era slà latto bellissime feste e zoslre, e il Re ha zoslralo. Scrive come il re di Portogallo é contento tuor per moglie madama Catarina l’infante, et lieti le noze svilirà. Ifem, come il Re mandava in soccorso dii ducha di Barbon conira il re di Franza 4000 lanzinech, per la via de Perpignan. Ifem, esser zonlo li uno oralor dii Sophì. Ha dito l’Impera-dor non esser d’accordo col Turco, ma si lieti che ’I sia spion del Turco per esser mal in ordine. Vene l’orator di Milan, qual have audienlia con li Cai. Da poi disnar fo Gran Consejo. Fu posto per li Consieri e Cai di XL la parte di far Proveditor in armada, qual debbi meler bancho e partirsi quando parerà al Pregadi; e cussi sier Zuan Viluri, é Proveditor di l’armada, non possi venir a disarmar senza licenlia dii Pregadi ; qual è mesi 21 è fuora, ut in parte. Ave 1433, 56,2. Fu fato 3 Consieri di là di Canal, di Canareio sier Francesco Donado el cavalier, fo capilanio a Padova ; nuovo di san Marco sier Marin Zorzi el dotor fo consier, et vene pqr scurtinio sier Hiruiiimo Loredan fo cao di X qu. Serenissimo, et per elec-tion il Zorzi, qual rimase di balote 106; di Castello sier Francesco Bragadin fo consier, qu. sier Alvise procuralo!' ; dii Consejo di X sier Bortoloniio Con- in questa sera, nel venir zoso il Consejo di X, zonse lettere di Roma di 1’ Orator nostro, di 15 et 17 in la Signoria, et in li Cai in zifra. Qual teoiti tornorono suso ad udirle, le publice. Scrive a A 12 intrò in Roma con grandissimo honor mori-signor di la Rochia oralor cesareo, venuto con cavalli .... Li andò contra le fameglie de cardinali et del PapàKet li oratori in persona, et intrò a ho-re . . . . aloìato nel palazo era del reverendissimo Cornelio, propinquo a san Piero, et al palazo dii Pap^. El qual a dì 14 fo a 1’ udienza publica, poi è stato in secretis col Papa in gran colloquii eie. Scrive, è nova il ducha di Barbon haver haulo Ais