627 MDXXIV, SETTEMBRE. 638 et Renzo con quattromila fanti, sia malagevole da pigliare, facendo ciascun il debito suo. Olirà che hanno i francesi il mar aperto con grossissima armala che ’I guarda et defende. Marsiglia da 3 parli si conserva da sè stessa col mare, la quarta, che è la minore, mi par che agevolmente si possa mantenere. Et se per continue et spesse battaglie de’ nemici li soldati dentro si stancheranno, francesi per via de mare et porlo possono ad ogni loro piacer metter dentro rinfrescamenlo de ogni sorle. Han dello che i popoli ne la terra tumultuavano. A questo non dò fede, prima perchè - dove sopra stà la gente forestiera di guerra il populo vile resta cheto, et poi non è da creder che, o per mar o per terra non ne abbian oziate quella parte de la qual francesi han da difìdarsi. Io non credo che i spagnoli siano per pigliar Marsiglia ; non la pigliando, si può dir che non habbin fatto nulla. Oh! diran li imperiali, l’exercito cesareo si ostinerà et vorrà vederne il fine ; quando anche il Re esce armato se1 gli volgeran conira et Io comba-leranno. Che 'I sia armato e che tuttavia se armi, lo credo, lo ho inleso, l’ho letto in diverse lettere degne di fede el la ragione il vuole Che ’I non sia uscito finora a la campagna, non mi meraviglio punto perchè il Re non de’ uscire per relirarsi, ma per andare inanzi. Le provision sue non sarano state in ordine, et egli harà pensato che, poco più presto o poco più tardi, non gli sia per importar però mollo, quando e non voi tener altro che Marsiglia et Arli, che quelle altre terre che se han pigliato li inimici mostrerà quando egli sarà uscito che non si possou deflfendere. Questa sarà la cosa di Mussone, quando nel principio della guerra lo Imperator corse el paese con tanto exercito trovando il Re disarmato; ma poi che ’1 si fu armato, mi ricordo che e’ fuggò 369 Cesare e lo caziò e disloggiò di mezzanotte di Va-lentiana, ricuperò Mussone, levò lo assedio di Ma-siers, et se non si lasciava inganar dal re d’ingalterra e dal Cardinal al meno che passò il mar di qua con finta di voler far la pace, il Re non si fermava et seguiva la vittoria sua. Et dimandate missier Gaspare Spinelli, se non volete il magnifico missier Zuan Badoer,se quella matina che furono per combattere, se non era il maliscalco di Satiglion, quella islessa il Re non si facea la strada aperta al tutto. Il Re uscirà a la campagna, Quirini mio, il ve-derete, et presto, et Marsiglia però non si perderà. Che faran poi li cesarei? Si volger,ino poi a com-batere il Re, opur tornerano a casa? Combattere il Re sarà duro e pericoloso, perchè egli harà molto et più bel exercito de inimici suoi, che, non haven-do Sua Maestà a far in allre parli, dovete essere certo che in questa possa egli meter (anta gente insieme che basii a costoro et de avantaggio. Voi potresti dirmi che intendete non so che romor din verso Perpignano. Non credete : che fin Aprii quasi vi saprei affermar che l’Imperator, el red’Ingil-terra non siali per dar altro disturbo che questo presente al Re; lo vederele II tempo non consente che i suoi nemici facciano impressione da nessuna banda. Hor su gli spagnoli voran veder chi gli caccia, voran mostrar il viso come quelli che ragionevolmente il deono far poi che son condotti in lo altrui paese inimico, et per questo deono esser de più valore. Questo, pregate Dio voi costì che non facciano, che, perduto questo exercito, è perduta anco Italia. Et se si vien a questa prova, vederele che si perderà, conciosiachè questo è pur quel stesso exercito di Borbone in Francia che egli havea anco in Italia, et forse qualche cosa peggio per infiniti et capi et altri che son rimasti de quà ; olire che non è lutto uno lo acquistar e il conservar in Italia. Non han però fatto miracoli, nè i francesi per haver perduto la Lombardia et abbandonala la impresa. Per hora temon più de fusalo li spagnoli et li tedeschi, perchè quelli che hanno a combatter si persuadeno di haver perduto per mal governo et non per soverchio valor de gli inimici. Ma se pur quei francesi che son stati in Lombardia fosser stanchi o inviliti, al Re finalmente non manca modo di nuova gente dà metter a costoro a Popposito, et chi vi si troverà 369* el proverà, el voi l’intenderete, che già dovete saper che tutto lo exercito del Re sarà di novella et fresca fantaria, et riposata gente de arme ; dico de quella che è stata a suo bel aggio alle guarnigioni in Francia, menlre che l’altra in Italia è stala su le falioni. Né vi lasciate dar a veder per cosa molto strana che ’1 Re habbia quattro mille homini d’arme de ordinanza, come già si meravigliò missier Zuan Corner nostro, dicendo che egli sapea certo che ’1 non ne havea mille cinquecento in tulio, et io sapea, che di que’ propri di havea lasciato in Francia tre mille ottocento homini d’arme in Aser, et era la pace ottaviana et le compagnie non fornite, et gli sapevo dir i capi et le condutle, ad un per un, el chi sa le’cose di Francia non replicherà a questo, perchè tutta la nobilita dei speundi e terzigeniti se nutrisce sotto questa ordinanza, che mantenendosi i gentilomini il reame, si conserva a questo modo. Voglio dir che spagnoli non son però leoni, et so che ne la impresa passata che francesi molte volte