423 IIDXXIV, GIUGNO. 4-24 li sia fato le spexe per il tempo starà in questa (era, videlicet in denaro o robe al dì. Item, siano fati li paraschelmi iusla il solilo, et serito a li reclori di Padoa lo debbi honorar et farli le spexe, ut in parte. Ave : 175, 0,0. Fu posto, per il Serenissimo, Consieri, Cai di XL e Savii, che aleuto li optimi portamenti di Io illustrissimo signor ducila di Urbin governador nostro sopradito, sin creado Capilanio zeneral nostro con la condula ha al presente, el dove ha ducati 30 milia a l’anno, li sia prestilo ducali 5000 sì che babbi a l’anno ducati 35 milia, et fama 50 milia : queslo per anni 3 di fermo et do di rispetto, quali siano in libertà di la Signoria nostra; et li sia dalo il baston a dì 2 Luio eh’ è ’1 dì di la Noslra Dona, al qual lempo comenzi la sua condula. Ave 4 non sincere, 10 di no, 180 di si. A’homini d’arme 200, cavalli lizieri 100. Fu posto, per li Savii, atenlo la morte dii qu. Camillo da Marlinengo ditto Conlin conclulicr nostro, che la sua compagnia di homini d’arme . . . che 1’ havìa, sia cassa, ut in parte. F.t fu presa. Fu posto, per li Savii, alenlo fusse preso mandar ducali 2000 al Provedilor di l’armada per dar sovenzion a le galle, et mai sono slà mandati, che immediate' di Brcxa siano mandati senza alcuna indusia, con certe clausule che’l camerlengo di Colmili mandi li dilli ducali 2000 a li Provedilori sora l’armar subilo. 154, 10, 3. Et licenliato Pregadi, restò Conseio di X semplice, et asolseiio quel Alexandro di Becharia di la Failà, che fu preso di relenir per haver speso do-pioni mirandoleschi. Item, preseno far salvo condulo a Francesco Morandi nodaro dii Palriarcha di Castello, qual fo chiamalo per far bolle false di quelli non è preli nè •in sacris per fari i asolver. El qual ha rechiesto salvo condulto, con dir voler dechiarir sopra questa maleria molle cosse al Collegio. Ozi fo compilo di cavar il lotho a san Zane Polo, et................ A dì 23. La matina, vene in Collegio l’orator dii ducha di Milan per cosse parlicular non da conto. Vene l’oralor di Mantoa et porlo lelere aute dii suo signor, qual scrive avisi bauli di Spagna dii partir di monsignor di la Roehia a dì ... . Mazo da Burgos per venir oralor a Roma; tamen non ha coinmission di concluder, ma di avisar. Scrive zerca il ducha di Barbon di l’impresa dia tuor in Franza, et sopra queslo vari avisi come in la teiera comunicala si contien. Nolo. Eri fo diio, ser Filippo Trun fo Synico in Levante esser slà intromesso da li Avogadori per Sumario di la rclatione fata in Pregadi per sier Piero da cha’ da Pexaro procurator stato Proveditor zeneral in campo, fata a dì ... . Zugno 1524. Come li pareva suo debito di render raxon di 1’ administralion che 1’ havea havuta come Provedilor zeneral in campo. Dicendo: me parli de qui a dì 20 Fcbraro, et gionto che ’1 fu in campo, cercò de far doi effetti, 1’ uno farsi benivolo ¡1 signor governador ducha di Urbin, l’altro esprimerli qual era la mente di queslo excellenlissimo Slado, qual era di conservar lo exercilo el non venir a la giornata per modo alcuno. El che gionse poco da poi in campo che fu expugnato il castello di Gariasco, al qual delero più arsalli, tandem per forza l’ebero non obstante che quelli de dentro porsero su le mura una bareta, ch’era manifestissimo segno de acordo; ma fu forzo di tuorlo per forza, perchè la cossn era andata troppo inanzi, et per non venir a le man nostri con la compagnia dii signor Zanin de Me lici che era li, et con spagnoli che volevano far dilla impresa a concorenlia de li nostri. Moriteno decapi de nostri Carlo de Augubio, el fradello dii Contili da Marlinengo el Baldissera Signorili. Et disse, che se non havevano quel giorno Gariasco era impossibile più di haverlo, perchè francesi pas- sorno di là de......con il campo suo, el visto esser preso non fenno altro. Che Piero Parisolo dalmatin fu el primo su le mure, et fece cose grande di valorosità; che il signor Zanin di Medici non obediva ad alcuno, et che mnislro Francesco .... lanzò una balla de fuogo arlifiziado, el apizò de maniera in uno colmo, che poi arse la milà di quel castello di Gariasco. Disse, poi haula questa vittoria, parse al signor ducha di Urbin di andar interlermlo con li cesarei, et non venir al fato d’arme con francesi per ragion alcuna che li fusse per loro allegala, però che loro havevano gran voglia de farla. El essendo un zorno in consulto, esso Governador nostro si alterò poi con lui Provedilor, dicendoli, quando lui li diceva