307 MDXXIV, MAOCIO. 308 slele 3 zorni aziò fus.se ben ncla, nè hanno voluto luor le lelere era suso; et scrive altre parlicula-rità etc. 184 * Noto. In queslo zorno fo il perdón in chiexia di san Marco solito di colpa e di pena, confirinato per questo Papa per suo brieve dato adì 14 Aprii, la copia sarà qnà avanti posta : et in lai zorno la Marzaria e lo bolege in la Scusa il forzo erano serale excepto i veri etc., hora tutte le bolege erano aperte in tutta la Marzaria et in Piaza, che mi parse molto di novo. Item, non voglio restar de scriver, eri et hozi in Becaria fo pochissima carne, con gran vergogna di la terra. Non erano molti forestieri. La pioza fo ozi assa’. La farina in Fonlego la mior lire t> soldi 12, ma il formenlo il pudori lire 4 soldi 6, e di gran grosso lire 3 soldi Iti.....Il vii» non è caro, ma per li dadi e facilini al solito : palasin pochissimi ; ovi 5 per do soldi. Et vi fo poche tele, poche sar-ze, poche rasse e care. A dì 6. Veneno in Collegio Forator Cesareo, quel di l’Archiduca rt quel di Milan alegrandosi di le bone nove. Poi pregono la Signoria, et erano venuti con loro li mercadanli todesehi di Fonlego,quali perù non introno, videlicet che uno mercante nominato Sexto falor di Higobais, che in sii zorni pa-sali fu preso in Quaranti« di reteñirlo et è slà chiamalo per aver dillo villanie ai signori di Fonlego et biastemalo, che a loro contemplalionc li perdonas-seno. E il Doxe mandò a chiamar li Avogadori e volse il processo fosse leclo, eh’ è mollo sporco ; linde conduseno, li Avogadori facesseiio 1’ oficio loro ma con misericordia. Et nota. Vene la nova che uno lodesco de dilli mercanti erano lì, chiamato Christoforo Pongerte, havia haulo dii loto ducali 500, et eri il Faità per una so’ fia ave ducati 300 ; et ozi fo compito di cavar il loto si cavava a s. Zane Polo, tulio passalo legalmenle. DÌ campo, vene 1etere di sier Piero da cha’ da Pexaro proveditor generai, date a Balla-co, adì 2 Mago, hore 11. Come, parliti per lempo li exercili yspano et il nostro da Romasan, erano venuti lì, mia 4 lontano, et da Verzelli mia 9. Li francesi erano eri andati a Ivrea, dove è alozali, ch’é mia 18 discosto di Balaco, et secondo li andamenti de inimici si governerano, perche lì a Ivrea si dove-rano partir: francesi andar da una mano verso Susa per passar monti volendo andar via, el sguizari da l’all fa per andar a caxa loro. 185 Da Milan, di sier Carlo Contarmi orator, date a dì 3, hore 24. Come il Ducha col Moron parliriano il dì di la Scusa per esser al consullo a Trezo con li noslri, eie, ut in litteris. Di Bergamo, di 3, hore 3 di note. Come, con gran falicha hanno hauto ducati 1000 da quelli ei-ladini, el quelli hanno mandali in campo ; vanno recuperando il reslo de. ltem, mandano una lelera hauta di campo ; la copia è questa qui solo scripla, la qual scrive il proveditor zcnerul Pexaro, la qual dice cussi : Clarissimi tanquam fratres honorandi. Aziò che le magnificenlie voslre siano de tempo in tempo advisate de li successi de qui, li significo come francesi, havendo cambialo tuia la precedente noele arivorono a megio giorno in Ivrea, sicome do-vcano arivarli la sera. Slamo in expeclalione de intender che loro se siano parlili per andarsene in Pranza, et li sguizari nel paese suo, perchè poi con bona salisfaclione do questi illustrissimi signori cesarei ne volteremo verso le parte nostre. Tengo che sue signorie ne durano el carico de la impresa de Lodi el lori piglieranno quella de Alexandria et quella del castello de Novara, che altro non resta a recuperare. Lasseranno a lo illustrissimo signor duella de Milano el signor Zanin ; sì che spero ritorneremo preslo alla patria con grande honore et reputatone de la Illustrissima Signoria nostra. Ex castris ex Balloco, 2 Maij 1524, hora 11. Di Brexa, di 4, hore 3 di note. Zerca li danari vedeno di recuperar de l’impresiedo eie. et hanno dii proveditor Pexaro, che è stà lollo a francesi pezi 12 de arlellaria grossa. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonla ordinaria; ma la Zonla non si reduse al numero, et aspeclando, fo Consejo di X semplice, et cussi iicentiono dilla Zonta et restò il Consejo semplice. Et prima expedileno sier Alvise Zivran podestà di Campo san Piero incolpado non havia volulo obe-dir una ldera di Cai di X, per il qual per i Cai di X za do mexi fo mandato per lui, et è slato qua ; hora fo spazà vadi al suo rezimento. Item, preseno di relenir alcuni, videìicet sier Marco Grimani fo di sier Nicolò olim V di la pa-xe et uno Marcheto di Modesti scrivan dii dillo ofticio, i quali conzavano la raspa facendo assolver homicidiarii per danari tOehavano, con dir erano in bando li morii (s/c) di V, et per le leze poteva esser morto impune, e cussi era absolli eie. el par