!» MDXXIV, • lanio di Bergamo é cavalcalo alle montagne per veder le vie per dove potriauo calar grisoni el veder quelli piassi, acciò, volendo calar per questo territorio, se li possi proveder. Scrive sier Zacaria Barbaro camerlengo di Brexa è zonto li, venuto per pagar quplli fanti, et domali, scrive, aspectavano il prove-ditor Pesaro. Di Spalato, di sier Zuan Battista da Moliti conte et capitanio, di 12 Fevrer. Come turchi, sono sotto Clissa, liaveano dato principio acamparsi sotto Clissa, et tien fino hora sia zonto da .'tOOO persone, il resto vien col sanzacho qual era pocho distante, per quanto se intende. Et hozi, essendo esso Conte in loza, a hore 20 fu sentito bombardar, e subito si levò, e andò a le Sbare in uno loco eminente, e vele li turchi haver piantate do bombarde grosse el bombardavano da uno monte verso Iramontana, el qual supera essa fortezza, el cussi continue bombardano. Elche una altra bombarda grossa di hora in hora si aspeclava; sichó havendo Clissa turchi, tulta la Dalmazia patirà etc. 3 Di Roma, come ho scripto in le lettere di 23, 24, 25, oltra quello ho scripto, è questo avito. El Pontifico esser in disposition perfetta di conzar le cosse e far le trieve, e monsignor San Mar-zeo etiam è di questo voler per nome di la Maestà Christianissima. Et che ’I Papa havia ditto a lui Ora-tor nostro, che se ben il campo passi Tesino non è da temer perchè i non fanno fato d’arme, et sperava le trieve si concluderia, non havendo maxime spagnoli danari, nè Soa Santità, nè la Signoria ge ne dava; sichèconvegnirano contentar di farle. Item, che San Marzeo havia ditto a luiOralor nostro, se la Signoria lemporizava ancora per 15 zorni, il He veniva in Italia; tamen mostra di mm dolersi mollo ili la Signoria. Item, come li oratori fiorentini sono lì a Roma, è ben disposti per la liga nostra. Di campo, come ho scripto, date a Caxirà, di 27, e. Girne per nostri era slà butà uno ponte sopra Texin apresso Pavia per poter passar li eserciti tulli do in ordinanza di là, zoè zenle d’arme, cavalli lizieri et fanlarie; et che il Governador nostro laudava il passar di là, dicendo si meteria, passando, in el retroguardo, dove sempre li eserciti in questo passar sogliono aver qualche pericolo per esserli dato in le coaze, acciò si passi senza danno. Scrive, il giorno precedente haver cavalca esso Governador e il marchexe di Pescara fin sotto Yegeveno con li maistri dii campo el 400 homini d’arme et 300 cavalli lizieri, el che passcriano securi trovando uno alozamenlo securo Luni, che MARZO. *0 sarà a dì.....di l’instante. Item, come era zonto lì in campo Probano Bua nipote del conte Mercurio con 100 cavalli, qual era con il marchese di Manloa. Item, per una spia, hanno il signor Todaro Triulzi, parlilo di Lodi, esser zonto in Bià da francesi, et che 1’ Armiraio havia termini non moversi de 11 fino non fusse consumala la vituaria hanno, che poi esser per 8 zorni, poi levarsi e andar a Turin e li star fino che zonzi il soeorso che aspeclano. Noto. In le lettere di Roma sopraditte, è uno aviso, come il Papa havia aldilo li oratori dii ducila di Ferrara e i loro avocati, quali rechiedevan la reslitnzion di Rezo e Modena, allegando : spo-liaius de facto, de facto debet restituì. Ma il Papa havia dillo non voler far questo; ma ben intender le raxon che l’ha. eie. Da poi disnar, fo Pregadi per I’.\vogaria, in *' pena di ducati 10. Si reduseno pochi, tamen vi fu il Collegio, et questo per la intromìssion fece sier Piero Coniarmi qu. sier Alvise, olivi A voga rior, di una lettera di la Signoria, intervenendo pani dii visenlin clic debbano (venir) a far garzarsi a Vicenza in garzaria, qual è di domino Nicolò Chie-regato dolor et cavalier citadin di Vicenza el altri ; il qual è qui c difende le sue raxon 1’ Avogador ha intromesso in favor del territorio, eie. Et perchè l’ultimo Pregadi, ehe fo tralà questa materia, parlò esso domino Nicolò Chieregalo, qual è sapientissimo, hozi reduto parlò domino Pelro de Oxonica dotor, avochato di quelli di Schio et altri ; et compito fo rimesso a doman. Vene zoso Pregadi a hore '2i. Restò Consejo di X con la /onta di Roma, cazadi li papalisli, fino bore.....El fo scrilo a Roma, in materia ehe ’I parli al Papa, fazi episcopo di Vicenza uno nostro zenthilomo. Item, zerca Martin Luther. Di campo, vene lettere di sier Carlo Con tarini orator, date a Casirano, a dì 27, hore 4 di note. Come, hessendo andati di là di Texino il signor ducha di Barbon, ducila di Urbin, marchexe di Pescara et alcuni altri per veder uno alozamcnto optimo, erano ritornali, et il Ducha mandò a dirli come era slraco c lutto bagnalo, el che la malina seguente li parlena, et liaveano concluso non esser di passar Texino, eie. Di Cremona, fo lettere di sin Piero da cha’ da Pexaroprocurator,provedador zeneral (1) La carta 3* è bianca.