593 MDXXIVj SETTEMDRF. 594 El prefalo Venier andò in renga et menò dello Salamoi), qual era lì con li avocati, et loto li lesti -moni, niun di soi avochiti li bastò l’animo andar suso a defenderlo, quali eraao sier Alvise Badoer 48 * avocato fiscal, domino Piero di Oxonicha dolor et Francesco Fileto. fior poi mandato l'uora lutti et posto la parte per il Morexini et Venier avogadori di procieder conira el dillo Salamoi) di Anseimo dal Banco, ave *29 di sì, 7 di no, non era sier Daniel Renier consier. Poi poste do parte assà nnle, sier Toma Douado el Quaranta, a«dò in renga, el cargo il caso, unde mudono parie. A la fin fu preso, cbe ’1 ditto Salamon stagi mexi ti in la prexon Orba et poi sia bandito di Veniexia e dii deslrelo per anni tre, con taia rompendo di li. e . .. el sia publicà su le scale di Rialto. El cussi fo comeazà a exeguir, che ’i fo poslo in l'Orba. Sumario e copia di lettere di sier Zuan Vituri proveditor di l'armada, date a Caxopo a dì ultimo Avosto 1524, drizate a sier Vicenzo Oriti suo cugnacto. Come a dì *28 scrissi, et questo rezimento di Cor-fù, in executiou di mie lettere scrittoli da Napoli di Romania, al qual scrissi Curlogoli era a Negroponle e si diceva voler andar in Puia, et perchè aveva visto il castel di Branuizo rumato per la labricha che i fano in fortificarlo, el per haver Zuan Festa corsaro, qual habila li a Brandizo con lui, dubitai ditto Curtogoli volesse andar a luor dillo castello per esser impresa facile, el il passo di la Vallona è cosa di grande importanlia a tutta la christianilà, però scrissi al ditto rezimento avisi quelli ageuii cesarei, e cusì fece et il Viceré et il goveruador di Olranloha riu-. graliato esso rezimenlo. El eri il tiol de l’anniraio dii porto di Corfù, che andò a posla in ditto luogo portò le lettere; el qual dice a boca, come ditto Curtogoli haveva preso due nave et 7 altre vele, e non saveva de chi erano. Subito come é tempo mi levare e andarò a Otranto, e subito uiaudarò a Gari-poli e a Taranto per zerlilicarme che nave è queste prese et altre vele.aziò possi, siandodi le nostre proveder et governarmi secuudo el suo proceder, che legno di certo el ditto non vegnirà in Golfo, ma andari in Barbaria. Et se per caso el lornase in Levante, io li anderò driedo aziò non inferisca danno a li nostri, et che ’1 vadi a disarmar, lo son con 8 galie nostre, 3 di Candia, et quella armata a Corlu, che si polea far di men a far questa spesa. Curlogoli è con una galia e due galiole et 11 fuste, vele nu- I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXXVI. mero U e fin bora non sa si ’I navega come homo dii Gran Signor o per suo conto; si che li bisogna andar molto cauto. A dì 13. La mattina fo lettere di Roma di 349 V Orator nostro, dì 9. Come a dì 7 partì il vescovo di Capua per Franza. Item, è nova il duca di Barbon bateva Marseia el haveanoda una banda buia assai muraglia a terra, el erano spagnoli hora mai lauto sollo, cbe non dubitavano più di quelli della terra che li polesseno nocer, né si vedea fin bora alcun socorso dii re Christiauissimo, anchora che si dica per quelli vengono di Lion, che fazi gran preparameli eie. Scrive, il Papa ha dato alcune abatie erano dii Cardinal Caviglio!). È slà date una al Cardinal Ivrea in Piamonte, e l’altra a uno nepote dii Gran eanzellier di Pranza. Item il vescoado di Ca-viglion al vescovo era di Aquino, e quello di Aquino a uno altro; e altre particularilà sicome scriverò di solto. Nolo. Eri si ave nova, per lettere particular di Anversa, dì‘20. Come hanno d’Ingallerra, anglesi esser mirali al governo di la Scozia con consentimento dii re Chrislianissimo; cbe saria signal fossero d’a-cordo. F,l qual Re anglico é quello con li soi danari manlien la guerra fa il duca di Barbon, e fin qui ha mandato per la dila impresa scudi 200 milia. Da Sibinico, di sier Piero Zen orator stato ul Signor turco, di .... de l’instante. Scrive esser tornii il messo, e che ’I sanzaco saria a di. . . a . . . . dove l’anderia a parlar; et altre parlicula-rità sicome in ditte lettere si contien. In questa malina, in Quarantia criminal, per il caso di Jacob hebreo comenzò a parlar il suo avocato domino Piero di Oxonica dolor, e parlò longa-menle. Era con l’orator di Polona etiam l’orator di Mantova sentati aprétso la Signoria. Da poi disnar fo Consejo di X con la Zonta di Roma, perchè erano lettere di l’Orator drizate al Consejo di X, et la Zonta ordinaria. Fu preso, che una vendeda fata per l’oficio de le Raxon vechie di campi . . Ira Padoa e Vicenza, che fo di alcuni foraussili, che fo venduti per ducali 6 il campo a domino Rigo Antonio de Godis dolor vicentino,quando l’era in questa terra avocato fiscal, per esser sta inganala la Signoria grandemente . . . Fu preso che sier Piero Boldù savio a terra ferma vadi a Padoa et in padoana con inzegneri. per causa di certe aque etc. A dì 14, fo la Croxe, e parie di le botege a-perle, tamen offici non sentano. Vene per tempo 28