155 MDXXIV, APRILE. 156 Di sier Piero Bragadin bailo va a Constati-tinopoli, di 21 Marzo. Dii suo navegar lì Et come se diceva il remor slato tra Muslaphà et Embrain, et che H ianizari andono a la caxa di Embrain bassa dicendo che sua madre bavia erbaio il Signor, et l’amazoe et sachizono quella caxa; con altri avi-si etc. Di Spalato, di sier Zuan Batista da Molin conte, di 18. Come turchi 400 erano sotto Glissa per assediarla eie. el aspeclavano il bassa del Ducato che venisse a l’impresa; et in la terra pulivano mollo di vituarie. Di Tran, di sier Domenego Pizamano conte, di 28 Di quelli successi. Di campo, di Bapliaél Gratiano, date a Ochiobianco, a dì HI Marzo. Come oggi, havendo francesi mandali circa 80 homini d’arme el 150 cavalli lizieri a la volta di Pavia per impedirne le vituarie, el che havendo presentito, el signor Duca mandò circa 150 cavalli lizieri a la volta de essi inimici, el havendoli verso Garlasco tagliata la strada se scontrarono in loro, el li nostri impero dilli francesi di modo che da 10 o 15 in poi tutti sono rimasi prigioni, cosa che di raro si vede che cavalli lizieri rompano gente d’arme : et questa è la verità, et io l’ho vista cum li oclii mei. Francesi se imbeliscono (?) nò hanno altro refugio se non dire che espectano un socorso di 1*2 india sguizari, e si crede sempre li expeterano, per fino che non serano venuti. Di sier Zuan Moro provedador generai, date a Martinengo, a dì.... Manda uno aviso auto di campo di la vittoria aula conira francesi, la copia dii qual è questo. Come, essendo andata una grossa cavalchata de inimici verso Pavia, fu dato in campo allarme et questi signori cesarei mandorno uno suo zenthilomo dall’ illustrissimo signor Gubernator, pregandolo che cum lutto lo exercilo cavalcasse alla volta de dilli inimici, eli“ dice erano molto grossi. Non parse a sua excellenlia,*nè al clarissimo Pexaro moversi cum lo exercilo, non sapendo con altro fondamento quanti cavalli erano et per non incorrer forsi in qualche disordine che si havesse potuto incorrer, ma solum di subito sua excellenlia cavalcò cum li sui 200 homini d’arme, mandando prima a dir a li signori conte Carlo di Sogliano et domino Paolo Luzasco si dovessero spinger verso li nemici, et ordinò al clarissimo Pexaro che fesse star lutto il campo in arme, havendo già fatto venir lutti li homini d’arme, acciò tutto lo exercilo fusse de uno pezo. El cussi fu exeguito. El sua excellenlia si parti per dar spalle a li noslri cavalli ligieri. Hor tolti in mezo per tutti dilli cavalli ligieri li nemici et disordinati da li slralioti davanti et da driedo per il conte Carlo et domino Paulo Luzasco, et per fianco dal signor Alvixe ila Gonzaga et domino Zuan de Naldo, deteno dentro et li rupeno el fracassorno et ne fé-ceno pregioni apresso 200 Ira homini d’ arme, ar-zieri, et di la compagnia del signor Pirlio da Bozolo, et il conte Carlo sequitando la vittoria scorse fino su le porte di Vegevano. È stato preso domino Cesare Piota locotenente del signor Pirho, et lui si dice che di poco è scapolalo. A dì 5. La matina introe Consier di sestier di 89 Canareio sier Lunardo Emo, varilo dii mal haveu poi che ’1 vene di campo; il qual loco vacava da giorni 5 in qua. Di Bngamo, fono lettere. Nulla da conio. Di Brexa, di sier Antonio Sanudo podestà, di 2, qual manda una lettera aula di campo dii provedador Pexaro, qual è questa : dar issimi tamquam fratres honorandi. Non voglio restar in le cose prospere dinotarle alle magnificentie vostre, sicome facio di tutte le altre, ancor che spaza in diligentia la presente posta alla illustrissima Signoria con lettere, olirà di questa cosa,de exlrema importanza. Sapianoadunque quelle, come hoggi, essendo venuta una bona cavalcala de inimici per romperci le nostre vitluarie, et erano da 350 in 400 cavalli, Ira i quali vi erano 60 homini d’arme, lo illustrissimo Gubernator el io subito li mandassemo a l’incontro li noslri cavalli ligieri; li quali, posti li dilli inimici in mezo li deteno dentro et li hanno roti et fracassati el falli pregioni da più di “250, et quasi lutti li homini d’arme, i quali erano di 4 compagnie, et fato pregione Cesare Piola loco-tenente del signor Pirho da Bozolo. Mi piace l’onor sia stato nostro, perchè in compagnia de li nostri non li erano altri, salvo Paulo Luzasco cum la sua compagnia. E stala una bona speluzada a francesi, et sarà stà causa che non venirano più a romper le nostre victuaglie. I noslri sono andati seguitando la victoria fino su le porle de Yegeveno, dove pur ne sono scapolati alcuni de dilti, ma pochi. Ex castris, ex Ottobiano, die ultimo Marcii 1524, hore 21. Subscriptio: Petrcs Pisaiìrus procurator, provisor generalis.