97 MDXXIV, MARZO. 08 camin ¡1 Viceré et il ducha di Barbon, ol così insieme cavalcorono un poco, rasonando di cose piacevole. Di campo, di 21. Come il ducha di Milan avia per lo abate di Nazara mandato in campo ducati 10 milia. Item, per via di Savoia hanno la nova di Fonterabia. In campo de francesi ne moriva 15 et 20 al di. Sguizari comenzavano a mulinar, voleano H page; li so’ capi ha servilo di danari per una paga, et cussi li capitanei di lanzinech, sicome hanno fallo nel campo de spagnoli. A dì 24. La malina, fo lettere di Constanti- nopoli, di V Orator nostro, dì.....Zener, più vechie de le altre venule eri. Et il Principe fo a la messa pasqual in chiesa, iusla il consueto, con li oratori, exceplo l’orator cesareo; et compilo vespero, Soa Serenità in li piali andò a Santo Anlonio al perdon concesso per questo Papa, videlicet le stazion eh’ è a Roma. Di sier Zuan Moro provedador generai in brexana, fo lettere, da Martinengo, di 22. Come, havendo mandà quelli fanti e cavalli per prender li 100 fanti doveano ussir di Lodi et andar a Caravazo, erano stati tutta la note in arguaito, et nulla hanno trovalo perchè li ditti fanti non ossi len». Di Brexa, di sier Antonio Sanudopodestà, di 22, horc 2 di note. Come manda una lettera di campo hauta di domino Antonio da Castello, con nove, vechia, la copia è questa : Magnifici et clarissimi signori patroni mei ob-servandissimi. Per una altra mia fata a dì 16 dii presente, avi-sai vostre signorie, qualmente li francesi haveano l’alto deliberalion di esser a le spalle, partendosi noi del alogiamenlo dove noi se ritrovaino, pensando loro noi vogliamo andar a campo a Morlara ; e 53 credo andandosi se H farà la giornata. Hogi eh’è Giobia, eh’è a dì 18 de Marzo, la excellenlia del ducha de Urbino ha fatto una imboscala Ira Vege-vene e Mortara de lanze 200 de le sue et allrelante de spagnole, con cavalli lizieri et fanti, per esser a le mane con el signor Renzo, quale havemo per spia esser andato a Mortara per trascorrer a li danni nostri ; ma per alcuno de li inimici non sono trascorsi nè pure de li loro alogiamenti ; se ne sono tornali senza altro contrasto. Apresso, aviso vostre signorie come quelli de Lodi sono andati a uno loco ditto la Slradella, eh’ è tra Pavia e Piasenza, et hanno preso uno numero de bestie carche de vituarie et gente 1 l>iarii di M. Sanuto. — Tom. XXXVI. quale venivano nel campo nostro, e sonosi relirati in dicto toso per esserli andato de le nostre bandiere 5 de fanti, liomini d’arme 50, cavalli lizieri 100 ; quali se altro socorso non li vene si tengono per persi. Altro non havemo de novo, che a la bona grafia de vostre signorie me ricomando. Ex Turmello, 18 Marzo 1524. Antonio de Castello. Et sul lardi vene un’ altra man di lettere. Di Brexa, dii ditto sier Antonio Sanudo podestà, vidi, date a dì 23, horc 12. Et manda una lettera hauta di campo dii predillo Antonio di Castello. Magnifici et clarissimi signori patroni mei ob-servandissimi. Habiamo, già doi, tre giorni •fa drizale alcune lettere a vostre signorie, e non habiamo habulo risposta; dii che ne l'acemo non poca amiratione, solimi per intendere se vostre signorie le hanno habu-te. Che se quelle non le havesse habute, piglieria altra provisione, aziò che vostre signorie restasse satisfacte. Per bora non abiaino altro de novo, perchè le cose passano mollo quiete; non però senza qualche scaramuza de poco momento. Non avemo altro, che avisamo vostre signorie li lanzinech e spagnoli hanno facto la loro resegna e non hanno ha-buto se non pochi danari et ogni zorno li alonga e paga doi o Ire compagnie al zorno, cosa che non è a loro solita, ita che se tiene non habiano danari. Hogi, a bore 23 s’è scargata la artellaria del campo de li spagnoli come de alegrezza, et cussi el nostro campo li ha risposto per ordine de lo illustrissimo ducha de Urbino, e non se sa perché. Vero è, el illustrissimo Ducha ha dicto che li spagnoli hanno faclo scargarla per rispetto de la piogia che è stata qui in questi zorni. Allro non havemo de bono, che a le bone grafie de vostre signorie me ricomando. Ex Turmello, 20 Marzo 1524. Di Bergamo, di 22, Imre 14. Come in quella 53 ' matina è ritornato uno loro messo mandato in paese de sguizari, perché il provedador zeneral Pexaro havia scriplo che i dovevano calar uno allro numero de sguizari; el qual messo è mollo pratico in quelle parli el è stalo a Zurich, Lucera, Belinzona, et molli altri loci; et in etfeclo non li è movesta alcuna, nè manco se ne parla, et questo è certo. Nel ritorno ha incontrato 12 corsieri dii marchexe di Saluzo, quali andavano a caxa et venivauo de cam-